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I PROBLEMI SOCIALI DEL FUTURO
QUARANTESIMA PUNTATA


LA CO-EVOLUZIONE TRA DEMOGRAFIA E URBANISTICA

Aldo Pastore

Aldo Pastore

PREMESSE

Alcuni lettori mi hanno cortesemente chiesto di svolgere alcune considerazioni sulla triste e difficile situazione nella quale si trova, attualmente, l' ISITUTO FERRERO di VADO LIGURE.

Accetto volentieri l'invito, avanzando, tuttavia, DUE PREMESSE:

- Rischio di essere stancamente ripetitivo, perchè l'argomento della condizione esistenziale degli anziani nella nostra Società è stato, da me, più volte trattato in un antico e recente passato (ricordo, in proposito, alcuni precedenti scritti per "Trucioli Savonesi");

- L'argomento non può essere superficialmente trattato in un solo articolo; ci troviamo di fronte, infatti, a problemi assai complessi e di difficile soluzione, che richiedono lunghe e ponderate riflessioni; mi riprometto, pertanto, di affrontare l'argomento in TRE SUCCESSIVE PUNTATE, aventi, rispettivamente i seguenti TITOLI:

  • LA CO- EVOLUZIONE TRA DEMOGRAFIA ED URBANISTICA

  • L'AUSPICABILE ARCHITETTURA DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI


  • IL CASO "ISTITUTO FERRERO DI VADO LIGURE
 LA CO-EVOLUZIONE TRA DEMOGRAFIA E URBANISTICA


-
Nell' ottobre del 2007, l' OMS (ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA') ha pubblicato alcune LINEE-GUIDA (GLOBAL AGE - FRIENDLY CITES: A GUIDE) per rendere l' Eco - Sistema Urbano (attuale e futuro) armonico con la CRESCENTE TENDENZA ALLA URBANIZZAZIONE (vale a dire: alla concentrazione degli esseri umani nelle Città, con relativo abbandono delle Campagne) e, soprattutto, con il PREVALERE DELLA COMPONENTE ANZIANA DELLA  POPOLAZIONE SU QUELLA GIOVANILE.

- E' evidente che questa DUPLICE TENDENZA MONDIALE si è, ormai da anni, concretizzata anche in Italia e, per di più, è destinata ad accentuarsi notevolmente in avvenire.

Infatti, LE PREVISIONI DEMOGRAFICHE ISTAT (secondo lo "Scenario Centrale", interposto, cioè, tra un'ipotesi alta ed una bassa), riferite all' Anno 2051, danno i seguenti dati, a livello nazionale:

- ABITANTI NELLE CITTA' (DAL 70 AL 75 PER CENTO)
- ABITANTI NELLE CAMPAGNE (DAL 30 AL 25 PER CENTO)

-NUMERO COMPLESSIVO DEGLI ABITANTI: 61,6 MILIONI (PIU' 2,5 MILIONI RISPETTO AL 2007)

- GIOVANI FINO A 14 ANNI: 7,9 MILIONI (MENO 400.000 RISPETTO AL 2007)

- ANZIANI OLTRE I 65 ANNI: 20,3 MILIONI (PIù 8,5 MILIONI NEI CONFRONTI DEL 2007)

- "GRANDI VECCHI"  (OLTRE GLI 85 ANNI): 4,8 MILIONI (PIU' 3,5 MILIONI SUL 2007)

- ATTESA DI VITA PER I MASCHI: 84,5 ANNI (RISPETTO AI 78,6 DEL 2007)

- ATTESA DI VITA PER LE FEMMINE: 89,5 (RISPETTO AGLI 84,1 DEL 2007)

