07 Settembre 2008

Una proroga per il laminatoio

[FIRMA]ERMANNO BRANCA
SAVONA LA STAMPA
La Port Authority ha prorogato fino al 27 febbraio il bando di gara per la nuova banchina destinata al laminatoio. Il provvedimento, che verrà pubblicato domani, è stato sollecitato dalla Ferrania che evidentemente non ha perso la speranza di realizzare il laminatoio. La nuova attività industriale rappresentava il punto di forza del secondo accordo di programma siglato con governo, enti locali e sindacato ma dopo l’uscita di scena di Malacalza dalla compagine sociale, sembrava che l’opzione fosse tramontata. Invece dopo il terremoto delle scorse settimane, qualcosa si sta muovendo al punto che il gruppo Messina che al momento detiene l’intero capitale di Ferrania, ha chiesto una proroga nel bando del procedimento per l’assegnazione della banchina che dovrebbe ospitare il traffico di acciaio destinato al laminatoio. Una richiesta che potrebbe far presagire una possibilità di accordo con l’ex socio Malacalza oppure con un altro imprenditore interessato a realizzare l’impianto in Valbormida.
La notizia della proroga, in pubblicazione negli annunci pubblicitari di domani, è stata così spiegata dal presidente della Port Authority Rino Canavese: «Ferrania ha chiesto una proroga del procedimento di project financing che avrebbe dosvuto scadere a fine settembre. Abbiamo deciso di concederla perchè si tratta di uno dei soggetti che hanno firmato l’accordo di programma».
A questo punto il bando per l’individuazione di un soggetto interessato a realizzare la nuova banchina degli Alti Fondali da 150 milioni di euro, scadrà il 27 febbraio. Una proroga di cinque mesi che dovrebbe consentire alla proprietà di Ferrania di verificare a fondo la possibilità di realizzare il laminatoio. La gara fra l’altro era stata pubblicata quando l’ipotesi in campo era quella di Malacalza-Baosteel. Gli imprenditori che saranno interessati a realizzare la nuova banchina, dovranno indicare le risorse che sono disposti a investire, il volume di traffico che si impegnano a realizzare, l’occupazione che pensano di garantire e altri parametri che saranno determinanti per l’assegnazione del bando.
La procedura è analoga a quella seguita per il terminal multipurpose di Vado. In questo caso, però, l’ampliamento verrà realizzato a Savona, con un riempimento a mare al di là dell’attuale diga foranea degli Alti Fondali. Si tratterebbe si una sostanziale crescita del porto di Savona che a quel punto assumerà i connotati definitivi previsti dal Piano regolatore portuale.
Entro fine settembre, del resto, Ferrania si è impegnata a verificare la realizzabilità del secondo accordo di programma basato sul laminatoio o a studiare soluzioni alternative per garantire l’occupazione e il futuro dell’azienda.