Rispondiamo all' accusa di essere eccessivamente critici

UNA CITTA' GOVERNATA MALE

citando tre esempi di un cattivo modo di governare

Spesso siamo accusati di essere eccessivamente critici con l'attuale Amministrazione Comunale di Savona. Ci capita, viene affermato, di esprimere giudizi ingenerosi, coniare slogan “tranchant” e denigratori, diffondere qualunquismo.

Proviamo, allora, a rispondere a queste accuse citando soltanto tre esempi, tra i più recenti, di quello che riteniamo essere un cattivo modo di governare la Nostra Città (esempi di “cattiva politica”, diremmo, parafrasando una affermazione compiuta, qualche tempo fa, dal nostro attuale – fuggitivo – Primo Cittadino):

1) La vicenda dei parcheggi di Piazza Bologna. Alla prima, seria, argomentata, obiezione avanzata dai cittadini della zona interessata, l'amministrazione non è stata in grado di opporre un civile confronto ed ha finito (nonostante gli equilibrismi dialettici mostrati, in consiglio comunale, dal capogruppo DS) con il darsi precipitosamente alla fuga. Un segnale evidente che la scelta era, oggettivamente, sbagliata;

2) La vicenda della strada che porta alla Biblioteca di Monturbano e all'Istituto Magistrale.

Il fatto paradossale di questa storia è che il signor Pagnottone, ex- titolare della Comelgas, presidente della

Banda Forzano, proprietario del Teatro degli Scolopi (che potrebbe, tra l'altro, presentare una valida alternativa nella crisi verticale che la Città presenta nel settore degli spettacoli) ha acquistato le aree “oggetto del contendere” nel 1999 DA questa AMMINISTRAZIONE, senza che fosse stata stipulata una convenzione per il diritto di passaggio del pubblico. Se non è cattiva amministrazione questa.....

3) La vendita dei terreni di corso Ricci, sui quali avrebbe dovuto sorgere lo svincolo dell'Aurelia Bis. Gli eredi Scuffi (il cui antenato era proprietario di una importante officina, poi rilevata dalla Scarpa e Magnano negli anni'50), hanno venduto ad alcuni costruttori “soliti noti”, fra i quali soggetti molto vicini al solito “partito di riferimento”, aree che avrebbero dovuto essere poste sotto esproprio in ragione, appunto, della costruzione dello svincolo dell'Aurelia – Bis.
Costruttori coraggiosi al limite dell'incoscienza ? Non lo crediamo proprio. Allora: si può dire che il progetto dell'Aurelia – bis è stata abbandonato? Chi ha avvertito i costruttori, visto che l'annuncio ufficiale dell'abbandono del progetto non è mai stato fatto?
Insomma: tre esempi piccoli, piccoli, della necessità a Savona di voltare pagina.

Al vento