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ESCLUSIVO/ Seconda Puntata, 1992-'93-'94 de "La storia dell'Arci savonese dal 1990 ad oggi"

La "piccola primavera" di Savona ?

Finì con la sconfitta di Pastore e la vittoria di Gervasio

...correva l'anno e Bregoli mi denunciava per disturbo della quiete pubblica. E ancora...quei candidati della sinistra, indagati, in lista...

Mi sposo con Monica...nasce ....Alle elezioni, entusiasmo alle stelle, con 500 ragazzi al "Ju Bamboo"...

 

 di  Giovanni Durante *

 


Giovanni Durante*

1992, il consolidamento e la riorganizzazione

A fine del 1991, visti i costi proibitivi della sede di Piazza Giulio II decidiamo di trasferirci in una sede più raccolta. La troviamo lì vicino, in via Montenotte, all’incrocio con via Luigi Corsi. I lavori si concludono  ad inizio gennaio, coordinati da Carlo Taramasco, che “tiranneggia” il gruppo di obiettori, che oltre all’attività sociale trovano il tempo per tinteggiare le pareti, pulire e fare il trasloco. Di loro vorrei ricordare Andrea Leveratto, Raffaele Di Noia, oggi giornalista del Secolo XIX, Fabio Mantovani, Alessandro Gozzi, che sappiamo tutti fece finta di lavorare, Mario Cambiaso, Gianluca Testa, Corrado Meraviglia e Maurizio Baiguini.
Con il risparmio ottenuto in cinque anni risaniamo il bilancio del comitato e ci prepariamo a spiccare il volo nella sede attuale.

Per gli obiettori e chi lavora nell’ARCI si tratta di lavorare in spazi ristretti, così si risparmia anche sul riscaldamento.

E’ l’occasione per investire sul piano tecnologico, informatizziamo la tenuta della contabilità che precedentemente si compilava  a mano, compriamo la prima stampante laser che ci permette lavori di grafica già avanzati, compriamo un fotocopiatore usato ma dignitoso, nuovo impianto telefonico, il fax a carta comune, insomma sede più piccola, ma molto efficiente.

Nel 1992 comincia la vera crisi d’identità delle SMS, con la dissoluzione del PCI, molti dirigenti di allora si sentono orfani e alla ricerca di una nuova identità.

Si fa strada la via “autonomista” di Luciano Saettone, presidente della SMS Paolo Boselli di Albisola, che trascinerà fuori dall’ARCI negli anni a venire diverse Società storiche costituendo il coordinamento savonese delle società di mutuo soccorso, sull’esempio di quello già funzionante a Genova, e aprendo le porte a un certo protoleghismo che attecchirà nei gruppi dirigenti di diverse SMS savonesi.

Saranno anni di scontri anche aspri, di riunioni segrete anti-Arci, che si concluderanno con la l’uscita della SMS Boselli nel dicembre del 1995.

Riaprono gli ex-bagni comunali come BagnArci, il grosso del lavoro lo fanno Mimmo Pallone e Carlo Taramasco, anche perché in quell’anno come ARCI avevamo l’obiettivo ottimistico del pareggio di bilancio dopo anni di sofferenze, si arrivava da anni difficili, ma così nacquero i BagnArci e il circolo nautico Colombo negli ex bagni comunali di Savona; la struttura era in condizioni da dopoguerra balcanico, e con un lavoro basato sul volontariato, per il vero anche di tanti soci ArcaEnel, restituimmo dignità ad una zona della città in allora degradata. Alcuni abusivi con le barche sulla spiaggia ci fecero una guerra spietata, ma credo che oggi tutti gli abitanti della zona ci riconoscano il lavoro svolto.

Nel ‘92 mi sposo con Monica e da lì a qualche mese nascerà Luca, il nostro figlio preferito (anche perché è figlio unico..). non contento mi candido anche alle elezioni politiche, quelle ancora con il proporzionale e le preferenze multiple, chiudiamo la campagna elettorale al Ju Bamboo con più di 500 ragazzi che credo mi abbiano poi votato visto che alla fine prendo 2800 preferenze e…da quell’esperienza esco un po’ pesto, ma più sveglio.

A fine anno riapre la Casbah all’Artisi, sempre ad opera di Giacomo Previ, Adriano Magliocco ai quali si aggiunge Paolo Mezzadra, farmacista in Vado Ligure. Paolo si sposa con Rossella mentre fa il servizio civile e vengono arrestati per errore a Berlino in viaggio di nozze; verremo avvisati dal Consolato italiano, per fortuna si risolve tutto in pochi giorni e li possiamo abbracciare.

