LETTERE ALLA REDAZIONE Gruppo Consiliare
Regionale Verdi -
Associazione Comunale Verdi savonesi
Corso Italia n.19
17100 Savona Sig.Sindaco, la Sua amministrazione preannuncia l'intenzione di
provvedere alla costruzione di nuove volumetrie abitative destinate
all'edilizia popolare sulle prime colline della città in località
“Papessa”. Più volte nel corso degli anni, e non da soli per
la verità, abbiamo chiesto che ci si spiegasse perchè una città che
negli ultimi decenni anni ha perso circa ventimila abitanti pari ad un
quarto dei residenti e che è attualmente all'equilibrio demografico solo
grazie a cittadini immigrati, necessiti di una instancabile opera di
costruzione di nuove abitazioni. Già anni orsono nelle osservazioni al redigendo
Piano urbanistico comunale esprimemmo profondo sconcerto davanti ai
numeri che indicavano un potenziale abitativo quasi doppio rispetto alle
esigenze della popolazione. E ancora recentemente, nelle osservazioni al
Programma pluriennale di attuazione presentate alcuni mesi fa e
regolarmente respinte, il Comune ci ha risposto riguardo alla presenza
di innumerevoli appartamenti inutilizzati in città che: – suddetta
ipotesi attenga ad aspetti propriamente patrimoniali legati
all'andamento del mercato e dell'economia savonese- . A parte il fatto
che questa non è una ipotesi ma un fatto descritto dai dati della
Relazione fondativa del PUC in approvazione e redatto dalla
amministrazione comunale, è del tutto opinabile che il Comune non abbia
in mano strumenti per stimolare la rimessa sul mercato di tale immenso
patrimonio abitativo. Per una volta ci associamo alle considerazioni
fatte da esponenti della minoranza consigliare, e Le chiediamo che ne è
stato dei progetti tanto sbandierati di riqualificazione a edilizia
convenzionata della ex centrale Enel di Lavagnola e della conversione
delle aree ex Balbontin? Perchè alla Sua amministrazione intende continuare
nelle erosione della fascia verde collinare quando in città ci sono
spazi lasciati al degrado che potrebbero essere utilizzati con migliori
risultati e minori oneri per la collettività? Non ritiene che sia giunto il momento di
abbandonare l'idea obsoleta delle terribili zone di edilizia popolare
destinate a diventare aree ghettizzate e avulse dal tessuto urbano e
sociale, prive di servizi e difficilmente collegabili con il centro
città? Non sarebbe meglio prevedere nelle nuove
costruzioni una parte da destinare ad edilizia convenzionata magari a
scomputo degli oneri di urbanizzazione come per esempio nella futura
zona degli “orti Folconi”? Da anni il governo di centrosinistra di questa
città è stato identificato, per parafrasare una recente pubblicazione di
successo “Il partito del mattone” ma nulla la Sua amministrazione ha
fatto per smentire questa triste nomea. Gli unici eventi
che hanno occupato e occupano tuttora le pagine dei giornali sono
i progetti, le autorizzazioni a costruire
e i famigerati “Master Plan” come il porto della Margonara, il
Bofill, il Crescent, le aree Binario Blu, il fronte mare di ponente con
gli ex cantieri Solimano e la zona del Famila, la Metalmetron, la
ventilata e poi fortunatamente cassata zona del Miramare, la collina di
via Scotto solo per citarne alcuni. Fino a quando continuerà questa erosione continua e
sterile del territorio che già ora produce spesso edifici destinati a
rimanere per lunghi anni inutilizzati come sta accadendo per la torre
Bofill? L'associazione comunale dei Verdi §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
COMUNICATO STAMPA In data 16 luglio
2008 il Comitato Genitori piazza delle Nazioni ha partecipato su invito
della III Circoscrizione alla riunione della Commissione Territorio,
