versione stampabile

LO SPILLO/satirico –  Copiate Loano, città dei miracoli !

LA “BUONA STAMPA” TIFA….

<VACCAREZZA FOR PRESIDENT>

Ecco quale sarà il futuro radioso della Provincia di Savona. Quasi una gara per sostenere un candidato “forte, autorevole, lungimirante, colto”, capace di  rimediare ai “disastri” amministrativi di Marco Bertolotto e politici di Enrico Nan. La guida maestra? Basta agli “amici del cemento”, alla “politica affaristica”, a progettisti  “targati”, a imprese edili “apri e chiudi” o “prendi il malloppo e scappa”.  Il “modello Loano” del futuro presidente Vaccarezza? Prima i parcheggi, nuove strade ed ampliamento delle esistenti dove è possibile, aree verdi attrezzate, depuratori, raccolta differenziata (e inceneritori?), ordine e pulizia, dal lungomare alla periferia.

Solo alla fine, nuove case, ma se servono ai residenti.

E ancora dal “modello Loano”: tutela assoluta dei centri storici, non si parli di costruire palazzi vicino alle chiese dei nostri avi, né di consentire mono-locali e bilocali da 35 metri. I “loculi non avranno più cittadinanza”.  Tante belle fontane per richiamare turisti e fotografi da tutto il mondo.  Turismo di qualità, con soldi da spendere.

Infine costruzione in tempi rapidi di nuovi alberghi, forse di lusso, proprio come a Loano. Priorità ai posti di lavoro per  giovani meritevoli (non raccomandati). Tasse e tariffe comunali da far invidia alle regioni autonome. Divieto alla politica degli annunci, prima le opere. Infine tanta corretta e completa informazione

a cura di Belfagor


Angelo Vaccarezza a fianco ad Andrea Valle
Savona – Chi “detiene” il più bravo sindaco, il più promettente amministratore pubblico del centro destra  (Popolo della Libertà) in provincia di Savona? La “platea” del Secolo XIX-Savona urla: <Angelo Vaccarezza, insuperabile sindaco di Loano>. Chi è il più bravo coordinatore di Forza Italia, oggi in campo, che sa fare “miracoli”, ricompattando un partito che era quasi allo sfascio sotto la guida di Enrico Nan, l’antidemocratico, il solista? (vedi… Il Secolo XIX del 25 giugno a pagina 26)

La “platea” in delirio: <Angelo Vaccarezza, l’uomo nuovo della politica, l’idealista di razza, ex democristiano della destra più ortodossa>.

Chi potrà mai essere il futuro presidente della Provincia, capace di rilanciare il mercato delle “seconde case”, dello sviluppo immobiliare, ormai fermo da anni (che disastro!), ma anche il “turismo qualificato” che si è perso per l’incapacità e la miopia di una categoria che naviga nell’oro come quella degli albergatori savonesi? La “platea”, sempre più scatenata: <Angelo Vaccarezza, dovrebbe essere il nostro idolo, l’unico in Provincia capace di rilanciare il mercato immobiliare e di conseguenza il vero turismo alberghiero. Il sano sviluppo che guarda alle future generazioni, non al tornaconto immediato della speculazione e degli oneri di urbanizzazione>.

E Belfagor, il diavolo dei diavoli, satanista maledetto,“spillo” incallito e scatenato, fa sapere: anch’io tifo per “Vaccarezza il grande”.

Leggete la libera voce del Secolo XIX. Nell’articolo a firma di Antonella Granero sono elencati tutti gli uomini migliori del partito, seguaci di un Berlusconi tra i pochi politici con le “mani pulite”, che non sa cosa sia il conflitto di interessi e l’incoerenza, tanto meno osa dire bugie. Per questo è osannato ed ha ricevuto la benedizione del Santo Padre. Non da peccatore.

Non credete alle intercettazioni telefoniche, alle conversazioni che riporta un settimanale eversivo come L’Espresso nel suo ultimo numero in edicola. O la comunista Repubblica.

In provincia di Savona abbiamo la fortuna, parlo come Belfagor, dunque senza tema di smentite, di annoverare tanti  fedelissimi berlusconiani. Sanno come trasformare una città,  vedi Loano, in gioiello alla Nord Europa, o forse in locomotiva turistica sulla falsariga della opulenta provincia di Bolzano.

