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Cronaca (a sorpresa) alla presentazione del libro di Aldo Pastore

<CASE DI RIPOSO E RESIDENZE PROTETTE?

SPESSO SONO L’ANTICAMERA DELLA MORTE>

 La Liguria ha “staccato” la Sanità dall’assistenza. Un disastro! I medici? Tutti specialisti. Sono sparite le targhe dei “medici di base” o di “famiglia”. I veri sprechi negli ospedali? Dover assistere decine di lungodegenti. La sorte dei sanatori. Le scelte nella giusta direzione di altre regioni come il Piemonte. Non se ne parla?






Palazzo della Provincia- Sala Mostre.
Presentazione del libro di Aldo Pastore.
Da sinistra (Aldo Pastore, Anna Boggero Stettini, Carmelo Prestipino e l'editore Sabatelli

 

Savona – Un detto popolare: in che mondo viviamo! Per indicare un certo sfascio. Questa volta potremmo perifrasare: in che Savona viviamo! O ancora, come vivono i nostri anziani, quelli più bisognosi di cura e assistenza. Cosa è in grado di offrire il sistema sanitario ligure e savonese nel sempre più affollato mondo di chi invecchia. Si sta andando nella giusta direzione? Le scelte dei nostri politici, i dibattiti, l’informazione vanno davvero verso i bisogni? Al nocciolo del problema?

Sabato pomeriggio almeno un centinaio di persone hanno avuto la fortuna, mai come in questo caso è la parola più appropriata, di assistere nella sede della Provincia, alla presentazione del libro “Trucioli Savonesi”, scritto da Aldo Pastore, che prende il nome da questo blog, ideato da Antonio Signorile.

Il volume non è il contenuto di tutti gli argomenti affrontati dal “blog”, ma la fotografia, l’analisi, il racconto del più reale spaccato di ciò che è oggi Savona, “capitale” della nostra provincia, visto dallo sguardo attento, a tratti impietoso, dall’analisi di Pastore.

L’autore, la firma prestigiosa (sul piano morale, umano, scientifico), è quella di un concittadino che ha le carte in regola, come si suol dire.

Non è appartenuto ai professionisti della politica, non per fare un’inutile demagogia assai di moda, ma per ricordare che anche nel mondo della politica, delle professioni, della cultura, dell’impegno civile e soprattutto della testimonianza e della coerenza, non tutti sono uguali.

Aldo Pastore, medico, parlamentare, studioso sul piano sociologico, diciamo subito che, al di là del contenuto del libro e senza “alzare la voce”, ha menato sonori “schiaffi”, “ceffoni” che, lungi dal qualunquismo”, dal disfattismo, sono andati al nervo scoperto di alcuni temi cruciali, drammatici, sconvolgenti.

Uno per tutti? Lo stato di salute della sanità ligure. E sì, perché mentre si “sprecano” pagine su “mensopoli” che sicuramente ha la sua importanza, assai meno si approfondisce (non da oggi) il “bisogno” dell’utenza, dei cittadini, delle categorie più bisognose ed indifese. Il popolo degli anziani in prima linea. Il dramma di tanti, di troppi cittadini, delle loro famiglie.


La copertina del libro

Pastore ha mosso una critica contro il metodo scelto dalla politica ligure spiegando che proprio la Liguria ha la più alta popolazione di anziani in Italia, la più bassa presenza di bambini ed adolescenti.

Con una scelta sciagurata e perdente, la Regione Liguria, non da oggi, ha <staccato la sanità dall’assistenza>. Cosa che non è avvenuta in altre regioni, ad esempio il Piemonte.

Le conseguenze pratiche, oggettive? Il baratro di tanti anziani che senza il supporto di famigliari, perché obiettivamente soli o per altre ragioni, oppure senza il vincolo di amicizie, si trovano a vivere una vecchiaia terribile, fatta di stenti, privazioni, ostacoli, umiliazioni, abbandono.

 

Per Aldo Pastore <l’intervento sanitario dovrebbe, invece, essere un tutt’uno, associato all’intervento sociale>.

