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Il resoconto, senza censure, dell’assemblea popolare di Valleggia

CHI MISURA LE POLVERI SOTTILI?

LA VERGOGNA FINISCE IN PROCURA

Un medico, la camorra impoverisce alla stregua della centrale Enel

             di Luciano Corrado



La Centrale di VadoLigure

Valleggia (Quiliano) – Le attese non sono andate deluse. Almeno trecento persone alla conferenza-dibattito su ambiente, centrale Enel, sviluppo, salute, polveri sottili, malattie più diffuse, mortalità. Grandi assenti ha subito voluto far notare, con il microfono in mano, una partecipante <i giornalisti, il mondo dell’informazione scritta e televisiva. Per quale ragione?>.

La “bomba” della serata, nonostante i prudenti richiami del portavoce di “Uniti Per la Salute”, Gianfranco Giardini (“Non siamo oltranzisti, vogliamo confrontarci, dialogare, avere delle risposte soprattutto dalla magistratura e dalle Istituzioni”) l’ha lanciata il dottor Paolo Franceschi, pneumologo Asl e referente per l’ambiente dell’Ordine dei medici di Savona.

Il bersaglio: la centrale Enel di Vado Ligure che <dichiara 170 tonnellate di polveri sottili…mentre 5 mila tonnellate non vengono dichiarate e nessuno dei nostri amministratori se ne preoccupa, chiede conto…>. Ma Franceschi va oltre: <…è come la camorra che lucra, guadagna impoverendo l’intero territorio campano, anche la nostra centrale Enel guadagna eccome! 500 milioni di euro l’anno e come la camorra impoverisce, sta distruggendo il nostro tessuto economico. Per questo motivo dobbiamo liberarci dal cappio>.

E’ un lungo applauso quello che accompagna la dichiarazione-sfogo del medico: <Lo dovevo dire, mi hanno davvero fatto perdere le staffe. Basta, con questo sistema>.  

Paolo Franceschi non è un ultras della politica, svolge una professione delicata, a contatto con la salute dei cittadini e delle statistiche. Cosi è in grado di elencare quali sono le ragioni, i motivi del suo allarme, delle preoccupazioni. Non è, pare di capire, una crociata kamikaze contro l’Enel che svolge la sua utile funzione. Però ci sono dei limiti da troppo tempo, a suo dire, superati, tra un’insopportabile indifferenza.

Il dottor Franceschi fa sapere ad un’attenta platea di ogni colore politico, estrazione sociale, culturale: : <L’inquinamento in provincia di Savona è più grave che in ogni altra parte della Liguria, eppure siamo un territorio non eccessivamente popolato, senza grandi centri urbani. Dovremmo poter vivere in un piccolo paradiso. Invece ci troviamo di fronte ad un aumento, fuori da ogni logica, della mortalità rispetto alle altre province liguri. Sappiamo che la principale fonte di inquinamento è la centrale a carbone di Vado e diventa quindi urgente abbandonare il carbone, non la centrale.>.

L'associazione di cui fa parte il Dottor Franceschi 

Il dottor Franceschi rivela che l’altra località più “inquinata” della Liguria è la ridente ed ospitale Portovenere, piccolo gioiello della natura e del turismo italiano, straniero; arrivano infatti da ogni parte del mondo nell’ambito del richiamo delle Cinque Terre. <Ebbene l’inquinamento di Portovenere trova la sua origine nella centrale Enel di La Spezia e nel ruolo dei venti. Confermo che il rischio di ammalarsi di cancro soprattutto da parte delle donne di Portovenere è raddoppiato>.

Il pneumologo impegnato nella sua “battaglia” di informazione capillare ricorda <che i dati disponibili tra il 1988 ed il 2004, sulle cause di morte nel savonese, fanno emergere un eccesso di mille decessi, oltre la media regionale…>. Vale a dire persone che non avrebbero dovuto morire, se…

Una scenario, rimarca  Franceschi, a fronte di una centrale Enel da 1500 megawatt che produce 5 volte energia rispetto al nostro fabbisogno…una centrale che sprigiona sostanze tossiche …dannose al cuore ed altri organi vitali, con ossidi di azoto…con una maggiore emissione di sostanze inquinanti rispetto a Genova. L’area più colpita è tra Vado-Quiliano e Savona.

