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 Ma come! Ancora la piazza! (Chiamate l’esorcista!)

Sergio Giuliani

 Mentre il “consenso” dei sondaggi arriva quasi al 70 per cento (attento, presidente del consiglio: è una percentuale “bulgara”: che ci sia la mano dei “comunisti”?), studenti e personale della scuola torna in piazza e si risente parlare di non mai abbastanza maledetto Sessantotto.

Abbandonati da tutti: in primis dai partiti, ma anche dai sindacati che, per loro natura ,capiscono ben poco della specificità della funzione docente e che si sono sempre e soltanto occupati (talvolta anche con ottimi esiti, ma da tanto, tanto tempo non più!) di remunerazioni e di nuovi posti di lavoro,comunque ricavati.

Il Presidente della Repubblica, molto saggiamente, consiglia autorevolmente a non tener duro sui “no” e basta.

Le questioni poste dalla scuola ( e dalla sanità, i due indispensabili strumenti di formazione e di conservazione dei valori di vita) sono certo assai gravi. Magari si risolvessero a colpi di computistica commerciale come fa gelmini! C’è ben altro! Ne va della formazione giovanile, che è indispensabile, che è fornita dalla classe docente con la collaborazione di altre agenzie formative (famiglia,società sportive e, perché no? organizzazioni politiche giovanili: ben vengano, se democratiche!), classe docente che oggi passa davvero un brutto quarto d’ora.

Scuola come Alitalia: ritardi su ritardi che si accumulano per decenni, con flebili lamenti e con “laissez passer” continui, fino…alla svendita pressochè sottobanco.

Tutti compromessi; riconosciamolo, anche dalla parte….del cuore! La scuola avrebbe avuto bisogno di competenti, ai vertici e anche noi ci abbiamo messo….i “nostri”. Abbiamo riempito i ministeri di ispettori (e nessuno mi ha mai spiegato a che cosa siano utili: quando li ho visti all’opera….tutto come prima o gestione verticistica), abbiamo voluto i “nostri” presidi (pardon!”dirigenti scolastici”); abbiamo speso risorse in “progetti” (!!!), in creazione di “poli”  e simili fantasticherie; non abbiamo sorretto riforme come quella di Berlinguer per l’insegnamento della storia del Novecento, blindandola a tempo e non abbiamo spazzato via i pericolosi rimasugli della riforma Moratti,nata da bassi criteri di computistica finanziaria (tanto chi ha denaro,le buone scuole se le paga!). Hai voglia ad elencare lacune, anche dalla parte del…cuore!

Scuola e sanità non dovrebbero avere “politici” al vertice,ma competenti! Uomini di scuola e di medicina, perché sono enti così necessari che il loro bilancio non può mai essere ristretto su funzionalità, ma soltanto, e doverosamente, su sprechi. A ripianarlo, deve provvedere il prelievo fiscale, che in Italia non è certo indolore, almeno per chi non paga avvocati per sfuggirlo e li fa….senatori!


Il ministro Gelmini

Non si va ai vertici del Ministero della Pubblica istruzione con riga e squadra, ma con idee ed ambizioni formative concrete ed esperte; altrimenti, si faccia il prezioso silenzio degli incompetenti e si vada a fare ciò per cui siamo nati.

Non si taglia il tempo pieno nelle scuole elementari quando ormai, in tutte le famiglie, anche la mamma lavora e deve, in qualche modo (beati coloro che hanno genitori o suoceri vicini ed arzilli!) provvedere al bambino che tutta una cultura ha sollecitato a far nascere (e ogni nascita è sempre un acquisto sociale).

Non si cancellano alla cieca scuolette di paese,tanto,tanto formatrici e necessarie! (don Milani insegnava in un borgo fuori dalle carte geografiche e ad una manciata di ragazzi: ne fece degli uomini completi!).

