3) A proposito di binari a monte tra Andora e Finale, di bugie urlate e mezze verità

 

<Caro Cepollina, ci spieghi

le piste ciclabili sugli incroci>

Perchè non si sono più costruiti i sottopassi? Riflessioni e testimonianze

di Alessandro Panizza


Cepollina

 Spettabile redazione,

Ho letto con molto ritardo la risposta dell'esponente loanese di F.I. Cepollina riguardo alle mie brevi considerazioni legate all'articolo di Corrado sulle mezze verità nascoste e sulle bugie urlate ai quattro venti in relazione allo spostamento a monte della ferrovia nella tratta Finale - Andora.

Sono soddisfatto per l'ammissione del consigliere sui disagi causati a coloro i quali il treno lo devono prendere quotidianamente, un po' meno sull'uso futuro delle aree dismesse.

Si continua infatti a parlare di piste ciclabili (che ad un appassionato ciclista come me farebbero piacere) e di viabilità alternativa, ma nessuno si chiede come si faccia a costruire una strada su un tracciato che ogni duecento metri si interseca con altre vie! Se si fossero realizzati a suo tempo i famosi sottopassi (con costi divisi equamente tra il gestore ferroviario e le collettività locali) allora oggi si potrebbe pensare a realizzare quello che il buon Cepollina propone; allo stato attuale dei fatti invece, visto che a nessuno importava portarsi avanti con il lavoro (con l'assurda motivazione che realizzando i sottopassi non si sarebbe più spostata la ferrovia - come a dire che lo spostamento non serviva più) ci troveremo in un futuro non si sa quanto lontano a non avere più il treno a Ceriale, Loano e Borgio e le aree dismesse saranno insufficienti a contenere il maggior numero di automobili che si riverseranno nei week end lungo la costa, cosa che è già avvenuta a Varigotti e Noli, per cui, anche ammettendo che non ci saranno speculazioni edilizie (cosa sulla quale mi permetto nuovamente di sollevare forti dubbi) sarà comunque un fallimento.

Infine un appunto tecnico sui tempi di percorrenza. Molti amministratori (e molti loro elettori) credono ingenuamente che con due binari al posto di uno i treni vadano più spediti.

La cosa purtroppo non sta esattamente in questi termini: quando andavo a Genova in Università (primi anni '90) da Loano a Genova Principe ci volevano 70 minuti, oggi ne occorrono 90 con gli stessi binari di allora, cioè lo stesso tempo che si impiegava quando la linea era addirittura tutta a binario unico! Ciò è dovuto sia alla chiusura di numerose stazioni (Borgio, Spotorno, Albisola, Varazze, Arenzano) dove i treni lenti cedevano il passo a quelli più veloci, sia all'eccessivo numero di treni metropolitani nell'area genovese.

Il totale disinteresse per i fruitori del servizio con il quale le classi politiche savonesi e imperiesi stanno gestendo la questione merita una riflessione a mio parere più approfondita da parte degli stessi utenti, sempre più bastonati da chi eroga il servizio e sempre più presi in giro da chi li amministra.

Cordialmente

Alessandro Panizza