 Franceschi fornisce ad un pubblico attento, sbalordito, altre notizie: <Vogliamo parlare del particolato totale sospeso, il meno pericoloso per la salute…vogliamo dire che le polveri fini secondarie, più dell’80 per cento derivano dalla centrale a carbone, mentre tutte le altre fabbriche della zona  producono il 7 per cento, il 10 per centro il traffico veicolare. Vogliamo parlare  della produzione enorme di metalli pesanti, quali il mercurio, l’arsenico, piombo, nickel. Vogliamo far sapere ai concittadini che sul nostro territorio troviamo metalli pesanti anche nei fondali di Porto Vado, con la presenza di cromo e mercurio che entrano nel ciclo produttivo … si riscontrano persino nei mitili della baia di Vado, con indici di massima concentrazione in Liguria. Vogliamo parlare dell’arsenico che finisce nel terreno produttivo, nei nostri orti, nelle coltivazioni e che risulta il doppio rispetto ad altre zone d’Italia?>.

Altre informazioni del pneumologo: il benzene viene “misurato” solo a Vado. Ci sono molti dati che non vengono più diffusi a partire dallo scorso 8 dicembre. <Bisogna mobilitarci, ci serve l’aiuto di tutti – conclude Franceschi -, purtroppo noi medici siamo troppo schiavi della politica>. 


Il Dottor Valerio Gennaro

Non meno inquietanti e sferzanti le “comunicazioni” del dottor Valerio Gennaro, epidemiologo-oncolo Ist di Genova (Medico per l’ambiente Isde Italia).

Informa che per due anni l’Istat, l’istituto nazionale di statistica, non darà più notizie del numero dei deceduti e della tipologia (cause di morte). Un dato che, invece, bisognerebbe sempre tener aggiornato per fare “prevenzione”, per prevenire.

Mette l’accento sulle forti pressioni delle lobby attraverso i finanziamenti agli enti pubblici. Dice che le zone esposte all’inquinamento registrano una mortalità tre volte maggiore rispetto alla media.

Occorre decidere che salute vogliamo, il modello di società.

Valerio Gennaro: <I problemi non riguardano solo la popolazione anziana; l’aumento del cancro nei giovani, confermano gli epidemiologi, esiste.  Si parla molto del successo nella lotta al cancro, non viene però mai evidenziata la tabella dell’indice di incremento. Con statistiche che dicono di 8220 casi di decessi, in Italia, che potevano essere evitati (2002-2004).>.

Gennaro si è dilungato sull’inceneritore di Forlì. Anzi due e vogliono costruire un terzo. A Forlì producono  mille litri di aria inquinata, 20 mila mc/ora. In Italia gli inceneritori sono una cinquantina. Cosa si sa dei metalli pesanti, del nesso di causalità….non esiste solo il problema dei campi elettromagnetici delle “antenne” che tanto hanno allarmato.

 Grande equilibrio, fermezza, moderazione, buon senso dall’intervento del

portavoce Gianfranco Giardini, dell’associazione “Uniti per La Salute” che raggruppa un’ottantina di iscritti: <La Comunità Europea dal 1999 dispone che vengano misurate  le polveri sottili pm 10, 2 e 5. Prevede che i cittadini ne siano informati. Facendo ricorso alla legge 241 abbiamo chiesto alla Provincia (l’assessore all’ambiente è Enrico Paliotto del PD n.d.r.) notizie relative alle emissioni. La risposta, nel gennaio scorso, è stata che non risulta che la Regione (assessore all’Ambiente, Franco Zunino, ingegnere, di Rifondazione comunista n.d.r.) abbia delegato alle Province liguri questi rilievi. Risultato pratico – ha proseguito Giardini – le pm 2 e 5 non vengono misurate. Le pm 10 vengono rilevate dal 2006, ma non sappiamo in che modo>.

Foto Enrico Paliotto
 L' Assessore Enrico Paliotto

Istruttorio seguire il walzer di una Regione che, si dice, è governata da sinistra, centro ed ambientalisti.  <Ci siamo rivolti alla Regione – rende noto il portavoce dell’associazione di volontari e che non ha mancato di invitare i cittadini a devolvere contributi per sostenere l’attività – che ha risposto “i dati non li abbiamo ancora elaborati, in attesa delle indicazioni del ministero”…>.

Una giunta vicino “ai bisogni della gente” non dovrebbe farsi carico, per prima, di informare i cittadini? Forse il tracollo di certi partiti della sinistra ed ambientalisti non è casuale alle ultime elezioni politiche.

Così ciò che dovrebbero fare le “forze popolari” del paese, è affidato, delegato a singole associazioni senza colore e senza bandiera, che di fronte al “vuoto della politica”, alle incapacità palesi dei suoi “parolai”, deve prendere carta e penna, presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Savona chiedendo che intervenga in base alla legge 60 del 2002 e si accerti l’esistenza di una violazione, di presunte omissioni.

