RICORDO DI SANDRO PERTINI Aldo Pastore
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" Ormai non ci meravigliamo più di nulla: il sensazionalismo informativo radiotelevisivo e giornalistico ha raggiunto livelli così alti che anche gli eventi più importanti e più significativi passano sulle nostre teste con una velocità straordinaria e con una concitazione tale che non è possibile discernere il bene dal male, l'onesto dal disonesto, il lecito dall' illecito; facciamo fatica a connettere e, paradossalmente, corriamo il rischio di non saperci più esaltare o odiare o commuovere; andiamo incontro verso un pericoloso appiattimento delle coscienze e verso lo spegnimento di ogni ardore, umano e civile. Un esempio per tutti: nei giorni scorsi è apparsa, sugli organi di informazione, la notizia che, nella nostra Savona, sta per chiudere il Museo Pertini; in altre stagioni della vita cittadina, questo evento avrebbe sicuramente scatenato una vibrata reazione, energiche proteste; nulla di tutto questo: sostanzialmente disimpegno e disinteresse da parte delle Autorità Cittadine, silenzio assoluto da parte delle forze sociali e politiche della città, indifferenza da parte della pubblica opinione. La chiamata del Museo è un evento grave di per sè; ma esso assume maggiore gravità se pensiamo al fatto che la nostra città, in questi ultimi anni, non è stata capace di dedicare a Sandro Pertini nè una via, nè una piazza, nè ad intestare, alla Sua memoria, un edificio scolastico o un circolo culturale. Per di più, durante l'ultima celebrazione del XXV Aprile è stata data un'interpretazione alquanto riduttiva della lotta contro la dittatura fascista; in realtà la Storia (con la S maiuscola) insegna che la nostra Città e la nostra Provincia non avrebbero potuto offrire quello straordinario apporto umano e civile per conquistare la libertà ed una diversa convivenza tra cittadini, se, a monte (negli anni bui che vanno dal 1921 al 1943), non vi fosse stata la presenza di un esigua (ma straordinaria) opposizione antifascista. Sandro Pertini è stato, con altri, esponente emblematico di questa opposizione; il Suo apporto alla lotta di liberazione non poteva, dunque, essere sottovalutato (o peggio) ignorato. | |||||
Ma sarebbe riduttivo ed inutile parlare del politico e dello statista Sandro Pertini; mi auguro, che, almeno su questo versante, il ricordo dei Savonesi possa essere ancora vivo e non offuscato dal vortice di ambigui messaggi televisivi. Mi interessa, invece, soffermarmi sui valori, sui principi, sugli ideali che sono stati alla base della vita dell'Uomo - Pertini, vale a dire: | |||||
Con la chiusura del Museo Pertini, io sento (quasi emblematicamente) un' attenuazione di interesse, nella nostra Città, verso quei principi e questi ideali; recentemente Silvano Godani, in un Suo pregevole articolo, in gran parte condivisibile, vedeva la chiusura del Museo, un'ulteriore occasione mancata per la cultura savonese; io vedo di peggio: mi pare di scorgere, in questo evento, un decadimento etico e, forse, la perdita della nostra memoria storica e la dispersione dei grandi valori che sono stati alla base della nostra convivenza civile. Salvare il Museo assume, perciò, un significato ideale e simbolico: riaprire il pensiero e l'anima dei Savonesi alla speranza ed al riscatto. Savona, 8 Novembre 1995" - Siamo giunti al Luglio dell' Anno 2008; verifichiamo la situazione attuale:
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