- CITTADINI STRANIERI: 10,7 MILIONI (PIU' 7,8 MILINO SUL 2007)

centro di Vado Ligure
L' Istituto Ferrero
- Particolarmente interessanti, infine, I DATI RIFERITI ALLA PROVINCIA DI SAVONA e relativi alla previsione Demografica, proiettata sino al Gennaio 2051; va rilevato, in proposito, che si tratta di una ricerca assi importante sul piano tecnico-scientifico; è, innanzi tutto, una significativa novità, in quanto è la prima volta che l'ISTAT elabora previsioni demografiche a livello provinciale; nel concreto, inoltre, questa elaborazione statistica diventa un indispensabile strumento per confronti territoriali  e per valutazioni delle dinamiche future del territorio.
I dati previsionali per la nostra Provincia dicono chiaramente che, nel 2051, la fascia di età maggiormente rappresentata sarà compresa tra i 75 e gli 80 anni; infatti, saranno 20.503 gli anziani rientranti in questa fascia su di una popolazione complessiva di 292.676 abitanti; nell' immediato futuro (precedente, cioè, l'anno 2051) avremo un aumento globale dell' 1,19 per Cento della classe di età anziana, con un picco, soprattutto, dei "Grandi Vecchi" (oltre gli 85 anni), comportante un loro aumento percentuale del 6,64 per Cento.

- Qualche lettore potrà obiettare che si tratta di dati previsionali; per di più, proiettati al Gennaio 2051 e, quindi, verso un lontano futuro; quindi, presumo che, a loro giudizio, occorra, per essere concreti, pensare all' IMMEDIATO e, di conseguenza, alla situazione odierna.
Mi permetto di replicare a queste potenziali obiezioni che il FUTURO IPOTIZZATO DAI DATI PREVISIONALI ISTAT NON E' POI TANTO LONTANO, anche perchè i dati stessi parlano di un' ascesa progressiva o imprevista; inoltre, a mio modo di vedere, noi tutti abbiamo il dovere morale di "TRACCIARE IL SOLCO" per le generazioni future, che ci seguiranno in questa vita terrena; quando ragiono su questi argomenti, fatalmente tornano alla mia memoria le magistrali affermazioni del mio Professore Universitario di Fisiologia Umana "Ugo Lombroso"; parlando  dell' Uomo attuale, Egli diceva:

- SARANNO I FIGLI DELLA CARNE O DELL' INGEGNO E DELL' OPERA SUA CHE VIVRANNO, QUANDO EGLI NON SARA' PIU'; NEL SOLCO FATICOSAMENTE SCAVATO AVANZERA' LA NUOVA GENERAZIONE."


Romeo Bassoli
Ma dove porta il solco e la strada che noi dobbiamo scavare?
Le linee Guida dell' OMS (sopra citate) sono estremamente chiare in proposito.
IL LUOGO DOVE DEVE CONTINUARE A VIVERE E OPERARE OGNI INDIVIDUO (SOPRATTUTTO ANZIANO) NON E' L'ISTITUTO (anche perchè, in futuro, dovremmo programmarne e costruirne un numero spropositato ed improponibile), bensì LA PROPRIA CASA INSERITA NEL PROPRIO TERRITORIO
A conferma  di questo fondamentale presupposto etico-culturale, ho citato, in precedenti articoli, il parere di numerosi esperti, di grande valore internazionale, che si sono espressi, negli anni, su questo argomento: da Barbara Starfield a Franco Henriquet, da Romeo Bassoli ad Umberto Veronesi.
- Ma, oggi, noi dobbiamo  andare oltre queste, pur doverose, citazioni.
Occorre prendere atto che la Seconda Metà del Novecento, attraverso le politiche indirizzate verso l'organizzazione del Welfare, la Tutela della Salute, la Qualità dell'Alimentazione, l'Avanzamento della Ricerca Scientifica e Medica in particolare, ci ha consegnato una Società in cui gli Anziani  costituiscono una porzione rilevante, se non, addirittura, decisiva; pertanto, gli Anziani vanno visti non soltanto con lo sguardo del puro assistenzialismo, ma del loro coinvolgimento nella vita urbana collettiva; nascono, quindi, nuove esigenze che riguardano, più in generale, l'organizzazione della vita quotidiana, i tempi dell' intrattenimento culturale, il ventaglio delle offerte sul tempo libero e della messa in circolo di nuove competenze e conoscenze; in altri termini, entra in gioco la Struttura Urbanistica della Città e l' Assetto Culturale che è posto alla sua base.
Di conseguenza, diventa decisivo, per i nostri Comuni, l' INSERIMENTO NEI PIANI URBANISTICI DI PROGETTI DI EDILIZIA SOCIALE, superando la logica, attualmente prevalente, della rigida suddivisione in EDILIZIA POPOLARE ed in EDILIZIA CONVENZIONATA.