Ha poi puntato l’indice e descritto le tragiche conseguenze del distacco tra ospedale e territorio che <dovrebbe essere baricentro e non come accade, è l’ospedale a svolgere questa funzione. Ospedale che deve curare, essere centro d’eccellenza, mentre assistiamo  ad un sovraccarico di ricoveri a causa della mancata assistenza a domicilio degli anziani>.

Un’altra fotografia che la dice lunga su dove stia scivolando la società in questo terzo millennio.

Aldo Pastore: <Se girate per la nostra città, troverete decine di targhe che indicano la presenza  di medici specialisti, per tutti i gusti…non c’è più una targa che indica “medico di base” o “medico di famiglia”. Tutti specialisti, per il ginocchio, l’anca, il piede,…. Presto troveremo specialisti  per il ginocchio destro o sinistro!…Il corpo umano non c’è più, ai miei tempi all’Università si studiava….>.

Ancora una dura reprimenda di Pastore sulla realtà in cui si ritrovano anziani e le loro famiglie. Scenari, drammi, bisogni di fatto dimenticati nelle scelte politiche, nelle inchieste degli organi di informazione, nelle analisi di massa.

Pastore sostiene: <Nelle malattie non c’è più la cultura della cronicità. Non si tiene in dovuto conto che l’aumento delle aspettative di vita, comporta necessariamente un incremento di malattie, dunque di esigenze di cura. Un tempo c’erano i sanatori. Sono stati chiusi. Non si poteva trasformarli in centri per lungodegenti? No, c’è un fiorire di case di riposo, di residenze protette. Sono aumentati anche i costi>.

A questo punto Ado Pastore, un moderato da sempre, un “saggio” abituato a pesare le parole, lancia un “grido di dolore”, un’accusa gravissima che fa rabbrividire, ma sono molti coloro che possono testimoniare. Pastore dice: <In quelle strutture per anziani non si cura nessuno, ma spesso sono anticamere della morte>.


Aldo Pastore

Sì proprio così. Cosa ne pensano i nostri politici e politologi, i giornalisti da inchiesta, gli opinionisti?

E’ un dramma dimenticato, ignorato, taciuto o perlomeno sottovalutato della società ligure, savonese.

E il medico impegnato nel sociale, l’ex parlamentare, l’ex consulente tecnico  dell’Inca-Cgil (salute all’Acna), l’ex assessore al Comune di Savona, il padre della legge 115/87 per la prevenzione e la diagnosi del diabete, la tutela dei diritti civili dei cittadini diabetici, esorta, scongiura a cambiare subito rotta.

L’esperto che ha studiato cosa accadeva nella “fabbrica dei veleni e della morte” che manda questo crudo messaggio:

<Oggi con estrema faciloneria leggo di un’Acna risanata, no cari amici non è cosi. Il territorio non è stato risanato come doveva e qualsiasi nuova attività su quelle aree creerà  nuovi rischi di compromissione…  ci sono le aree circostanti, il fiume. Eppure suonano solo le trombe del trionfalismo, di un certo inganno. Bisognerebbe essere molto più cauti, prudenti, sinceri>. 

Aldo Pastore: <Il tema anziani va affrontato con priorità assoluta attraverso un’assistenza specializzata, perché non solo tutti aspiriamo a vivere più a lungo, ma perché dobbiamo prendere coscienza che siamo di fronte ad una minore efficienza terapeutica e contestualmente si incentiva l’alto costo di prestazioni, con una costante incidenza nei bilanci sopportati dalla comunità. Un meccanismo perverso che va spezzato, fermato>.

Aldo Pastore quasi si sfoga nella sala della Provincia di fronte a tanti suoi estimatori di ieri e di oggi: <Cari amici, perdonatemi, ma di fronte a questi squilibri socio-sanitari, se non si ha il coraggio di dire queste cose, apertamente, non rendiamo un servizio alla verità, ai cittadini>.


Torre Pancalda

E il libro di Aldo Pastore che fotografa Savona (c’è da sperare che siano prima di tutto le scuole, i giovani, gli uomini del domani, ad essere partecipi a questo capolavoro) è suddiviso in cinquanta capitoli.