Non si lascia affogare l’istruzione tecnica infoltendo fino alla pazzia le classi residuate dallo spoil dei docenti: trentacinque ragazzi comunque “accorpati” non possono profittare di laboratori a posti limitati!

Non si risponde al disagio in piazza offendendo:”Non avete capito!”Pagliaccerie da Sessantotto!” “Sinistra mestatrice!” e,peggio,l’ultima che ho sentito da gentil (!!!) bocca di ministro: “Perché protestate,voi liceali?Eppure non vi ho colpiti poi tanto!”

Eccoci, al punto: scompaia la scuola di chi se l’è conquistata da poco più di una generazione:soprattutto l’istruzione tecnica (tanto non devono mica “pensare”,i ragazzi “tecnici”! Se pensano,c’è il rischio che non sentano le sirene del consenso bulgaro (sempre quello di prima!). E poi, basta la subcultura delle tre “i”. Non vorranno per caso mandare figli e nipoti, come il presidente del consiglio,alle scuole steineriane!

Si deprima l’istruzione professionale,regionalizzandola col pretesto che ogni zona ha specifici economici bisogni di manodopera) e si ricrei l’antico irriproponibile oggi “Avviamento”

Si tengano gli alunni immigrati a bagno maria in classi-tutte-di-loro,in attesa che così,senza interazioni coi loro simili cittadini,maturino come avveniva per Bilbolbul o per faccetta nera alla vista delle nobili armi degli italiani!

Altro ci sarebbe da dire,ma avviamoci a concludere con qualche osservazione che vorrebbe tanto essere smentita non soltanto sentendomi dire,da viale Trastevere,che “non capisco” e che lo faccio apposta a non capire perché sono dispettoso e….comunista residuo.

a)   tagliare i costi del personale può anche esser cosa buona e giusta se la ratio ispiratrice è corretta.ma perché non comprendere nel gruppo i ministeriales (ve la ricordate l’impudente che scelse la prova-Montale alla recente maturità? Quanta di quella gente,sopravvissuta sempre e comunque a tutte le politiche spazzolature,ha dei costi proibitivi? Quanti enti inutili o declassati per l’incipiente e corrosiva povertà intellettuale che ha,naturalmente dico, invaso aule e cattedre albergano “elefanti” che sarebbe (sarebbe stato!) indispensabile congedare? Vorremmo che la computista-ministro ci desse pubblico rendiconto di queste spese,insieme al “disastro” economico delle “scuolette” che tiene tanto a chiudere!

b)  E’ uscito un numero speciale della rivista “Italianieuropei” (D’Alema) sulla scuola e l’ho divorato con sconcerto.Nell’elencare i saperi,giustamente si citano il linguistico, lo scientifico, il matematico, il classico, il filosofico, lo storico e l’artistico. Bene. Chapeau! E il sapere giuridico-economico? Quello no? E’ riservato a chi? E brava, la parte…del cuore! O è bene che si obbedisca,altrimenti se il cittadino-non-più-suddito capisce cosa vuol dire “lodo” o che cosa ci hanno fatto togliendoci anche il diritto alla preferenza scritta da noi sulla scheda,c’è pericolo che firmi qualche referendum non politically correct. E poi,si può sempre rimediare tirando fuori, sempre dalla borsa del passato, il libriccino dell’educazione civica da dare a chi insegna lettere (non certo a laureati specifici) da usare nei quarti d’ora in calce al programma di storia.

E se lo dice D’Alema, figuriamoci se gelmini non ci corre a nozze! Salvo poi definire i casinisti volgari allo stadio di Sofia non fascisti (è vero, perché il fascismo a scuola si studia, finito Berlinguer, di scivolata) ma teste vuote, con fare liberatorio! Dante  metterebbe certo quei ragazzacci nel basso,basso inferno, ma darebbe a certi predicatori le pesanti cappe degli ipocriti.

 Con immutata simpatia per ragazzi di scuola e colleghi che esercitano il dono, faticoso, della ragione

                                                                                                           Sergio Giuliani