E’ sempre l’Associazione di volontari (ma gli “ambientalisti” sono una razza in estinzione in quel di Savona? O temono di perdere i 12 mila euro al mesi di prebende?) che con i suoi mezzi ed il volontariato deve presentare una seconda denuncia, questa volta alla Comunità Europea, per chiedere il rispetto delle regole civili. Non dei privilegi, dei favori, dei finanziamenti, cari a gran parte del mondo politico.

E’ ancora l’Associazione di volontari, presieduta da Emilia Piccardo che ha annunciato di aver invitato alla serata il procuratore generale di Torino, Giancarlo Caselli, ma ha risposto di avere altri impegni, che ha chiesto, per iscritto ovviamente, al ministero e alla Regione Liguria quale sia l’iter preciso del potenziamento della centrale di Vado.

La società (gruppo-famiglia De Benedetti? con interessi anche nel mondo editoriale e da sempre vicini alla sinistra) che la gestisce ha chiesto una proroga…c’è in ballo il potenziamento, che fa seguito il no della Regione, del Comune.

 <Noi riteniamo – rimarca Giardini – che il discorso potenziamento non sia affatto chiuso e vorremmo qui ricordare che la produzione di energia in Liguria è di gran lunga superiore al fabbisogno>.

Insomma, al di là di quella che può essere una preoccupazione degli abitanti, dei cittadini per la loro salute, per la loro terra, l’avvenire dei figli, anche suffragati da quanto sostengono i “Medici per l’ambiente”, nessuno vuole fare la “guerra santa” all’Enel,  ai padroni della Tirreno Power. Non sono i nemici dichiarati, anche se non mancano forze politiche come la Lega Nord che può sbandierare due ritagli stampa del 7 aprile 2007 (La Padania, dal titolo “L’accusa del carroccio savonese. Sulla centrale di Vado l’Enel è stata fregata” o ancora una lettera a La Stampa del 6 aprile 2007 a firma di Giancarlo Bertolazzi, vice segretario Lega Nord Savona) molto critici col governo Prodi, col ministro Bersani e da contorni melmosi.

In un altro paese – citiamo a caso la Germania dove sono già state affrontate tematiche analoghe con la popolazione – a prendere le iniziative per “tranquillizzare”, con dati di fatto, la popolazione sarebbero proprio i responsabili della comunicazione delle aziende interessate. I loro vertici aziendali.

Si eviterebbero radicalizzazioni, estremismi, oppure allarmismi (se sussistono e vengono provati), senza dover sempre lasciare, come accade in Italia da decenni, che sia la magistratura a togliere le castagne dal fuoco. Ad affrontare le tensioni sociali che giovano solo ad una parte minoritaria della società e della politica.

Un capitolo a parte lo dedicheremo, domenica prossima, all’intervento di Patrizia Gentilini, oncoematologa, medico Isde che ha offerto una testimonianza della sua vita professionale davvero unica, quantomeno per gli elementi a sostegno delle sue tesi, del suo “grido di dolore” e di “aiuto” sui temi al centro del dibattito.


Jorg Costantino e Franco Zunino
In conclusione, due altri interventi della serata (presenti per uno stringato servizio come è nelle usanze di Rai 3, Stefano Picasso ed il giornalista professionista Marco Preve, savonese d’origine, in forza alla redazione de Il Lavoro-Repubblica di Genova).
Quello di
Jorg Costantino, già capogruppo in consiglio di Rifondazione comunista a Savona, oggi assessore con la giunta Berruti, che ha accennato ai motivi per cui l’assemblea non si è potuta tenere a Savona e comunque aveva il patrocinio del Comune. Poi un excursus sulla “controinformazione”, sul “martellamento mediatico”, sulla soluzione ai problemi con “l’utilizzo dell’esercito” (vedi Napoli),  sugli inceneritori e sul ritorno al “nucleare”, in chiave critica, s’intende.

Mentre  Renato Giusto, neo consigliere della Lega Nord di Savona, ha chiesto scusa per ciò che sta accadendo nella sanità a Milano. <Una scandalo che ci colpisce nel cuore”. <Sono qui anche per dirvi – è il Giusto-pensiero – che la maggior parte dei medici sono persone serie, sono vittime a loro volta di chi vuole economizzare ad ogni costo sulla salute dei cittadini e poi succedono queste storture>.

Purtroppo, fino a prova contraria, i grandi penalizzati restano i cittadini, i meno abbienti soprattutto, chi è a reddito fisso e basso, i pensionati. I poveri.

Se è vero come è vero che anche in provincia di Savona prolifica da tempo un gran fiorire di studi medici specialistici, dove le visite si pagano dalle 80 alle 250 euro, dove i clienti non mancano mai, dove chi si ammala anche a causa dell’ambiente deve sempre e comunque pagare. Oltre il danno, la beffa.

Luciano Corrado