Le tappe di quanto ha scritto Pastore sul blog “Trucioli Savonesi”. Con il corredo di alcune eloquenti fotografie, come l’edificio storico (pagina 256), ovvero Torre Pancalda, di proprietà dell’Enel, rivestita da tempo da un grande striscione “vendesi”. E’ vergognoso!

I temi cruciali trattati da Aldo Pastore, purtroppo, non sono inclusi quasi mai nell’agenda dei dibattiti, negli interventi di chi fa “passerella” spesso e volentieri, ama mettersi in mostra. Magari anche indicato ad “esempio” di savonesi importanti, di rango, di prestigio. Quelli che “contano”, decidono per tutti.

 Con chi sta l’”intellighenzia”? Come svolge il suo ruolo? Ecco un esemplare passo del libro citato e letto alla platea dal presidente di un’associazione storica e culturale, Carmelo Prestipino: <….Il fatto che preoccupa di più…risiede nella constatazione che l’albero della vita della città si sta progressivamente inaridendo; esso non è più in condizione di produrre fiori e frutti, perché il trascorrere inattivo del tempo ha inaridito le sue antiche radici. Esiste, è vero, un futile attivismo, che alcuni amano definire cultura del mattone, finalizzato a ben definiti e particolaristici interessi economici. Ma quando questo attivismo è assolutamente estraneo a quella essenza vitale della Città, che si chiama CULTURA; di essa, la città ha uno straordinario bisogno, per poter sopravvivere e prosperare; LA CULTURA è, infatti, il fattore fondamentale per far crescere e rendere più giusta ed umana l’intera città. Attraverso la logica perversa, attualmente imperante, corriamo, invece, il rischio di dare concreta attuazione all’avveneristica profezia di Henry David Thoreau..>.

Le assenze, giustificate o meno, alla presentazione del libro edito da Marco Sabatelli Editore (venduto anche in saletta, contrariamente alle notizie della prima ora, prezzo 15 euro), forse possono descriverci dove sta andando Savona, la sua cultura, ma soprattutto in che direzione vengono fatte scelte imprenditoriali.

Oppure a chi vanno i finanziamenti, i soldi del forziere della Fondazione Carisa. Da che parte stanno i “media” più diffusi. Di che pasta sono fatti i cosiddetti potentati, rigorosamente assenti ed impegnati, forse, in cose più importanti che testimoniare “partecipazione” con Aldo Pastore. Una libera scelta, ovviamente.

Il libro di Pastore non è solo la “fotografia” rigorosa ed imparziale di uno dei suoi figli migliori (fortunatamente non mancano in ogni periodo storico), che dimostra anche coraggio.

Tutti sono bravi a salire sul carro del vincitore, molto più difficile andare “controcorrente” e soprattutto denunciare le storture a cui tutti dovremmo ribellarci.

Aldo Pastore non solo, nel suo libro, muove una denuncia affinché si inverta presto rotta (salute, assistenza anziani, Acna) ma ha indicato pure delle soluzioni.

Con le polemiche non si va da nessuna parte, ma col silenzio, le omissioni, il falsare i fatti, le condizioni sociali, disinformare col silenzio, l’autocensura, si fa di peggio.

Anche per questo Trucioli Savonesi continuerà a dar voce non ai polemisti di professione, ma ai cittadini che chiedono di cambiare rotta: dalla gestione del territorio e delle sue risorse,  agli angoli “dimenticati” della storia e dell’arte di Savona, alla sanità, all’assistenza degli anziani, prima di tutto e alla meritocrazia.

Grazie, dottor Pastore, grazie a chi ha collaborato come Anna Maria Boggero Stettini, grazie a quanti, con la loro presenza, hanno voluto testimoniare che c’è anche un’altra Savona. Forse quella vera, ma poco rappresentata e assai meno raccontata. Ricca di valori e di ideali che sa mettere in pratica, seppure fuori dalla stanza del potere economico e partitico. Dalla stanza dei bottoni.

L.Cor.    

 Riproponiamo l'intervento  del Dottor Pastore pubblicato nel numero scorso ma che, per motivi tecnici, è stato  illeggibile per alcuni giorni... I DIVERSAMENTE ABILI AUTISTICI