Gli stessi Adriano Magliocco e Giacomo Previ, obiettori-musicisti avviano il primo censimento dei gruppi di base Arte&Musica, più di sessanta gruppi in provincia di Savona e nessun spazio per suonare, ma anche oggi…

Il 1992 è ovunque l’anno delle celebrazioni colombiane, piuttosto “pompose e inutili” anche a Savona. Anna Camposeragna idea e produce in “leggera controtendenza” per ARCI il progetto Quipu, mostra itinerante non-celebrativa dell’evento colombiano, con la partecipazione dei migliori pittori e artisti italiani ed europei, curiamo e produciamo un piccolo, ma bellissimo catalogo, di cui conserviamo ancora qualche decina di pezzi. La mostra apre a Villa Groppallo a Vado Ligure e finisce il suo giro alla biblioteca di Carcare. La mostra è viva di pezzi davvero originali e qualcuno finirà, per usucapione, per far bella mostra di sé nella nostra sede.

In primavera organizziamo la seconda puntata di Wlacittàviva, questa volta la prepariamo meglio, l’assessore di riferimento è Giancarlo Berruti, ricordato per le orrende fioriere in piazza Sisto IV oltrechè come storico organizzatore delle feste dell’Unità savonesi, la seconda edizione sarà fatale, eppure il festival dei musicisti di strada fu un successo di pubblico e di critica, ma si sa, a Savona le cose vanno così.

E’ anche l’anno del rafforzamento dei servizi alle basi associative, gli uffici del comitato saranno aperti quanto una fonderia dell’Ilva, si lavora a tempo pieno dal lunedì al sabato compreso per riconquistare la fiducia delle Società di mutuo soccorso e per sostenere i nuovi circoli che nascono un po’ dappertutto. 


L' assessore Di Tullio

Freak-Antoni degli Skiantos


Davide Pesce

1993, tangentopoli spazza via tutto, o così pare…

Si tratta di un anno segnato fortemente dai referendum per il maggioritario e l’abolizione dei finanziamenti ai partiti, sull’onda devastante di Tangentopoli. Le immagini del 30 aprile di Craxi che fugge dalla folla all’uscita dell’hotel Raphael sotto una pioggia d’insulti (e non solo…) chiudono un’epoca politica che oggi viene definita prima repubblica.

Giampiero Rasimelli, presidente nazionale della confederazione ARCI, insieme e Nuccio Iovene e Tom Benetollo capiscono con lungimiranza che si aprono nuovi spazi per l’associazionismo e il terzo settore, muovono quindi la confederazione ARCI sul terreno delle riforme istituzionali e della politica, facendo diventare l’associazione uno degli attori principali sulla scena nazionale, a livello locale capiamo subito e ci buttiamo a capofitto nell’impegno referendario, saranno gli ultimi che vinciamo.

Anche a Savona capiamo che la nuova ARCI è quella espressa dalla Confederazione di Rasimelli e Benetollo e che Arcinova, nata dalle ceneri dell’ARCI nel 1986 è al capolinea. Infatti negli anni successivi si andrà al superamento di Arcinova e della Confederazione per ri-costruire ARCI-nuova associazione, un mix tra la vocazione circolistica  e la nuova dimensione politica dell’associazione.

 L’ufficio di presidenza confederale di Savona è composto da Giovanni Durante, Maxin Minuto, Anna Camposeragna, Mimmo Turchi, Roberto Anselmi, Gabriele Santoleri, Fabio Checcucci, Mario Cambiaso, sono invitati permanenti Antonella Camoseragna, che darà vita al primo Informagiovani della provincia di Savona a Celle Ligure, Domenico Buscaglia e GianLuca Testa.

L’ingresso di Roberto Grossi come obiettore ci spinge ad impegnArci nella battaglia per salvare Le Manie dalla speculazione edilizia.

