In linea
generale, a meno di particolari impedimenti, visito le mostre cui
sono invitata.
Sono rimasta stupita. Non mi aspettavo nulla di
simile.
Due cose in particolare mi hanno scossa: la serie
dedicata alle bimbe di Terezin e gli insetti enormi e mostruosi che
dominano su una società in apparenza non consapevole di ciò che sta
accadendo.
Le altre opere sono meno inquietanti, alcune anzi
sono , forse, serene come i paesaggi delle Langhe o le visioni di
Pozzo Garitta o ancora le tele dedicate alla meliga.
Sicuramente c’è un linguaggio pittorico al di
fuori del figurativo che io non sono in grado di valutare.
Io ho una preparazione storico – sociale e vengo
colpita soprattutto da questi messaggi.
Il messaggio ricevuto da me davanti a queste tele
è un’angoscia rivolta al passato e al futuro.
La nostra società impazzita ha creato poeti
arlecchini, spaventapasseri detronizzati e non più signori con
cilindro del campo di meliga con merli come cortigiani, ma cacciati
da macchinari strani che hanno sconvolto il campo per scopi che è
facile intuire.
La nostra civiltà ha creato gli orrori
inspiegabili di Terezin e bagnanti in un’improbabile spiaggia
deserta, ma ci ha anche preparato insetti enormi e paurosi che ora
sovrastano paesaggi ancora sereni e un’”Ultima spiaggia” in cui i
ragazzi possono ancora giocare a palla. Sino a quando?
Quanto tempo ci darà il mostro che abbiamo creato
prima di schiacciarci ?
So che è un po’ da Amleto ma “Questo è il
problema”
Lo spaventapasseri non ha più il suo regno di
campi di meliga e la sua corte con i merli, ma va a macerare la sue
ultime ore nella disperazione,ormai ridotto a povero buffo fantoccio
con indumenti assurdamente affastellati.
Ci tornano alla mente come in un flash le notizie
che sentiamo ripetere tutti i giorni: il buco nell’ozono cresce,
l’effetto serra aumenta, la civiltà contadina è troppo spesso,
almeno qui da noi, cancellata a favore dell’industria e dell’edilizia….
e annunci similari.
Mi torna alla mente un quadro di Otto Dix del 1946
“E una nuova vita sorgerà dalle rovine” in cui grottesche prostitute
escono da uno sfondo di teschi e di scheletri.
Il messaggio per me è anche troppo evidente.
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