Franco Henriquet
Come ho già avuto modo di scrivere per "Trucioli Savonesi" in data 9 Aprile 2008, va, inoltre, superata la tendenza di edificare INTERI QUARTIERI RISERVATI unicamente a giovani soli o riuniti in coppia e, viceversa, soltanto a persone anziane; un' atavica esperienza insegna, infatti, che i giovani debbono convivere, nello stesso quartiere, con persone anziane (e viceversa), perchè l'anziano può offrire alle giovani generazioni un essenziale aiuto affettivo, fondato sull' esperienza del vissuto. 
   - Molti, a questo punto, potranno obiettare che  dotare l'anziano di un'abitazione non è sufficiente; infatti, molti di essi potranno diventare, con il tempo, NON AUTOSUFFICIENTI sotto diversi profili (fisico - psicologico- affettivo - economico).
L'osservazione  è assolutamente corretta e pertinente; nasce da questa osservazione l'esigenza della nascita (o, meglio, della rinascita) dei SERVIZI DI ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA DOMICILIARE, che debbono essere a carico dell' intera collettività.

Lasciatemi citare, ancora una volta, su questo specifico e decisivo argomento, le parole di FRANCO HENRIQUET (Presidente dell' Associazione Gigi Ghirotti di Genova):

" L'ASSISTENZA DOMICILIARE A MALATI CON PATOLOGIE CRONICHE E', OGGI, UNA MODALITA' ASSISTENZIALE CHE SI RENDE SEMPRE PIU'  NECESSARIA, SIA PER IL NUMERO CRESCENTE  DI MALATI IN ETA' AVANZATA, SIA PER LA CONTINUA RIDUZIONE DI POSTI -  LETTO OSPEDALIERI, CHE PENALIZZA, SOPRATTUTTO, LE PERSONE CHE HANNO BISOGNO DI CURE PROLUNGATE.
OCCORRE, PERCIO', METTERE IN ATTO OGNI POSSIBILE MEZZO CHE AGEVOLI I COMPITI DI CHI SVOLGE L'ASSISTENZA A  CASA, AFFINCHE' NON SIA UN'ASSISTENZA DI RIPIEGO, CONSEGUENTE ALL' INCAPACITA' DEL NOSTRO SISTEMA SANITARIO A RISPONDERE ALLE ESIGENZE DI CURE DEI NOSTRI GIORNI."
A queste sagge ed illuminanti parole, lasciatemi aggiungere Due osservazioni, a conclusione di questa PRIMA PUNTATA:
 - L'assistenza Domiciliare è in grado di soddisfare  le ESIGENZE DI UMANIZZAZIONE e di dare origine, simultaneamente a VANTAGGI DI TIPO ECONOMICO - GESTIONALE, concorrendo al COMPIMENTO DEI COSTI DELLA SPESA SANITARIA.

- Se i Comuni del nostro Comprensorio fossero dotati, oggi, di adeguati PIANI DI EDILIZIA SOCIALE e di SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE AGLI ANZIANI, probabilmente non dovremmo preoccuparci, oltre misura, della CRISI DELL' ISTIUTTO FERRERO; quest crisi, in effetti, non è settoriale, ma è l'espressione di una crisi più vasta, che viene ad investire il nostro complessivo STATO  SOCIALE COMPRENSORIALE.
 

1 ottobre 2008                                    Aldo Pastore