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MAIL DELLA SETTIMANA A TRUCIOLI SAVONESI

Il sindaco di Finale interviene sulla Piaggio:

<La contropartita? Opere vitali e strategiche>

Da 500 posti auto pubblici al nuovo ponte. Dallo spostamento della caserma della Finanza all’asilo nido. Da un lungo tratto di arenile pubblico a 70 alloggi a prezzi “calmierati. E poi, c’è cemento e cemento. Generalizzare col passato è un errore. Non giova ai cittadini, al futuro. Cosa insegna la lottizzazione San Bernardino.

   di Flaminio Richeri Vivaldi Pasqua*


Flaminio Richeri Vivaldi Pasqua Sindaco di Finale Ligure

Ho letto con attenzione le considerazioni dell'amico Marco Giacinto Pellifroni in merito all'operazione Piaggio.

    Senza addentrarmi nei meandri dei giochi finanziari che starebbero dietro agli ipotetici interventi delle banche, mi preme fare alcune riflessioni sulla discutibile tesi secondo cui l'operazione di delocalizzazione delle Industrie Piaggio sarebbe assimilabile alla lottizzazione San Bernardino, realizzata alcuni decenni fa.

    Penso, infatti, che alcune fondamentali differenze debbano essere sottolineate, al fine di permettere ai cittadini un giudizio consapevole su quanto accadrà nei prossimi anni a Finale Ligure.

Dando per scontate le differenze sostanziali tra l'approccio all'urbanistica degli anni settanta e quello odierno, la prima enorme differenza di cui bisogna tener conto è che nell'operazione San Bernardino si sostituirono a boschi e fasce coltivate migliaia di metri cubi di cemento destinati a residenza, nell'operazione Piaggio i metri cubi da realizzare permetteranno di trasformare dei capannoni industriali in edifici destinati a residenza, locali pubblici, attività commerciali, bar, ristoranti, strade, piazze e quant'altro si possa immaginare possa realizzarsi in un territorio che da privato si trasforma in un pezzo nuovo di città.

    La seconda importantissima differenza è che, mentre nell'operazione edilizia degli anni settanta la ricaduta sulla città in termini di infrastrutture è stata pari a zero, l'accordo di programma sottoscritto,che sta alla base della “delocalizzazione” della Piaggio Aero Industries, prevede la realizzazione, con oneri in parte a carico del privato ed in parte a carico dell' amministrazione regionale, di infrastrutture strategiche e vitali per lo sviluppo della nostra città, ben difficilmente realizzabili con le sole forze dell'amministrazione comunale.

    Mi riferisco alla costruzione di 500 posti auto pubblici interrati, alla realizzazione del ponte di collegamento tra la SP per il Melogno e la SP per Calice, nella zona industriale, al prolungamento a ponente del viale a mare per parecchie centinaia di metri, con spostamento a ponente della Caserma della Guardia di Finanza e realizzazione di un nuovo e lungo tratto di arenile pubblico, alla costruzione di un asilo nido in grado di ospitare 40 bambini, di una struttura pubblica all'interno di parte dell'hangar Piaggio, alla sostituzione dell'ormai obsoleto ponte Bailey con un ponte degno della nostra città, alla realizzazione di due nuove passerelle pedonali che collegheranno le due sponde del torrente Pora.

    Inoltre, saranno messi sul mercato, a disposizione di finalesi residenti che desiderino divenire proprietari di una prima casa a prezzi "umani", circa 70 alloggi ad un prezzo medio di 4000 euro al mq.

    Mi pare che ve ne sia abbastanza per considerare quella di San Bernardino semplicemente una operazione edilizia e quella Piaggio una grande operazione di sviluppo industriale che si è riusciti a far convivere con un intervento che darà alla Finale dei prossimi anni un volto nuovo, moderno ed accogliente. 

Flaminio Richeri Vivaldi Pasqua

Sindaco di Finale Ligure