Eccoli i nomi che ha fornito a Belfagor Antonella Granero, definendoli  la “contraerea di Vaccarezza”: Piero Santi, ex Udc, vice presidente del consiglio comunale di Savona; Antonella Frugoni, presidente della V Circoscrizione di Savona; il sindaco di Borghetto S. Spirito e tesoriere provinciale di Forza Italia, Santiago Vacca; Federico Delfino, capogruppo a Palazzo Sisto, a Savona; Livio Bracco, capogruppo a Palazzo Nervi (Provincia), sempre disponibile per pratiche infortuni e pensioni; Roberto Nicolick, già leghista della prima ora, consigliere comunale in movimento.

I deputati italiani Enrico Nan, a sinistra, e Giovanni Kessler

Io Belfagor, giuro e prometto, che non tradirò mai questi campioni   perché parlano col cuore in mano e senza portafogli.

Cosa hanno esternato di grande e sublime nel bellissimo firmamento di Forza Italia? dove ci sarebbe da vergognarsi di avere avuto tra le proprie file personaggi all’ Enrico Nan, del quale tutti conoscono l’incapacità di fare favori al proprio elettorato, rimasto in tal modo deluso.

Vi confido un segreto: i voti record che per quattro legislature Nan ha raccolto nel savonese erano finti, anzi no, fotocopiati, un’abile messinscena, reiterata. Tra l’altro, nessuno è mai stato ad un cena di Nan, farebbe la fame. Cosa merita uno di questo stampo?

Ora l’elogio di Santiago Vacca, sindaco di Borghetto, alla democrazia interna instaurata con l’avvento di Vaccarezza: <In questa giunta di partito (cosi scrive Il Secolo XIX ndr) c’è dibattito e dialettica, senza umiliazioni per nessuno>. E giù, riporta sempre Il Secolo XIX, una stoccata diretta al desposta del partito, ovvero Nan: <Io – incalza Vacca -  questo ruolo di giunta lo ricopro da anni. Sono dunque un testimone ed oggi le occasioni di dibattito sono frequenti, non posso dire che fosse cosi in passato>. Conferma la Frugoni. Evviva sincerità e linguaggio senza “se” e senza “ma”. Finalmente le scelte arrivano dalla base e non dal “padreterno” di turno.

Di Federico Delfino, io Belfagor, apprezzo l’ultima sua frase al Secolo XIX: <Dobbiamo interpretare le esigenze del territorio….>.

Per me che di mestiere faccio satana, non il professionista nobile della politica, è indispensabile seguire i bisogni del popolo, come ha fatto Vaccarezza, a Loano.

Il curriculum: negli anni un migliaio di nuovi mono e bilocali realizzati nella parte storica della città (la colpa sarà tutta del predecessore, Cenere?) Proprio sotto l’Aurelia, aggraziati dai passaggi a livello, arricchendo e qualificando il turismo d’elitè che paga dai  6-8- fino a 14 milioni il metro quadrato per bellissime regge. Senza versare una lira in nero, pagando le tasse da bravi contribuenti come fanno i cittadini che votano disinteressatamente.  La sinistra, invece, acchiappa soprattutto voti dai grandi e piccoli evasori ha recentemente documentato Michele Del Gaudio, ex giudice del “caso Teardo”, ex parlamentare, studioso di sociologia. Birbanti!

E oltre al migliaio di “casine”, sotto l’Aurelia, grazie alla lungimiranza del Comune e dei suoi sindaci, targati Forza Italia, sono stati realizzati parcheggi, aree verdi, spazi pubblici vivibili. Il rapporto insediamenti-popolazione, infrastrutture, è da far invidia, da indicare ad esempio di buon senso e saggia amministrazione della cosa pubblica, del bene comune, come il papa, i vescovi, i parroci si stancano di raccomandare. Imparino gli altri sindaci se vogliono far carriera!

