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Povera e nuda vai, scuola d’Italia….”

Sergio Giuliani

 La cronaca degli esami di maturità in corso è, purtroppo, densa di insegnamenti e di…goffaggini. Un marchiano, incredibile errore nell’inquadrare una lirica di Montale, peraltro ben nota, perché “Ossi di seppia” è ormai una base di conoscenza sicuramente acquisita ha fatto sobbalzare, come eresia, insegnanti “passati” come me ed ha scatenato le cretinerie cognitive nazionali.

Trovata e cacciata la responsabile, costei dichiara, sorridendo: troppo lavoro, troppe le prove d’esame, troppo il personale nella “fortezza” ministero, senza neppure accorgersi che si contraddice.

(Eccoli, i veri fannulloni! Non chi si logora con cattedre difficili e pendolarismi! Quanto guadagnavi, signora ir/responsabile? Forza Mariastella: uno, cento, mille ministeriali fuori!). Inoltre, con lo stesso beato sorriso, dichiara: ci sono tante Università a Roma! (purtroppo!). Sceglierò di insegnare letteratura greca cristiana ad una “Cattolica”! Capito come si vergogna, la signora? Ha il coraggio, inoltre, di dire che sbagliare tra un componimento per un amico e una passione amorosa non è poi fuorviante per chi voglia affrontare la traccia di saggio! Propongo un premio per alunni che abbiano scelto questo tema dando di gravemente incompetenti a chi pretende di giudicarli da viale Trastevere e lo abbiano correttamente e senza donna-angelo svolto!

Montale era un grande umorista, tanto da lasciarci buste di inediti da aprire a scansione di un anni l’una, per tener occupati i suoi esegeti con leggeri bigliettini in cui si sono cercati chissà quali fondi oceanici. Se c’è un limbo dei poeti, egli vi si scioglierà in cachinni.

La ragazzina-maturanda, al solito intervistata, dichiara di non aver scelto Montale perché o non studiato o “fatto” come uno degli ultimi (Montale era del 1896!). Se è vero….ma allora? Perché? Che cosa sono diventati i programmi scolastici? Fisarmoniche che s’afflosciano a comando per motivi che non so, ma che benissimo immagino: ritardi nello svolgimento; classi “accorpate” al risparmio (e chi risparmia sulla scuola, nel nevralgico, commette crimine!), interrogazioni e compiti,”progetti” più o meno dispersivi etc etc.

Terzo cretino, un lettore scrivilettere (“La stampa”) che oggi 21 dice che è tutta colpa…del ’68 e dei professori laureati da allora. Lo sciocco non sa che non sono professori,ma ministeriali ben diversamente scafati che scelgono le prove,sempre con gran sussiego e che sono stati,da subito,i vituperati “fannulloni” professori di commissioni ad accorgersi dello sconquasso ed,educatissimi,non hanno, probabilmente riso davanti agli alunni.

La scienza cognitiva statunitense chiama “frame” un quadro preformato,un ugello, una filiera capace di preinterpretare, di pre-giudicare gli eventi con spiegazioni rozze, sapute e giustificabili non con un confronto delle idee,ma con l’arroganza che grida e non discorre. Ecco cucinata la confezione:il ’68,sicuramente comunista,ha squinternato la cultura, la santa immobile (sai quanta ce n’era, in cattedra,prima del ’68 assassino!), ha indotto la “disobbedienza civile” alla don Milani e di qui tutti i temporali. Senza capire,senza voler faticare a capire quanto,nel naturalmente confuso,ci sia stato di autentico nel ’68. Quel cretino cognitivo, se ha conservato i suoi libri di scuola di prima dell’anno funesto,li controlli:di certo non ci troverà Montale. Del Novecento si studiavano allora Pascoli-D’Annunzio_Svevo-Pirandello e tanto bastava!


IL ministro Gelmini

Il giorno dopo, si replica:una “mala junctura” rende difficilmente comprensibile un passo della versione greca di Luciano.

E non mi si dica che è o ignoranza crassa degli addetti,chissà come scelti e inamovibili per decenni arrugginiti o, peggio, sabotaggio, azione lucida e criminosa dei ministeriali intesa non credo tanto a screditare la pur ben intenzionata ministro,ma l’istituzione scuola. Tanto, se hai soldi come il presidente del consiglio, mandi figli e nipoti alle…steineriane!

Non è che i reiterati appelli di Ratzinger affinchè lo stato aiuti la scuola privata non preludono ad una rimozione per svalutazione insopportabile di quella pubblica?

La scuola si vede comprimere,accorpare,mancare sempre più di risorse. E’ chiamata ad accogliere,e giustamente,i diversamente abili, ma non ci sono soldi per insegnanti di sostegno. Si cerca di rimediare alla caotica situazione delle insufficienze da riparare non si sa come rifacendo, e giustamente,la voce un poco appena grossa (se non studi, malgrado ti abbia messo sempre, con pazienza, sulla buona strada, devi essere respinto!), ma non trova orari e denari (sempre pochissimi!) per pagare i corsi di recupero. Si insinua nel corpo insegnante la paura,umanamente giustificata, di perder cattedre se manchino iscrizioni o ci siano bocciature,ed allora si rimedia come si può,in solitudine,col maledetto italico vizio di “arrangiarsi”, parola sordida che vorrei tolta dai vocabolari e dall’uso corrente. La scrivo per l’ultima volta!

I ministeriali sono una forza,un iceberg sommerso che decide le sorti di qualunque democrazia o sabotandola con colpi nascosti e micidiali, o cavalcandone subito, e con astuzia,l’alternativa.

Temo di sentire,prossimamente, discorsi di questo tipo: gli interventi a pioggia sulla scuola non servono;piove su un tetto largamente bucato. Certo che hai diritto alla scuola, per tuo figlio: ma vedi come è malconcia questa,sabotata da sessantottincomunisti. Ascoltami: meglio che io, stato padre affettuoso, ti elargisca un bonus da spendere bene, oculatamente: intendo, dammi retta, alle scuole private. Autonome nella scelta dei prof, senza impicci sindacali, bene ed occhiutamente controllate da investitori di denaro che hanno tutto l’interesse a concorrere fra loro, senza i “ragazzacci” che si rischi d’incontrare nella scuola pubblica.

Ho costruito un “frame”, assai convincente per chi ignora la laica e formativa disciplina della scuola pubblica. Cerchiamo di non restare in tanto pochi a tenerne acceso il lume!

(Domanda per Brunetta: quanto si risparmierebbe a congedare tutto o quasi viale Trastevere e la collegata serqua di enti inutili e sussiegosi?)

      Sergio Giuliani, solidale sempre col mondo della scuola pubblica.