Nell’inverno e nella primavera fa notizia la Casbah all’Artisi, dove organizziamo decine di concerti di gruppi savonesi, genovesi a da fuori regione, facciamo anche videoproiezioni e attività sperimentali, iscriviamo più di 700 soci ARCI tra i ragazzi  e le ragazze savonesi; facciamo anche del casino, e ne fanno più di tutti gli stessi soci-dirigenti del circolo Artisi, come i simpaticissimi Tonino Giuffrè e Angelo. Sono mesi di vivacità culturale per Savona, con la contestuale apertura e successo del circolo “GiùalMokambo”, scritto così, tutto attaccato come lo canta Paolo Conte, aperto da Livio Di Tullio, Sandro Boraschi e i loro soci-amici. Per il Mokambo in porto, precursore di tutte le movide savonesi, è un successo clamoroso, più di mille i soci che si scambiano allegramente con quelli della Casbah. Savona sembra Berlino post-muro, e i vigili, capitanati dall’integerrimo Ilario Bregoli cominciano a “martellare” il circolo. Ogni scusa è buona per fare piazzate e verbali, il circolo si difende, raccoglie mille firme, ma la pressione finirà per smorzare sul finire dell’anno la “movida” savonese.

Di Tullio oggi è l’assessore alla polizia municipale (ironia della sorte) ma il vigile urbano Bregoli continuerà nella propria opera di ammazza circoli Arci.

D’estate c’inventiamo “Sogni d’estate” nell’ex Ipi di via Amendola, alla Villetta: jazz (Mal Waldron, Tiziana Ghiglione..), teatro, cucina sudamericana con un gruppo di “esuli” uruguaiani di Genova, a fine estate diversi di loro torneranno a Montevideo dopo la caduta del regime dittatoriale, tra questi il compagno Pino, che tornerà a vivere con la propria famiglia a Savona 10 anni dopo, l’esperienza come gestore della SMS Leginese finirà male, ma sorvoliamo..

Come dice Freak-Antoni degli Skiantos “la fortuna è bendata, ma la sfiga ci vede benissimo”, infatti l’estate del ‘93 è la più brutta del secolo, a luglio piove e fa freddo e la nostra iniziativa non decolla. Dal punto di vista economico è un disastro, con la Provincia c’è l’accordo per utilizzarlo anche dopo l’estate per fare attività culturali e sociali per i ragazzi, indovinate? Non se ne farà niente..

Finiamo la stagione io e Anna Camposeragna a cucinare per due settimane paella e chili con carne perché ci mollano i cuochi uruguagi depressi. Il 18 di agosto, alle 22,10, a concerto finito arriva il “nostro” Bregoli e mi denuncia per disturbo alla quiete pubblica, cerca di far rimontare l’impianto audio dal gruppo che ha appena finito di suonare e si becca delle pernacchie, risentito se la prende con me. Al processo penale il giudice mi condanna al pagamento di 300.000 lire per disturbo alla quiete pubblica, nonostante l’accusa chieda l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Dubito ancora oggi che il giudice abitasse nei paraggi.

Da allora mi sono giurato di non organizzare più nulla a Savona durante l’estate!

Di quella lunga estate fredda devo ricordare l’ingresso in associazione come obiettore di Roberto Ghione (che è per me come un fratello), che diventerà poi il consulente legale del comitato, e poi Marco Manca che curò l’allestimento e tutta l’impiantistica, GianCarlo Colla il ”maitre” e l’auilico Aldo Del Padrone, un ricordo affettuoso và a Luciana Costantino che curò il programma teatrale come presidente dell’Antigone, dalla quale sorse l’esperienza dei Cattivi Maestri.

Mio figlio nel frattempo ha sei mesi e mia moglie giustamente si lamenta che non sono mai a casa, faccio più ore dell’orologio, ma sono tempi di grande creatività e speranza, che come l’influenza, a Savona, prima o poi passano…


Luca Delbene

Luca Martino Aldo Pastore Aldo Pastore

Nicola Isetta

1994, il berlusconismo spiazza tutti

L’anno è di quelli che si ricordano, la discesa in “campo” di Berlusconi  del 26 gennaio cambierà nel bene e nel male la storia del paese e i contraccolpi a livello locale non tarderanno nel farsi sentire.

Da noi è forte lo spostamento di fasce importanti di lavoratori dall’ex area operaista del PCI a quella della lega nord. Negli ambienti portuali lo si sente subito. La difesa dei diritti acquisiti nell’ambito dei vecchi soci della Compagnia Portuale diventa una barriera di manifesta conservazione. Anche il nostro storico circolo tra i lavoratori portuali “Pippo Rebagliati” ne risente, negli organismi  e nella base.