presente il portavoce tecnico dell’assessore Di Tullio. E’ stata
illustrata una “novità” circa il progetto dei giardini, progetto a suo
tempo condiviso con l’assessore Di Tullio e che, dopo mesi di battaglie
e trattative con comitato e cittadini, era stato illustrato e poi votato
in assemblea pubblica di quartiere. A quanto pare le piastrelle verranno
mantenute e, quindi, non si riqualificherà
piazza delle Nazioni con i nuovi impianti sportivi promessi. Per
contro il Comune proporrebbe di destinare ad uso pubblico due infelici e
ingabbiati campetti nascosti sotto il livello della strada e strappati
al cortile della scuola media Guidobono. La scuola in questione in
cambio otterrebbe l’allestimento di un campo di calcio da 7, in erba
sintetica. Siamo felici che l’assessore
voglia riqualificare anche le strutture scolastiche del quartiere
ma, ritornando al progetto giardini che ci sta a cuore, visto
l’ammontare di Euro spesi fino ad ora (c.a. 300.000) e visto il
dispendio di tempo, energie da parte di comitato e assessore per il bene
comune, ribadiamo che prima di ogni altra cosa, vorremmo vedere concluso
in tempi ragionevoli l’intero lavoro perché è ciò che aspetta e desidera
da tempo il quartiere. Premesso che questo punto per noi è fondamentale,
esprimiamo una serie di perplessità e limiti sull’ultima proposta di Di
Tullio. Le 1100 e oltre
firme dei cittadini chiedevano: “via le piastrelle” e il progetto
concordato prevedeva l’arrivo di due campi sportivi. In questo modo non
si rispetta l’impegno preso dal Comune con i cittadini del quartiere,
impegno più volte sbandierato. Inoltre pensiamo che
per merito e sostanza non si possa approvare l’idea dell’assessore Di
Tullio così come ci è arrivata, per una serie di motivi: 1)Installare un
impianto sportivo aperto al publico in una zona non visibile può
comportare seri rischi per un suo uso corretto e in sicurezza; 2) le zone così
collocate non sarebbero più accessibili per i bambini più piccoli, in
esse non è possibile prevedere spazi (panchine ecc.) dove i genitori
possano sostare per seguirli; 3) presso la scuola
Guidobono si fa lezione anche fino alle ore 17, l’uso aperto al pubblico
di un’area che risiede praticamente sotto le finestre delle aule
creerebbe occasioni di disturbo delle lezioni. 4) Rimarrebbero
strutture sportive cintate da cancellata da chiudere la sera,
limitandone così l’utilizzo. Come Comitato difendiamo il sogno di un giardino
pubblico organizzato e utilizzato con rispetto da tutte le fascie di
età, affinché se ne possa godere insieme
in trasparenza e reciproco rispetto. La
soluzione proposta dal Comune non ci sembra migliorativa, sicuramente
non lo è
rispetto al progetto precedente presentato
e votato. Il Comitato richiede alla Circoscrizione la
convocazione di una assemblea pubblica,
alla presenza dell’assessore Di Tullio,
perché quest’ultimo, assente alla riunione Commissione Territorio di cui
sopra,
possa chiarire con i cittadini
le sue nuove posizioni. Auspichiamo che
tale assemblea venga indetta almeno dopo il periodo estivo, al fine di
permettere la maggiore partecipazione possibile da parte dei cittadini
del quartiere. Desideriamo che il quartiere possa al più
presto possibile vedere realizzato
un progetto nato da una battaglia che si è
riusciti a trasformare in dialogo tra le parti e dove l’assessore Di
Tullio ha dimostrato di essere capace di fare un passo indietro e sapere
ascoltare. Questo è il tipo d’interlocutore a cui chiediamo di tornare a
confrontarsi con il quartiere per fare il punto della situazione e
avvicinarci il più possibile a dare ciò che ai cittadini è stato
promesso. Savona, 18 luglio 2008 |