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IL SOCIALE, la sicurezza, il traffico. Ma anche la spesa di
tutti i giorni. Tutto racchiuso in un quartiere. Il Secolo
XIX ha deciso di dare voce alle anime più intime della
città, intraprendendo un viaggio in ognuno di questi piccoli
mondi. Per scoprire cosa va e cosa non va, per sapere i
pareri di chi ci vive e di chi ci lavora. Prima fermata,
Legino.
Un primo quadro della situazione ci viene abbozzato da una
protagonista della zona: la vigilessa Antonietta Abita, un
punto fermo importante per gli abitanti del quartiere. "Da
otto anni faccio opera di sorveglianza a Legino, mi
considero fortunata perchè si tratta di un'area decisamente
tranquilla: poca delinquenza, pochi problemi di sicurezza,
poche occasioni in cui è richiesto il nostro intervento. Se
dovessi individuare il grattacapo più grosso, punterei sulle
liti tra vicini: non vere e proprie risse, più che altro
episodi di intolleranza che spesso hanno come protagonisti
condomini e persone che abitano fianco a fianco".
Il discorso scivola sul campo nomadi di Fontanassa. "L'ansia
della gente è più indirizzata verso lo sconosciuto, il volto
nuovo che gira nel quartiere. Ma non ricordo un solo
episodio di intolleranza verso i Sinti, anzi c'è molta
collaborazione".
Su quest'ultimo punto tuttavia, il parere di un paio di
residenti (che hanno richiesto l'anonimato per paura di
rappresaglie) risulta essere divergente: accattonaggio,
sporcizia e insicurezza sono le paure principali emerse
dalle loro parole. Anche se sono soprattutto i ripetuti
schiamazzi e atti vandalici compiuti di notte da bande di
ragazzini (tutti italiani) in scooter a rendere elettrico il
clima. E il nodo viabilità, con la richiesta di dossi e
semafori. "Bisognerebbe installare una serie di dossi alti,
per obbligare le auto a non sfrecciare ad alta velocità
specialmente nelle vie strette" ammette Paolo Sannino,
abitante del quartiere. Che distingue il problema del
sistema viario da quello del traffico: "Allarmante il primo,
che obbliga chi entra in Legino a fare un giro dell'oca
scriteriato per uscirne; tollerabile, se non inesistente, il
secondo".
Tesi, quest'ultima, confermata anche da chi la rete stradale
del quartiere la conosce meglio di chiunque altro: Maurizio
Siri, di mestiere autista Acts. "Le poche congestioni si
verificano quasi sempre nell'ora di punta, particolarmente
d'inverno con la presenza delle scuole. Per il resto, posso
dire che questa linea è una delle migliori: anche l'utenza
se ne accorge, manifestandosi tollerante nei rari casi in
cui si accumula ritardo".
Uno dei punti più delicati rimane sempre il portafoglio dei
consumatori. Ci risponde ancora Sannino, titolare
dell'alimentari di via Bove: "Un pacco di pasta 99
centesimi, un litro di latte a un euro e mezzo, meno di tre
euro al chilo il pane. Stiamo facendo di tutto per non far
pesare il momento delicato dell'economia sui clienti,
abbiamo ritoccato i prezzi solo una volta quest'anno, a
gennaio. Quando ancora l'euro non c'era, ricordo anni di
listini invariati. Poi, la corsa al rialzo. Per un negozio
di quartiere è fondamentale limitare i rincari, ma che la
gente si trovi in difficoltàè palese e lo notiamo tutti".
federico biglieri
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