LA DIFFIDENZA VERSO LE DECISIONI IRRIMEDIABILI

POLITICA E ANTIPOLITICA IN TRUCIOLI

Un gentile lettore ci ha rivolto un interrogativo importante, che riassumiamo in questo modo: Ma voi di Trucioli, considerate male tutto quello che sta dentro al “recinto” della Politica e bene tutto ciò che si colloca fuori, nella cosiddetta società civile?

Rispondiamo, prendendo a prestito il settimo comandamento del “Decalogo contro l'apatia politica” di Gustavo Zagrebelsky, pubblicato da Repubblica, Venerdì 4 Marzo.

LA DIFFIDENZA VERSO LE DECISIONI IRRIMEDIABILI

La democrazia implica la rivedibilità di ogni decisione (sempre esclusa quella sulla democrazia stessa).

Le soluzioni definitive ai problemi, senza possibili ripensamenti e correzioni, sono dei regimi della giustizia e delle verità assolute.

In quanto perennemente dialogica, la democrazia non ha e non può volere verità, né a priori, come frutto ad esempio di mandati divini, né a posteriori, come conseguenza di decisioni popolari, anche se unanimi.

La strada per dire “ci siamo sbagliati” deve sempre restare aperta.

Non è privo di significato che le democrazie siano prevalentemente orientate contro la pena di morte e contro la guerra, due decisioni dagli effetti irreversibili.

Le autocrazie, invece,, non hanno scrupoli.

Possono fondarsi, come in De Maistre, sull'elogio congiunto della forza armata e del boia, naturali prosecuzioni della verità assoluta.

Tutti comprendiamo quanto le decisioni irreversibili possano pregiudicare la discussione in materie oggi divenute cruciali, come la bioetica, la tecnologia applicata ai temi della vita, della morte e della salute o il rapporto tra l'essere umano e la natura – tutte esposte al rischio senza ritorno.

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Ecco: noi vorremmo essere parte piena di questa diffidenza.

La redazione