LE FOTO STORICHE
QUANDO AL SECOLO
XIX
LA
“TRINCEA” ERA DI CASA
Poi toccò per tre anni a Luciano Corrado che si avvaleva della collaborazione dell’esordiente Natalino Bruzzone, destinato a diventare firma “illustre” dell’editoria e del giornalismo (Il Secolo XIX). E ancora, Giuseppe Grangiotti altra “firma” in carriera del “Giornale di Brescia” dove si era trasferito. Già ad Albenga, Grangiotti si distingueva per le sue spiccate doti di cronista. Tra i collaboratori Roberto Solari (figlio dell’allora storico agente Siae) che vive e lavora ad Albenga nel capo della psicoterapia.
Accorciando i tempi ed i ricordi (destinati al preannunciato libro sulla storia del giornalismo savonese degli ultimi 50 anni), saltando alcuni periodi, con i loro protagonisti, arriviamo ad illustrare la foto.
In basso, da sinistra, Marcello Zinola, col giornale tra le mani, a capo dell’Ufficio di corrispondenza, in realtà una piccola redazione (da Finale ad Andora); al suo fianco Gigi Cancelli che esordì come corrispondente di Alassio, oggi alla redazione di Savona, mentre Zinola è nello staff dello sport, a Genova, dopo aver seguito la giudiziaria.
Sempre da sinistra, seconda fila, il popolare collaboratore (di giornali locali) Claudio Almanzi, una vita dedicata all’insegnamento e memoria storica di Albenga, della piana e dell’immediato entroterra.
Quindi Alessandra Costante, già corrispondente di Loano, Pietra e Borghetto, con entroterra, oggi lanciatissima redattrice alla redazione di Genova dove può esibire tutta la sua bravura. A fianco, Antonella Granero, anche lei gavetta alle spalle, corrispondente da Finale e dintorni, poi finalmente la “sistemazione” alla redazione di Savona e la promozione a vice capo servizio. Tra l’altro, è diventata moglie di Zinola.
Con loro, il fotografo Viviano Checcucci, meno fortunato perché nel frattempo ci ha lasciato dopo una difficile e travagliata malattia. Alla fine, il suo cuore (generosissimo, ma malandato) ha ceduto. Infine Ferdinando Molteni che dopo un periodo da collaboratore esterno al Secolo XIX, ha ottenuto il contratto da corrispondente da Finale (prendendo il posto della Granero) e soprattutto si occupava di cultura e spettacoli prima di essere chiamato dalla giunta Berruti a ricoprire la carica di Assessore alla Cultura di Savona.
Le storie di vita di
redazione, solitamente restano affidate all’albo dei ricordi. Non sarebbe un
male che, come accade per tante altre realtà, fossero un “libro aperto”. E’
anche per questo che sarà interessante, per le nuove generazioni, far
conoscere come si viveva da “giornalisti” di provincia. Facendo parlare
quantomeno i “documenti” e articoli.
Valga per tutti un
passo assai significativo di una
lettera-specchio che sottoscrissero all’epoca di Zinola nell’ufficio di
Albenga e da il senso delle difficoltà e dei patemi, umani e professionali
di chi ha scelto questo mestiere.
Eccolo: <….Qual è il
nostro futuro? Da un lato ci si dice di non farci illusioni (siamo delle
pezze da piedi?), dall’altro si pretende che il primo interesse e impegno
sia il giornale anche quando non sarebbe contrattualmente dovuto
(corrispondenti). Eppure proprio perché non viviamo con il marcatempo in
mano, crediamo di rispondere, tutti, alle esigenze del Secolo XIX. …Marcello
Zinola ha la sensazione che ben poco ne sia stato tenuto conto….ci
chiediamo se di Granero, Costante, Cancelli, Taranto, Giudice, Almanzi
conoscete qualcosa di più del nome e del volto…il fatto di essere “quelli di
Albenga” e di rompere periodicamente le scatole sui problemi che finiscono
nel cestino il giorno dopo essere stati posti…e potremmo aggiungere mille
altre cose…>.
Solo uno spaccato
delle quattro pagine inviate all’allora capo redattore e capo della
redazione di Savona, Ugo Ugolini, ai colleghi dello staff (Corrado,
Di Perna, Muda) e al rappresentante sindacale (Sergio Del
Santo).
L.Cor.
Savona-
Abbiamo
ricevuto diverse segnalazioni, tra essi anche un assessore. Finora sono
stati riconosciuti dai lettori: Falco, Bugna (mobiliere a Vado), il dottor
Menardo (oggi primario), Filippi che lavora nelle Ferrovie a Mondovì,
Cestino capostazione, l’avvocato Mellano e l’assessore comunale Lirosi,
ultimo a destra.
Grazie per la
collaborazione, dopo aver risposto all’appello di un “vecchio alunno”.
DA LOANO RICEVIAMO TRE
FOTOGRAFIE INEDITE
se li hai riconosciuti
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