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Chiamate in causa Asl, politica. Risposta: silenzio

MORTI E INFORTUNI SUL LAVORO

ALLEGRIA! DIVIETO DI SOLUZIONE

Storia di una lettera-denuncia-appello ignorata quasi da tutti

 

 

Savona – Il 5 gennaio scorso nella pagina nazionale de Il Secolo XIX, ottima palestra-specchio dei tempi riservata ai lettori, veniva pubblicata la lettera di Corrado Cirio, dal titolino “Per gli ispettori del lavoro responsabilità e pochi soldi”.

Il signor Cirio è una persona di esperienza e professionalità, da anni tra i consulenti della Procura della Repubblica, quale dipendente pubblico Asl. Ha 49 anni, vive a Cairo Montenotte, nel suo bagaglio e memoria professionale la travagliata storia sul fronte della prevenzione e della sicurezza sui posti di lavoro in Valbormida, ma anche in provincia di Savona. Non è, insomma, uno che parla perché ha “la lingua in bocca”, o fa chiacchiere al bar.

Il suo intervento che pubblichiamo integralmente (vedi…) dice sostanzialmente due cose.

Le Asl non hanno personale per i controlli e la prevenzione nelle aziende, nei cantieri edili, sui posti di lavoro. Di conseguenza non si fa la necessaria prevenzione. Si rincorre di fatto l’emergenza di turno, senza incidere alla radice, di conseguenza senza un beneficio per la comunità.

E si, perché oltre alle persone (lavoratori colpiti), è la società che ne paga le conseguenze.

Aldo Pastore alla presentazione del suo libro "Trucioli savonesi". Alla sua destra: Anna  Maria Boggero Stettini e   Carmelo Prestipino 

Un po’ come accade, ha di recente ben descritto l’ex medico Cgil-Incal, Aldo Pastore, già senatore della Repubblica, per i nostri anziani, la terza età, presentando il libro “Trucioli Savonesi”.

L’attuale sistema, a suo avviso, e l’ha documentato, non aiuta anziani e famiglie, ma soprattutto si trasforma in un aggravio di bilancio, di denaro pubblico mal speso. Mancando strutture di cura per pazienti lungodegenti, gli stessi finiscono per accumulare ricoveri su ricoveri nelle strutture ospedaliere che invece dovrebbero essere riservate ai malati acuti.

E per Aldo Pastore le strutture per anziani (ricoveri, case di riposo e residenze protette) non curano, ma sarebbero l’anticamera della morte (sic!).

Aldo Pastore, un esperto che non parla mai a caso, ha additato alle scelte di politica sanitaria della Regione Liguria questo risultato di “inciviltà”, contrariamente a quanto accade, ha aggiunto il medico savonese, in altre regioni d’Italia, come il Piemonte.

Ebbene, c’è uno spaccato assai “cugino” nell’inferno della prevenzione e degli infortuni sui posti di lavoro. Nell’operato delle Asl, nelle scelte politiche e dirigenziali, nella spesa.

Da una giunta di centro sinistra ci si potrebbe attendere una maggiore sensibilità, al tema, ma non fatta di annunci, bensi soluzioni, interventi reali, risposte ai bisogni.

A chiunque sarà capitato di girare nelle nostre città ed entroterra, osservare un cantiere; notare che le rigorose norme di legge, ad iniziare dagli aspetti più evidenti, vengono spesso e volentieri disattese. Operai senza casco che lavorano ai ponteggi, scarpe di tela, mancanza di protezioni, situazioni di evidente pericolo ignorate.

Molti sono romeni, albanesi, extracomunitari e provate a chiedere loro, da curiosi, se non hanno paura dei controlli; vi sentierete rispondere: <Qui siamo in Italia, ognuno fa i c…che vuole>.

Non sarà sicuramente sempre cosi, ma se un Corrado Cirio arriva ad inviare una lettera al giornale più diffuso in Liguria, sapete quali potranno essere i risultati? Nessuno l’ha letta?

No, questa è la Regione che di sinistra, spesso, ha solo il nome. Bisognerebbe chiedersi come è possibile che a fronte della strage di morti sul lavoro, l’Italia sia l’unico paese in Europa che può contare solo su 750 Ispettori del Lavoro.

Il direttore del quotidiano comunista Liberazione, Sansonetti, continua un giorno si e l’altro pure, dal piccolo scherzo, quando invitato a dibattiti, a segnalare il “numero scandalo”.  Ad aggiungere che  spesso gli stessi ispettori non hanno neppure la benzina,, il cellulare o il computer. Disarmati e magari intimoriti.

Si parla tanto di sicurezza percepita per la presenza fastidiosa sulle strade di clandestini, zingarelli, vu’ cumprà, nessuno ha il coraggio di rendere noto quanti sono i carabinieri effettivamente operanti  nelle sezioni distaccate degli Uffici del lavoro, ad iniziare da Savona. Magari i senatori Orsi e Zunino potrebbero dirci qualcosa a proposito. E i panzer leghisti?

E’ o non è un’emergenza alla stregua della microcriminalità, quanto accade per le “morti bianche”? Tra l’altro, spesso, avvengono in realtà dove è impossibile perseguire i responsabili, per la diffusa pratica delle società-ombra. Con titolari che risultano nullatenenti e non rispondono a nessuno. Se non l’Inail, con i soldi dei cittadini contribuenti.

Corrado Cirio, da tecnico e savonese, ha cercato di mettere il dito sulla piaga e suggerire un intervento possibile. Ha tentato di farsi parte diligente, dando sfogo attraverso il megafono della stampa.

Non abbiamo più letto una riga di risposta. Né un’inchiesta giornalistica che ci dica cosa succede davvero ogni giorno nella nostra provincia. O se, Corrado Cirio, è un visionario e un solitario.

La redazione