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Cronaca di un’assemblea popolare convocata solo da “Mariuccia”

200 BAMBINI A RISCHIO SALUTE

A NOLI LA “TIM” CONTRO TUTTI

La “nonnina-coraggio”, documentata e battagliera, chiede conto anche sindaco al Repetto. La figura di un miliardario in “esilio dorato” a Montecarlo che ha affittato l’area contestata. I  rimproveri di Lorenzo Paggi. La posizione del Comune: <No alla demagogia e al terrorismo… A Spotorno stanno peggio di noi…ad Andora hanno perso…>

Luciano Corrado

 


Noli

Noli – Duecento bambini di Noli, tra i sei mesi ed i 14 anni, vivono sotto la “cappa” delle onde elettromagnetiche che i colossi delle telecomunicazioni “producono” con i ripetitori già installati o (in un caso) in attesa della prossima mossa-partita a scacchi della “Tim” nella zona di San Michele.

Duecento famiglie alle prese con l’angoscia di trovarsi i figli colpiti da cancro.
Messi di fronte ad una terribile responsabilità: facciamo finta di niente, ci arrendiamo, oppure abbiamo il dovere morale di tutelare gli uomini del domani?

Dobbiamo arrenderci al diktat della legge Gasparri o mobilitarci, come farebbe una società civile? E il ruolo del Comune, dei suoi rappresentanti deve essere quello di rispettare disposizioni che pure ritengono ingiuste per la popolazione, dannose, o assumersi tutte le responsabilità di un rifiuto-scontro, chiamando a raccolta le famiglie dei bambini, i nolesi più sensibili? Un’intera comunità?

C’erano una cinquantina di persone, venerdì sera, nella sala della Banda, a Noli, richiamate dalla solitaria iniziativa di una donna-coraggio, con i suoi capelli bianchi, il suo corpo esile, tanta grinta, che con la sola forza dell’onestà intellettuale e morale, dei suoi argomenti di buon senso (senza ideologismi o settarismi), si è domandata, se il tema della salute, a Noli, in particolare dei più piccoli ed indifesi, interessi soltanto a lei. Se sia l’unica komeinista della salute pubblica, risparmiata dal consumismo, dal materialismo esasperato, suicida, menefreghista, parolaio.

Maria Vincenti è una delle componenti di un Comitato di cittadini (presidente Cassano, ingegnere) che dal 2000 sta cercando di contrastare la dislocazione di “antenne”, “ponti”, in zone ritenute a grave rischio salute, vicino agli edifici scolastici. Rimediare ad errori del passato, a livello comunale.

Non è una novità, quando si deve combattere contro “potenti interessi”, anche legittimi, non solo la strada è tutta in salita, ma si rischia di rimanere degli isolati, emarginati, perdenti.

E un aiuto, in questa direzione (meno se ne parla meglio è), arriva dai mezzi di informazione. All’assemblea, sui danni da polveri sottili e sul potenziamento della centrale Enel di Vado e Quiliano, hanno assistito il mese scorso solo due giornalisti, uno a titolo personale, l’altro per il blog  “Trucioli Savonesi”; Rai 3 ha dedicato due minuti e mezzo. Nonostante gli inviti degli organizzatori (Comitato di cittadini e medici-esperti) che annunciavano  la <nutrita presenza di giornalisti>.

Delusione, doccia-fredda per i 300 presenti!

 


La centrale di Vado

A Noli la cronaca della serata è stata esemplare, il copione che si assiste in tante altre assemblee (quando si tengono) della nostra provincia. Di chi è testimone.

Una determinatissima e documentata (come si dovrebbe sempre fare nei convegni-incontri) Mariuccia Vincenti ha esordito informando i presenti che qualcuno, al mattino, incontrandola per strada, l’aveva “rimproverata”: <Fai le assemblee in piena estate, cosi già vengono pochi turisti, li spaventi e non vengono più>. Commento-riflessione pubblica della Vincenti: <Già, le antenne i turisti non le vedono!>.

Che la situazione abbia raggiunto i limiti di guardia e forse peggio, l’ha ricordato il presidente del Comitato: <In alcune zone delle città vicino ai Bagni Florida, ad esempio,, non si riesce più, in certe circostanze, ad aprire la portiere dell’auto col pulsante>.

Il susseguirsi degli interventi ha fatto emergere che il Comitato è “ballerino”, disunito, ha dato risposte in passato, col suo presidente, mai approvate in assemblea o nel “comitato ristretto”.

Maria Vincenti ha “riversato” sulla platea la registrazione di un documentato servizio di Report della Gabanelli (Rai 3)  sulle onde elettromagnetiche e sui rischi-salute. Ha citato trattati scientifici.

Ha ribadito un concetto-mostro, già reso noto a Valleggia. Cioè che i limiti e le misurazioni nell’ambito della legislazione italiana ed Europea tengono conto degli adulti, non dei bambini.

Ancora un’agguerrita Vincenti che rimprovera al sindaco Ambrogio Repetto (onore alla sua doverosa presenza): <In quattro incontri non ci siamo mai seduti attorno ad un tavolo, con la presenza anche di medici specialisti…>.

La Vincenti che, alla sua età, potrebbe pure fregarsene di questa battaglia, in gergo popolare “mal di pancia”, rintuzza pur per punto le argomentazioni di chi sostiene “abbiamo mani e piedi legati, dobbiamo assolutamente scegliere la soluzione meno dannosa, ma non si può soltanto dire dei no…”.

