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16 luglio 2008: “SAVONA NOSTRA”

 Antonia Briuglia



 Sala Rossa gremita, anzi di più, il grande successo del libro di Preve e Sansa ha dato l’occasione, sempre più rara, di discutere di uno dei più grossi problemi che interessano la Liguria e in particolare la provincia di Savona: la cementificazione.

Sicuramente tutti i convenuti erano certi che, nella relazione degli autori e nel dibattito successivo, sarebbero venute fuori le diverse storie di speculazione “legalizzata”, di piani regolatori modificati ad uso e consumo di maxi-operazioni edilizie, di ordinario malaffare che sembra ormai perpetrarsi nella nostra regione che, come dice Travaglio, è “la nostra striscia di Gaza, senza bombe ma tutta asfalto e cemento. Con meno abitanti, ma con più case, più auto, più barche…”

Sicuramente tanti dei convenuti, quelli che il libro lo avevano già letto, erano venuti per sentir parlare: chi della corsa ai porticcioli e di Margonara, chi degli appalti e delle poltrone legate a Burlando, chi del banchiere Grillo o di Fiorani e dei suoi investimenti a Celle Ligure, chi del potere di Scajola.

Alcuni solo per testimoniare, per sentirsi meno soli in una battaglia difficile, che a volte sembra ormai quasi impossibile, in cui qualcuno ha già pagato un prezzo politico e dove molti non si vogliono arrendere, anche perché serate come questa possono dare altro coraggio e la percezione di essere in buona compagnia.

 

Apre il conduttore della serata, il nuovo presidente d’Italia Nostra di Savona, Roberto Cuneo. Esalta l’interesse del libro per l’opera di coraggiosa denuncia e consiglia di tenerlo sul comodino e leggerne una parte prima di addormentarsi,(a patto che ci si riesca ad addormentare!) Poi, dopo avere elencato le battaglie sulle quali Italia Nostra si sta cimentando ( tra cui Margonara) e invitare a sostenere l’associazione apartitica che si finanzia solo con le quote soci, passa ad una sintetica analisi dei problemi savonesi . Contesta chi sostiene che la popolazione savonese stia diminuendo e quindi ci sia meno bisogno di case, e sostiene che le famiglie sono in aumento e quindi ci sia bisogno di abitazioni, ma a buon mercato. Cita i Piani Regolatori che hanno il difetto di non prevedere la ristrutturazione dell’esistente e che la battaglia contro la speculazione non deve essere solo politica o estetica, ma anche culturale. Un intervento poco incisivo, più politico che ambientalista che introduce gli interventi attesi di Preve e Sansa.

 

Interventi chiari, esaustivi e circostanziati che introducono, però il nuovo concetto della serata: il bisogno di una chiara presa di posizione sulla mala-amministrazione del territorio che fa somigliare la nostra Regione sempre di più ad alcune del Sud, dove si baratta la legalità con ipotetici posti di lavoro.

Senza NI e senza SE, ma essere contro in modo chiaro. L’invito chiaramente è per i politici che quando non sono ostaggi, sembrano ormai incapaci di prendere forti posizioni, per non uscire dal gioco, dagli equilibri di potere.

E’ rivolto poi a tutti i cittadini che, anche se non sempre direttamente, pagano il prezzo più alto di questa cattiva politica.

 Il riferimento alle battaglie dei Movimenti e delle Associazioni, non ultimo il popolo dei Blog tocca, direttamente, non senza una certa emozione, molti dei presenti che li rappresentano.

Alcuni politici intervengono, tra loro quelli come l’Assessore Filippi che testimonia ancora una volta come sia difficile amministrare portando avanti le proprie idee e come si sia, in quel caso, incolpati di “fare filosofia”. (Un giorno bisognerà dirgli che c’è chi ha fatto politica senza barattare le proprie convinzioni ed è stato costretto a uscirne perché scomodo e che questo fa la differenza con il modo di far politica che non ci piace).

 Poi interviene l’ex Presidente della Provincia Garassini che, dopo avere governato proprio con le forze politiche protagoniste dei fatti, da qualche tempo frequenta le piazze ambientaliste, cercando alleanze e sostegno e improvvisandosi “oppositore del potere”, impressionando la platea con scoop come il nascosto obbiettivo immobiliare sullo sfascio del Santa Corona e si rammarica di non essere stato maggiormente citato nel libro per sue “battaglie”. (Le elezioni non sono poi così lontane e porsi la domanda di dove vadano a finire i voti di tutto questo malcontento è estremamente saggio da parte di un politico navigato come lui!). 

 


Roberto Cuneo

 Interviene anche Vasconi, Consigliere regionale dei Verdi e viene introdotto in modo aggressivo proprio da Cuneo che lo apostrofa come complice di Burlando. Vasconi, che paga il prezzo del malcontento di chi dalle forze della sinistra al Governo, si aspettava un’azione più incisiva; le sue battaglie, comunque, le ha portate avanti in modo più coerente di altri. Sua, ad esempio, l’interpellanza sulle torrette di avvistamento incendi nelle colline di Albissola Mare.

Dopo i Consiglieri di Celle, di Vado, di Savona e altri intervenuti, (procuratore Scolastico compreso), ho voluto dare anch’io la mia testimonianza

 

 Presentata come “talebana di Internet” (termine usato dagli autori) ho rinnovato il sostegno dei blog savonesi, come Trucioli e Uominiliberi a Preve e Sansa per il loro lavoro, ho voluto provocatoriamente dire loro che il “romanzo “, però, non è finito. Non solo non si sa come andrà a finire, ma è ancora incompleto: nelle 300 pagine manca ad esempio, il “miracolo degli Indici” nelle Albissole, dove industrie, scuole e magazzini diventano utili cubature residenziali per maxi- operazioni che ne vede la loro moltiplicazione. Manca la continua aggressione collinare del cemento e il pericoloso continuo degrado idrogeologico.

Infine nel porre l’accento sulla, voluta e strumentale, mancanza di pianificazione dei Piani Regolatori Liguri che lasciano voragini aperte all’improvvisazione speculativa.

 Ho dovuto, infine, chiedere spiegazioni ad un Presidente di Italia Nostra che mentre davanti ad un pubblico scelto, come quello del 16 luglio, dichiara la battaglia di Italia Nostra su Margonara ,il porticciolo e il faro di Fuksas, pochi giorni prima sui quotidiani locali, in un ampio articolo dimostrava tutto il suo appoggio all’operazione esaltandola come veicolo di sviluppo per una Savona in declino e dando la sua solidarietà al Presidente Canavese che la promuove.

Un’incoerenza che spesso si riscontra nei politici e in chi amministra, ma che non è accettabile dal presidente dell’Associazione Ambientalista fondata da Mario Fazio.

Cuneo ribadisce di avere pronunciato queste affermazioni solo a livello personale (sul quotidiano non appare però come un privato cittadino, ma come Presidente di Italia Nostra)  e di credere veramente nell’occasione di sviluppo offerto da Margonara e da tutto ciò che comporta.

La sala rumoreggia infastidita. Proprio quello che non si credeva di dover sentire: sarà il caso di regalare anche a Cuneo una piantina di carrubo?

                                                        ANTONIA BRIUGLIA