Basta con i Dehors brutti ed illegali

di Roberto Cuneo*


Roberto Cuneo

E’ ora di dire basta ad un progressivo degrado della nostra città, non conseguente alla semplice trascuratezza ma dovuto all’appropriazione di un bene comune quale quello dello spazio cittadino!! 

Il Comune ha investito ingenti risorse per abbellire la città: il rifacimento di Piazza d’Alaggio e il recupero della fascia intorno al porto sono costati circa 2 milioni di euro ed ogni giorno un nuovo dehor arriva ad imbruttire l’ambiente appena recuperato.

E questi dehors oltre ad essere brutti sono anche in gran parte illegali.

 Ricordiamo le norme cui si devono attenere i dehors, contenute nel Piano regolatore, nel regolamento edilizio e nell’accordo tra Comune ed Autorità portuale: 

 Piano Regolatore: i dehors devono avere una dimensione massima di 50 mq e devono essere realizzati con materiale trasparente; la copertura deve essere in tela e devono essere posizionati entro le proiezioni ortogonali dell’esercizio. Invece si tollerano stanzoni chiusi che invadono gli spazi vicini.

 Regolamento comunale (canone): l’area computata ai fini della tariffa è quella effettivamente occupata (con fioriere ecc.), invece si vede il dehor che cresce continuamente di dimensione, da un anno all’altro; ma certamente il canone resta quello iniziale.

 Regolamento edilizio: il tamponamento deve essere realizzato in materiale trasparente; non deve costituire intralcio al passaggio veicolare e pedonale. Invece vediamo dei marciapiedi ridotti a sentieri o addirittura tagliati da un passaggio chiuso tra il dehor e l’esercizio.

 Accordo Comune Autorità Portuale relativo alla zona della Darsena: sono ammessi solo dehors di tipo aperto; in essi il parapetto non può superare 1 metro; sono vietate le coperture in vetro, plexiglass e pannelli opachi. Invece vediamo l’esatto contrario: stanzoni chiusi

 Tra i responsabili di questo scempio dobbiamo anche ricordare i membri della Commissione Edilizia che devono vigilare su quanto sopra e sul “corretto inserimento ambientale” (Art. 33). Perché non lo fanno?

 Come si vede passeggiando, quasi tutti i dehors non rispettano queste prescrizioni ma nessuno in Comune si preoccupa del dilagare dell’illegalità.

 Perché il Comune, al contrario degli altri comuni della Riviera, tollera questo continuo e squallido abuso, motivato solo dalla ricerca di un extraprofitto da parte degli esercizi commerciali, a spese della collettività?

 Roberto Cuneo

* Presidente della sezione savonese dell’ associazione Italia Nostra