L’ex sindaco Dc, Carlo Gambetta, spiega che Noli si trova in questa comica situazione grazie alla “legge Gasparri” (deputato di An, “figlioccio” prediletto di Berlusconi) e grazie all’errore (1999) della giunta del medico di Noli, Giuseppe Niccoli: <Ha sommato danni a danni, con costi che pagano tutti i contribuenti, ma tanto per non fare nomi e cognomi perché noni diciamo chi è il proprietario dell’area che consente alla Tim di installare i suoi impianti, forse pericolosi in base a quanto ascolto, a scapito dei nostri bambini! Io ho nipotini, ma vi assicuro che se incontrassi per strada questo signore, sapendo del male che arrecherà a questi piccoli innocenti, beni gli sputerei in faccia>.

Il presidente del Comitato, bisbiglia un cognome: <E’ Boccolini, ex vetrerie, vive a Montecarlo…>. Un altro componente: <Abbiamo letto il contratto depositato e registrato con la Tim, ha una durata di vent’anni>.


Ambrogio Repetto
Sindaco di Noli


Carlo Gambetta

Magari il Boccolini che preferisce la dorata Montecarlo, alla più marinara Noli, non sa nulla del  putiferio della sua scelta. <Non ha certo bisogno di quel denaro – incalza Gambetta, rivolto al sindaco Repetto _- perché non gli offriamo una cifra….?>.

La platea soprattutto di nonni, poche le giovani coppie, le più interessate, assiste ad un palleggiamento di battute, alcune al vetriolo, tra il prof. Lorenzo Paggi,  il presidente del Comitato, l’assessore all’ambiente Penner, il sindaco Repetto.

Paggi non è un neofita, è persona preparata, colta, che ha militato nel Pci e dintorni: <Ho scritto due lettere al Comune e alle scuole di Noli, ho manifestato perplessità in tema di tutela della salute. Non ho ricevuto dal mio sindaco e dal Comune risposta. Siete voi i nostri interlocutori, siete voi a doverci dire come volete affrontare questo problema….assumervi responsabilità>.

Si alza una giovane mamma: <Non voglio che i miei figli muoiano di tumore senza che io abbia fatto….ci sono dati allarmanti sull’inquinamento da onde elettromagnetiche….le misurazioni avvengono solo sugli adulti…i nostri figli frequentano per nove mesi all’anno edifici scolastici a grave rischio….>.

Il sindaco alza la voce: <Qui si fa terrorismo, demagogia, non si risolvono cosi questioni serissime….>.

Paggi, in piedi, indice puntato, voce alterata: <C’è da vergognarsi… rivolgersi ad una mamma dicendo che fa terrorismo solo perché esprime un timore…vi chiedo perché l’avvocato del Comune, davanti al Tar e al Consiglio di Stato, nella causa con la Tim, non ha sollevato conflitto di legittimità costituzionale della legge Gasparri…perché come pubblici amministratori non vi siete fatti carico di questa possibilità, come mi ha suggerito un ex giudice della Corte Costituzionale da me interpellato. Io vi propongo di intraprendere una battaglia popolare, coinvolgere tutte le 200 famiglie dei bambini, poi invitare la Tim ad un confronto pubblico…>.

Il sindaco Repetto: <Se volete che questo problema diventi ingestibile, possiamo fare di tutto, ma non pensiate di essere i depositari della verità, della soluzione a portata di mano. Io ho profuso impegno, tra un anno me ne vado, potrei resistere, non è la strada giusta. Un’area, quella di San Michele, resta la più indicata, stando cosi le cose. …E poi non ci preoccupiamo…vi siete mai chiesti dove vanno a scuola i bambini di Spotorno? Lo sapete che il sindaco di Andora , Floris, ha dovuto capitolare alle osservazioni delle grandi aziende?…>.

Sbotta ancora Paggi: <Come sarebbe a dire, mal comune mezzo gaudio! A Spotorno saranno quei genitori a farsi parte diligente se hanno a cuore la tutela dei figli…a Noli ci siamo dati da fare, siamo documentati, l’inquinamento non ce lo siamo inventati noi. Verso certi tecnici non ho alcuna fiducia e posso dimostrarlo….Ci firmino che  gli impianti per i prossimi 10-20 anni sono “sicuri”…>.

Il sindaco, senza indugi: <Dove vivi, sulla Luna, nessuno potrà mai garantirti una cosa del genere. Siamo di fronte ad una spada di Damocle…>.

Noli, intanto, fa il monitoraggio delle polvere sottili. Un giorno soltanto, dice l’assessore Penner, è stato superato il limite, ma si faranno altri controlli sistematici.

Poi emerge che in piazza Garibaldi, sempre a Noli, è già attivo per i clienti un servizio ad antenna  per computer portatile. Altre “onde”…

Si riuscirà a tirare le somme, almeno con la Tim? Tipo, mettere in mora, quanti firmano per conto dell’azienda privata o dell’ente pubblico, con riserva di richiesta danni personali? 

Per la sempre attuale “legge”: chi sbaglia paga, anziché chi sbaglia viene premiato. Il tam-tam assicura che il futuro sindaco di Noli, sarà Niccoli. berlusconiano doc. Premiato così per il regalo delle antenne, per come ha gestito il problema.

Prima rilasciando la concessione edilizia, poi revocando il permesso. La Tim , davanti al Tar, ha vinto il ricorso, Repetto dice che non è stata sollecitata la discussione al Consiglio di Stato, con l’avvocato del Comune, Mazza (studio Acquarone-Gerbi) perché sarebbe già stata persa. Si cerca di guadagnare tempo.

Conclusione logica: che bel regalo ha fatto, in passato, il Comune ai bambini ed ai genitori di Noli. C’è da esserne orgogliosi! Visto che la dignità non è più di casa o di moda. Di cosa c’è bisogno, se non basta un minimo di vergogna? 

Luciano Corrado