Anche in diverse SMS le parole d’ordine di Bossi fanno breccia, e non solo, nelle elezioni amministrative di Savona la Lega nord Liguria prenderà il 14% dei voti! Tanté che come direttivo provinciale dobbiamo inviare una lettera ai presidenti delle SMS per invitarli a non ospitare le riunioni politiche della Lega, che era ed è  xenofoba, razzista e contraria ai principi ispiratori non solo dell’ARCI, ma degli stessi statuti delle Società Operaie.

 Scoppia il finimondo, i quotidiani riportano attacchi durissimi nei nostri confronti da parte dei leghisti (dandoci dei nipotini di Stalin…) e fatichiamo anche sul fronte interno a tenere la barra ferma. Ma siamo convinti che quella sia una destra becera e pericolosa e teniamo duro.

Inutile negare che la primavera del 1994 ci vide lavorare per far vincere i “Progressisti”, e che il polo del buongoverno del cavaliere ci faceva dormire sonni agitati. Il 28 marzo, alle ore 22,04, quando gli exit poll danno alle destre il paese sono impietrito nella salone delle federazione del PDS, dove usava andare a vedere e commentare i risultati elettorali: i pensieri che scorrono assomigliano a quelli di Nanni Moretti in “Aprile”…

A giugno si vota a Savona per rinnovare Sindaco e Consiglio Comunale. L’onda lunga delle destre si fa sentire.

Per il polo progressista alla fine il candidato sindaco sarà Aldo Pastore che la spunterà su Vincenzo Tagliasco (Tagliasco è stato uno dei più brillanti pensatori scientifici italiani dell’ultimo ventennio, docente universitario formatosi al MIT di Boston, insomma una delle migliori intelligenze savonesi del dopoguerra); Aldo veniva, invece, da una lunga esperienza politica da parlamentare PCI, larghi settori del PDS lo vedono come il fumo negli occhi e alla fine faranno poco per farlo vincere, considerando che tutto sommato una legislatura di centro-destra non avrebbe fatto male..

Io nel frattempo polemizzo amabilmente sui quotidiani con Luca Delbene e Luca Martino del PDS per la mancanza di rinnovamento nelle liste elettorali e per la presenza di candidati-indagati, si tratta di una fase, quella post-tangentopoli, di parecchia confusione di ruoli, e anche noi, onestamente, ci mettiamo del nostro.

Nei giorni precedenti al ballottaggio tra Pastore e Gervasio l’intero gruppo dirigente dell’ARCI di Savona è a Siena, al congresso nazionale di Arcinova. Abbiamo ormai quasi 14.000 soci in provincia  e quindi  diversi delegati, ricordo tra questi Mario Furlotti della SOMS di Varazze che viene “battezzato” dalla contrada della civetta, Nicola Isetta (oggi popolarissimo sindaco di Quiliano), Mimmo, Anna, Marisa, Davide Pesce. Da Siena rimaniamo in contatto con Aldo che ci chiede suggerimenti per proporre anticipatamente la Giunta comunale come segnale di trasparenza, ci permettiamo di segnalare per competenze ed entusiasmo giovanile Anna Camposeragna e Valerio Recagno. Al ballottaggio votano più di 50.000 Savonesi e Aldo, pur prendendo molti più voti dei futuri sindaci del centro sinistra perde, diversi capibastone dell’alleanza progressista hanno sicuramente festeggiato in segreto…

La nostra piccola “primavera” di Savona finirà dunque con la vittoria di Gervasio, rappresentante dei “moderati”, che si rivelerà onestamente persona seria e sindaco perbene, gli spazi aperti per la società civile e il cambiamento da Tangentopoli finiscono qui,  e da qui parte la “normalizzazione” savonese.

Nelle settimane precedenti le elezioni amministrative nasce la Consulta savonese dell’associazionismo e del privato sociale, che chiederà un confronto sui temi sociali ai vari candidati sindaci in una partecipatissima assemblea pubblica nella sala consigliare della provincia. Il primo portavoce sarà Laura Gengo di  CooperArci, ne faranno subito parte Arci, Acli, la Caritas, l’Aias, l’Anfass, l’Unione Italiana Ciechi, l’Aism, l’Alfapp, l’Auser, le cooperative sociali di Legacoop e di Federsolidarietà, il Gruppo famiglie aperte, l’Enaip, la Stella Maris e persino l’Ente scuola edile. La Consulta produce un primo documento programmatico a nome di “Consulta del privato sociale e dell’associazionismo” che porterà alla nascita della prima esperienza savonese di rete del terzo settore che negli anni a venire produrrà un importante lavoro di tessitura ed elaborazione sociale e culturale. L’Arci di Savona crede subito nel progetto strategico di promuovere la rete del non profit e sceglie quella strada come riferimento per gli anni a venire.

