Così parlò Calamandrei…

Margherita Pira


Piero Calamandrei

“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante il quale formalmente vuole rispettare la Costituzione…ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura.

Allora, che cosa deve fare per impadronirsi della scuola e trasformare le scuole di stato in scuole di partito?.....

Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci) comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle…”

Continuiamo a fare un’ipotesi di questo tipo, teorica naturalmente.

Una mossa saggia, mi sembra, sarebbe quella di toglier i fondi alla scuola pubblica e, al contempo, sostenere le private, che, legate in questo modo, resterebbero più disponibili a impostare il lavoro didattico in un certo modo.

Un’idea eccellente mi sembra anche quella di lavorare, attraverso i bilanci, sugli orari.

Budget ridotto uguale ore di servizio ridotte. Un professionista non fa volontariato a scuola perché, tra l’altro, sarebbe un comportamento antisindacale.

Conseguenza: la Scuola pubblica elementare (poniamo un nome fittizio) “Piero Calamandrei” si trova a diminuire i servizi offerti agli utenti.

Un maestro unico sarebbe un’ottima idea; potrebbe avere dei collaboratori, come insegnanti collaterali, ma sarebbe lui il vero tutore della classe.

Fra l’altro, pensa l’ipotetico partito, la cosa avrebbe un largo gradimento verso un pubblico di nostalgici.

In fondo tutti abbiamo il ricordo della signora che ci accoglieva quando eravamo primini spaventati e la maestra, un po’ figura materna, ci infondeva lentamente sicurezza.

E’ un’idea un po’ vecchiotta, ma i nostalgici ci sono sempre e i genitori e i nonni che amano vedere i propri figli protetti e un po’ coccolati possono gradirla.

C’è un taglio di organico per gli insegnanti, ma in fondo l’opinione pubblica ha sempre pensato che gli insegnanti lavorini poco rispetto ad altri e il provvedimento potrebbe risultare agli occhi di molti un saggio comportamento egualitario.
I precari che hanno sempre operato in un clima di insicurezza, ora sapranno di sicuro che non ci sarà più speranza per loro.


Panem et circenses

Ma questo può essere solo un problema di ordine sindacale, la realtà è  che con un numero di allievi troppo elevato il povero maestro unico non potrà più fare un percorso capace di dare una connotazione al gruppo , ma anche attento alle necessità del singolo e farà quanto gli è possibile e non è detto che basti per tutti.
Anzi quelli più penalizzati saranno proprio quelli che non trovano nella famiglia un humus culturale già formativo.

Possiamo fare una deduzione, sempre ipotetica, su una situazione puramente immaginata: una scuola come quella elementare che era tra le più eccellenti d’Europa scadrà di livello.

Si potrebbe prendere un altro provvedimento di civiltà. Per amalgamare i bambini immigrati e favorirne quindi l’inserimento si potrebbero fare scuole separate.

 Chi parla di classi ghetto e aspetta le leggi razziali tipo quelle contro gli ebrei, è chiaramente in malafede. Chi parla di un possibile corso preliminare prima dell’inizio dell’anno scolastico e di corsi di sostegno durante l’anno stesso, forse non si rende conto della situazione.

Come ha potuto Calamandrei nel lontano 1950 fare delle ipotesi così assurde?

Possiamo anche immaginare una bella novità per far capire a tutti quanto il partito al governo sia sensibile ai problemi di partecipazione consapevole dei futuri cittadini alla vita politica e sociale della nazione: introdurre una vecchia e rispolverata materia, l’educazione civica.

A molti pare che fornire una copia delle Costituzione e farla leggere agli allievi, cosa che molti insegnanti hanno sempre fatto, potrebbe bastare senza costringere la famiglie a comprare un libro in più. Però è una scelta un po’ semplicistica.

Sempre l’ipotetico partito al potere ha costituito un virtuale ministero per la complicazione cose semplici e agisce su questa logica.

Se gli studenti e i genitori protestano la risposta è obbligata. Reagire e reprimere con durezza e una buona parte dell’opinione pubblica sarà favorevole!

Schiacciamo tutti quei protestatari brutti, mal pettinati e faziosi!

Del resto anche un potenziamento della ricerca nelle università sarebbe superfluo, pensa sempre l’ipotetico partito,

Panem et circenses” è un buon metodo di governare. Mancano i fondi e non sono possibili gli sprechi.

Si può sempre usare la televisione come mezzo di istruzione popolare.

Che i “cervelli” vadano pure all’estero così noi possiamo tranquillamente comprare brevetti dagli altri stati senza nessuna fatica!

 E’ un quadro veramente terrificante…. Fortuna che abbiamo parlato solo per ipotesi!

 Margherita Pira