versione stampabile

RICORDO DI SANDRO PERTINI

Aldo Pastore


Sandro Pertini
In data 9 Luglio, è comparso, sul Quotidiano "La Stampa", un pregevole "COMMENTO" di Ivo Pastorino dal titolo "SAVONA DIMENTICA PERTINI"; le argomentazioni, inserite in questo breve inciso, hanno richiamato alla mia mente un articolo da me scritto, sullo stesso argomento, in data 8 Novembre 1995 (Pubblicazione: "L'ALTRA CITTA' - Pagina 157 e seguenti), che mi permetto di riproporre alla cortese attenzione dei nostri lettori:     
" Ormai non ci meravigliamo più di nulla: il sensazionalismo informativo radiotelevisivo e giornalistico ha raggiunto livelli così alti che anche gli eventi più importanti e più significativi passano sulle nostre teste con una velocità straordinaria e con una concitazione tale che non è possibile discernere il bene dal male, l'onesto dal disonesto, il lecito dall' illecito; facciamo fatica a connettere e, paradossalmente, corriamo il rischio di non saperci più esaltare o odiare o commuovere; andiamo incontro verso un pericoloso appiattimento delle coscienze e verso lo spegnimento di ogni ardore, umano e civile.

Un esempio per tutti: nei giorni scorsi è apparsa, sugli organi di informazione, la notizia che, nella nostra Savona, sta per chiudere il Museo Pertini; in altre stagioni della vita cittadina, questo evento avrebbe sicuramente scatenato una vibrata reazione, energiche proteste; nulla di tutto questo: sostanzialmente disimpegno e disinteresse da parte delle Autorità Cittadine, silenzio assoluto da parte delle forze sociali e politiche della città, indifferenza da parte della pubblica opinione.

La chiamata del Museo è un evento grave di per sè; ma esso assume maggiore gravità se pensiamo al fatto che la nostra città, in questi ultimi anni, non è stata capace di dedicare a Sandro Pertini nè una via, nè una piazza, nè ad intestare, alla Sua memoria, un edificio scolastico o un circolo culturale.
Per di più, durante l'ultima celebrazione del XXV Aprile è stata data un'interpretazione alquanto riduttiva della lotta contro la dittatura fascista; in realtà la Storia (con la S maiuscola) insegna che la nostra Città e la nostra Provincia non avrebbero potuto offrire quello straordinario apporto umano e civile per conquistare la libertà ed una diversa convivenza tra cittadini, se, a monte (negli anni bui che vanno dal 1921 al 1943), non vi fosse stata la presenza di un esigua (ma straordinaria) opposizione antifascista.
Sandro Pertini è stato, con altri, esponente emblematico di questa opposizione; il Suo apporto alla lotta di liberazione non poteva, dunque, essere sottovalutato (o peggio) ignorato.
Ma sarebbe riduttivo ed inutile parlare del politico e dello statista Sandro Pertini; mi auguro, che, almeno su questo versante, il ricordo dei Savonesi possa essere ancora vivo e non offuscato dal vortice di ambigui messaggi televisivi.
Mi interessa, invece, soffermarmi sui valori, sui principi, sugli ideali che sono stati alla base della vita dell'Uomo - Pertini, vale a dire:
  1. L'alta concezione della politica, intesa non già come deteriore affarismo, bensì come servizio in favore del singolo cittadino e dell'intera collettività.

  2. L'orgoglio e la fierezza delle proprie idee, sostenute, con grande ardore, contro i suoi tanti avversari;

  3. Il profondo rispetto per le concezioni etiche  e per le idee politiche di tutti coloro che erano situati in campo avverso;

  4. La franchezza e la sincerità del suo eloquio politico, ben lontano dal metodo delle lettere anonime, dei falsi dossier, dei veleni che caratterizza il modo di agire di molti esponenti attuali;

  5. L'alta visione del Socialismo, inteso come strumento di riscatto e di liberazione delle classi più povere e, contemporaneamente, di esaltazione dei valori di ogni singolo individuo.

Con la chiusura del Museo Pertini, io sento (quasi emblematicamente) un' attenuazione di interesse, nella nostra Città, verso quei principi e questi ideali; recentemente Silvano Godani, in un Suo pregevole articolo, in gran parte condivisibile, vedeva la chiusura del Museo, un'ulteriore occasione mancata per la cultura savonese; io vedo di peggio: mi pare di scorgere, in questo evento, un decadimento etico e, forse, la perdita della nostra memoria storica e la dispersione dei grandi valori che sono stati alla base della nostra convivenza civile.

Salvare il Museo assume, perciò, un significato ideale e simbolico: riaprire il pensiero e l'anima dei Savonesi alla speranza ed al  riscatto.

Savona, 8 Novembre 1995" 

 - Siamo giunti al Luglio dell' Anno 2008; verifichiamo la situazione attuale:

L'Archivolto tra Piazza Chabrol e via Pia che sarà dedicato a Pertini

A) MUSEO PERTINI: è stato salvato, sia pure in un contesto ambientale, caratterizzato da contrasti e notevoli difficoltà esecutive.
Tuttavia, il Museo presenta i seguenti limiti:

- E' INCOMPLETO, perchè l'allestimento della Seconda Parte della Donazione Pertini (e della vedova, Signora Carla Voltolina), pur essendo stato programmato e progettato non ha ottenuto la concreta realizzazione; inoltre, per quanto è dato da sapere, alcuni pezzi di questa Seconda Parte, nel tempo, sono stati ritirati dagli eredi Pertini, per essere, verosimilmente, inseriti in altre esposizioni;

- E' APERTO AL PUBBLICO SOLTANTO MEZZA GIORNATA ALLA SETTIMANA;

- E' INFELICE LA SUA COLLOCAZIONE AL 1° PIANO DEL PALAZZO DELLA LOGGIA: constatata la modesta frequentazione da parte dei potenziali visitatori, sarebbe auspicabile un innovativo allestimento museale di tutto il Palazzo della Loggia, capace di accorpare, facendoli interagire tra loro, il MUSEO ARCHEOLOGICO, LA DONAZIONE PERTINI e la COLLEZIONE DELLA SCULTRICE RENATA CUNEO.

B) PIAZZA O VIA DA DEDICARE A PERTINI: Riporto la parte finale del "COMMENTO" di Ivo Pastorino, da me interamente condivisa:
                          

"Dedicare a Pertini l'archivolto tra Piazza Chabrol e via Pia, dove oggi ci sono tavolini di un bar, è roba da far rivoltare nella tomba il nostro illustre concittadino.
Ma è mai possibile che tra tante "menti" chiamate ad occuparsi dell'iniziativa (tra l'altro tardiva rispetto ad altre città) non ci sia qualcuno che abbia un'idea migliore fra quelle sinora avanzate?
Ad esempio: Piazza del Popolo (la porzione utilizzata a parcheggio) potrebbe diventare Piazza Pertini  e senza creare problemi alla toponomastica in vigore.
Ma bisognerà decidersi in fretta, prima che anche qui s'insedino nuovi palazzi."


Lascio alla fantasia dei nostri lettori ogni ulteriore commento.

 16 Luglio 2008                                                       Aldo Pastore


LA SECONDA PARTE DE "LA POVERTA' NEL MONDO" VERRA' PUBBLICTA LA SETTIMANA PROSSIMA