Nell’estate del 1994 i BagnArci cominciano a funzionare piuttosto bene, ma  a mia insaputa vengono fatti dei lavori non autorizzati e via, una bella denuncia penale da parte dell’allora Ente autonomo del porto, attentissimi nel cogliere gravi infrazioni come la costruzione di un castello di tubi per canoe o il posizionamento di una cassa per accogliere gli strumenti per tenere pulita una spiaggia che fino a due anni prima era una delle vergogne savonesi. Forse se avessimo proposto di fare un palazzone non ci sarebbero stati problemi…

Nell’autunno il sindaco di Alassio Avogadro si scaglia contro il circolo Brixton, esattamente come farà il suo collega Melgrati 13 anni dopo, la storia si ripropone spesso, bollando l’associazione come composta da estremisti: il circolo aveva solo avanzato una proposta al Comune per ottenere una sede per le decine di ragazzi alassini che chiedevano uno spazio per socializzare e suonare.

Chiudiamo l’anno con il 2° congresso di Arcinova, il 3 dicembre presso la sala consigliare della Provincia, dopo aver presentato il documento programmatico nelle basi associative. Maxin Minuto lascia il ruolo di presidente a Mimmo Turchi per lanciare una nuova scommessa: Maxin verrà eletto da lì a poco primo presidente  dell’Auser savonese. Con 43 voti dei delegati vengo confermato segretario provinciale. Entrano in segreteria Nico Isetta, Anna Camposeragna, Angelo Berio e Davide Pesce.

Lanciamo le basi della nuova Arci, grande attenzione ad un corpo sociale di grandi dimensioni, chiuderemo l’anno con 102 basi associative e oltre 14.000 tesserati, e rinnovato slancio sulle politiche culturali e sociali, con un occhio di riguardo alle nuove generazioni. Continuerà infatti per tutto il 1994 e finirà l’esperienza della Casbah al circolo Artisi. Nell’estate Carlo Benzi, geniale compositore e musicista, organizza da obiettore un ciclo di teatro amatoriale ad Albisola Superiore, verrà aiutato da Massimiliano Rollf e Alfio Badano, anche loro obiettori che prenderanno le redini del circolo Arte&musica. Claudio Giacopazzi invece idea e progetta Arcicard e il primo Arcibook, che diventerà dal 1995 uno strumento fisso di conoscenza dell’associazione savonese.

A proposito di servizio civile, il truce ministro della difesa Previti (ricordate il “non faremo prigionieri”?) invia per la prima volta obiettori fuori regione. Arrivano Mauro D. da Cagliari e Marco G. da Monza, il primo lo alloggeremo per tutta l’estate nella baracca sul mare a Zinola dei miei suoceri, il secondo presso i BagnArci ( a fine agosto Marco ci farà notare che il mare è entrato dove dorme e le sue scarpe hanno galleggiato per tutta la notte…) A fine estate si pone ovviamente il problema di trovare un alloggio vero, lo troveremo in via Monti, grazie a Roberto Anselmi, la vicenda avrà degli sviluppi tragicomici che racconterò successivamente.

 

Giovanni Durante

(Prosegue sul prossimo numero)

A fine estate L' ARCI presenterà il libro "50+1, storia dell'arci savonese", a cura di Marisa Ghersi

* Giovanni Durante  Ha 42 anni, sposato con Monica, il figlio Luca ha 15 anni.

Dal 1990 dirigente dell’ARCI, confermato attraverso 5 congressi.

E’ stato per un breve periodo(dal 1992 al 1994) consigliere comunale e assessore alle politiche sociali e giovanili a Celle Ligure, comune di residenza al quale è molto legato.

Negli anni è diventato dirigente regionale e nazionale dell’ARCI, dove ha svolto diversi incarichi.

Da sempre impegnato nel mondo del terzo settore e del volontariato ha ricoperto per due volte il mandato di portavoce del Forum provinciale del terzo settore; dal 1999 è presidente del CESAVO, inoltre è portavoce del collegamento regionale dei centri di servizio al volontariato, componente del direttivo nazionale dei centri di servizio e membro dell’ufficio di presidenza nazionale.

Inoltre è presidente dell’associazione di volontariato ArciSolidarietà, di Arci Servizio Civile e della cooperativa sociale ArciMedia.