Federico Delfino
Antonella Frugoni

Livio Bracco
Santiago Vacca

In tutta Loano, si dice, i contatori dell’acqua sono ormai 43-45 mila, moltiplicati per 2 o per 3,  significa che  arriviamo ad una popolazione di 80-100- 110 mila abitanti. Turisti di qualità che sanno che si fa il bagno a mare, con acqua pulitissima, nonostante l’unico depuratore consortile del ponente non sia ancora al massimo della sua funzionalità. Per questa ragione alcuni suoi amministratori ricevono non meno di mille euro nette al mese.

A Loano hanno costruito “casette” che i soliti disfattisti, qualunquisti, denigratori di professione, Belfagor escluso, hanno via via chiamato “loculi”, “dormitori”…”rapalizzazione” , distruzione sistematica di orti, giardini, alberi (a proposito, ottima idea, la feste degli alberi nelle scuole).

Noi adulti li piantiamo per tutelare il verde ed il paesaggio, i bambini li tagliano. Che capricciosi”!

A Loano hanno trasformato un grande 4 stelle  di 110 camere (Moderno) di proprietà di un ex segretario cittadino di Forza Italia, in ridente complesso da lettini a castello, seguito a ruota da un altro simpatizzante, con un tre stelle di 95 camere, di nome “Continental”. Insieme davano lavoro a decine di famiglie.

E ancora, amici “azzurri”, sponsor fidati, ci hanno regalato la splendida trasformazione (una cinquantina di alloggi) del Divin Prigioniero (anche i preti vendono, peccano?).

Ed almeno altre otto notevoli maxi-operazioni immobiliari, multimilionarie, hanno visto impegnati per la riqualificazione economica e turistica, progettisti, uomini d’affari di fede Forza Italia: Centro Vacanze (dalla Cisl ad un gruppo di amici); Cabiria, ultimo in ordine di tempo, già “Paradiso dei Buongustai” ai tempi della famiglia De Negri, ad affascinante struttura Mediterranea da cartolina; al Niko-Niko, meta per decenni di famiglie tedesche.

Il bollettino ufficiale della Regione Liguria (edizione 1997), elencava a Loano 72 esercizi alberghieri, oggi sono meno della metà e per fortuna che tengono i residence e “Loano 2”, il sempre più solitario “Garden Lido”, in compagnia di pochi eroi.

Io Belfagor vi dico che tutti questi “benefattori” e cementieri erano amici e fans di  Enrico Nan, la colpa è sua. Impiccatelo!

E i posti di lavoro che si sono persi con le  “fotogeniche” “casine al mare” al posto di aziende famigliari ricettive?  Tutti sistemati, nessuno a spasso, a Loano la pianificazione del territorio è un “faro” per tutta la provincia anche in campo sociale.

Il futuro “for president”, designato a furore di popolo e di “ottima stampa”, continuerà su questa strada e non avrà difficoltà.

Non solo, a Loano non sanno più come dire basta alla realizzazione di nuove strade nelle zone più urbanizzate, non sono ancora annunciate e già funzionano. La coerenza paga in termini di voto. I cittadini, informati dal giornalino del Comune e da La Gazzetta di Loano, ma anche dai quotidiani locali, sanno perfettamente di avere la fortuna di vivere in una città a misura d’uomo e di turista . Altro che Borghetto, Ceriale…


Verzi
Io, Belfagor, ho gioito di cuore quando ho visto che nelle terre agresti, a Verzi di Loano, abbandonate per vecchiaia dai residenti, decine e decine di nuovi agricoltori provenienti soprattutto  dal Nord Italia, qualcuno già avanti negli anni,  hanno chiesto ed ottenuto con meravigliosi piani rurali di sviluppo, di trasformarsi per incanto in neo coltivatori. Dando  manforte al manipolo di loanesi del mercatino coperto mattutino.

Non badate alle costruzioni agricole, cosa c’è di male se sono ville?  Che male c’è se qualche “poveretto” ha anche usufruito di contributi europei e regionali, finanziamenti agevolati dalle banche?

Su queste aree, già agricole ed incolte, hanno investito e sono stati attratti in tanti sapendo che amministratori loanesi e professionisti al di sopra di ogni sospetto, avrebbero garantito il rispetto delle regole, della legge, la prevenzione (si dice?).

Insomma, oltre alla Loano turistica dei grandi alberghi, del grande porto-volano del turismo, dei grandi “padri” del successo nazionale,  tutti plaudono alla “Loano agricola” modello Forza Italia, o di centro destra. Leghisti compresi?

Con quei “sinistrorsi”, nanetti, a gridare “fantasiosi scandali” in consiglio o con titolini dei quotidiani locali.

A Loano esiste una nuova zona artigianale; come promesso nel 1999 (articoli del Secolo e Stampa) non si è perso tempo a realizzare una strada di collegamento che evitasse di martoriare gli abitanti delle Bulasce e dei Meceti, gli stessi autotrasportatori. Anziani pedoni, mamme  con carrozzelle non devono temere il transito di bisonti sempre più lunghi, capaci di bloccare il traffico a tutte le ore.

E’ forse per questo bagaglio di conoscenze, di vero progresso civile e giustizia sociale, di sviluppo armonico e sostenibile che il “popolo azzurro” ha applaudito all’uomo simbolo- all’uomo forte del partito, Angelo Vaccarezza.

Belfagor ed i suoi “angioletti”scommettono sulla buona fede di chi (Antonella Frugoni), vuol mettere sotto accusa l’unico kamikaze di Enrico Nan, dal nome Filippo Marino, affinché risponda al sommo giudizio universale  dei probiviri per il grave danno ai berluscones con l’intervista al Secolo XIX del 24 giugno, a pagina 22, a firma di Antonella Granero.


Filippo Marino

Belfagor ha sfogliato gli archivi per trovare se Marino avesse venduto, per una manciata di soldi, acquedotti comunali ad un magnanimo elargitore di spese elettorali degli “azzurri”.

Ha cercato se Marino fosse amico di chi fa incetta di progetti edili, di società lombarde e delle immediate vicinanze (Liguria 17?), che comprano, costruiscono, vendono, si accontentano di piccoli utili ufficiali (niente nero), poi chiudono società e baracca. Ogni tanto qualche nome appare sui giornali nazionali. Brava gente! Raccomandabili.

Imprenditori dal cuore d’oro. Lasciano gran parte dei benefici alle popolazioni locali che hanno chiesto a gran voce e ottenuto, come è accaduto a Loano, che fosse aumentata l’addizionale comunale Iperf (quella che solitamente pagano gli evasori) dallo 0,5 allo 0,8. A Vado il “comunistaccio”, Carlo Giacobbe, l’ha ridotta, invece, allo 0,3.

Se poi in tutti gli altri centri della provincia, con problemi di mancato rilancio, vogliono davvero sapere la formula vincente di Loano-turistica, sveliamo un segreto.

Mostre di pittori, ma non si risparmi. Meglio se si tratta di pittori di “area” famosi che si accontentano di esportare la loro cultura, spatola e pennello, a cifre che sui bilanci comunali sono contenute entro 80-100 mila euro. Una bazzecola per un ente pubblico impegnato a diminuire la pressione tributaria comunale.

Ecco perché anche Belfagor, facendo un’eccezione, è d’accordo con Roberto Nicolick quando al Secolo XIX confessa: <Chi ha meritatamente la responsabilità del Coordinamento provinciale di Forza Italia, Angelo Vaccarezza, saprà orientare  tutte le forze vive, sane e vitali, senza divisioni di alcun tipo>.

All’ex onorevolissimo Enrico Nan (mai iscritto, a causa della sua professione legale, nell’ambizioso registro dei “professionisti della politica”, copiato dal vecchio Pci), Belfagor consiglia vivamente: Primo, se può scelga di fare l’eremita. Secondo, non riveli a nessuno il suo stato d’animo. Terzo, se saprà inchinarsi, fare il bravo, cospargersi il capo di cenere, arriverà il giorno della riabilitazione. Quarto, lasci ad altri il richiamo degli affari, non è tagliato e non farà mai carriera.  Quinto, nasconda accuratamente l’intervista che il suo “padre putativo” Alfredo Biondi ha rilasciato al “Giornale”, l’11 giugno scorso, a proposito di alcune “fortune” e di alcuni “debiti di riconoscenza” del generale di corpo d’armata Claudio Scajola. L’unico “potente” ligure al quale i cronisti riservano sempre le domande più scomode ed imbarazzanti. Tipo le disgrazie di alcuni stretti collaboratori. Che cattivoni! Ci penserà Belfagor a punirli in modo esemplare.