LETTERE  ALLA  REDAZIONE

Spett.le Redazione,

           ringrazio per la pubblicazione articolo, ed allego segnalazione dello stesso sul Notiziario On -line del 11/06 del Com.te Lucano .

           L'istruzione Nautica rischia purtroppo di diventare una "cenerentola" , e la marina merc. italiana vedere solo equipaggi stranieri!

              prof.ing.  Giorgio Prefumo

ATTUALITA' ed EVENTI

 ISTRUZIONE NAUTICA E DINTORNI

 L'ingegner Giorgio Prefumo già preside dell'Istituto Nautico Pancaldo (1990/1997) di Savona e successivamente preside del Nautico San Giorgio di Genova ,oggi in quiescenza ,ha pubblicato sul giornale on-line Trucioli Savonesi un interessante articolo su come si distrugge una tradizione.

Infatti l'Istituto Nautico di Savona è stato accorpato con altre scuole ed addirittura estromesso dalla sua sede storica .

Per fortuna Genova è riuscita tramite la Provincia e aggregando l'Istituto Nautico di Camogli ad avere una sede veramente degna nel porto di Genova.

Prefumo focalizza  le "riforme" in atto sull'istruzione nautica , mettendo in guardia i responsabili del settore  dall'inseguire indirizzi generici come trasporti o periti meccanici o altre diavolerie e fare un percorso formativo e addestrativo che permetta ai diplomati nautici una conoscenza professionale più specifica e approfondita. www.truciolisavonesi.it

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Appello per il diritto a pescare e per il diritto alla vita da Gaza sotto assedio

16 Giugno giornata internazionale di mobilitazione per i pescatori di Gaza

 

 Lunedì 16 giugno  i pescatori di Gaza entreranno in mare con le loro barche per dire Basta all'Assedio di Gaza, per il diritto di pesca, il diritto di vivere, il diritto alla libertà.

I promotori  - la Campagna Palestinese e Internazionale per la fine dell’assedio di Gaza, ( http://www.end-gaza-siege.ps/ )  portata avanti da intellettuali, medici, avvocati e società civile palestinese - chiedono solidarietà e  una mobilitazione internazionale  dei pescatori, delle comunità, associazioni,  sindacati di pescatori italiani, a sostegno del diritto a pescare.

E' dall'occupazione militare del '67 che i pescatori di Gaza subiscono restrizioni imposte dall'esercito israeliano; dal   Giugno 2006 fino ad oggi il Governo Israeliano consente ai pescatori palestinesi di recarsi con le imbarcazioni solo fino a tre miglia dalle coste di Gaza, e  anche questo limite  viene arbitrariamente modificato dall’Esercito Israeliano, impedendo  spesso ai pescatori di uscire in mare. In più a causa dell'embargo non c'è combustibile  e i pesci entro i tre km sono scomparsi. 

DATI OCHA (agenzia NU):

-dal 2006 la distanza dalla costa che i pescatori palestinesi possono raggiungere arriva solo fino a 6 miglia. Tale limite è arbitrariamente e quotidianamente modificato dall’Esercito Israeliano, e attualmente i pescatori possono arrivare solo fino a 2 miglia dalle coste di Gaza.

-limitando l’uscita delle imbarcazioni Israele viola: a)gli Accordi di Oslo secondo i quali ai pescatori palestinesi sarebbe consentito pescare fino a 20 miglia dalle coste di Gaza; b) l’Accordo Bertini, stipulato nell’Agosto 2002 tra le NU e Israele, che consentirebbe un limite di pesca che arriva fino alle 12 miglia.

Dati del Sindacato della Pesca di Gaza:

-dei 40.000 palestinesi impiegati nel settore ittico, solo 700 sono attualmente ancora occupati

-Le difficoltà affrontate dai pescatori palestinesi non si limitano soltanto alle aree di pesca e al limite dalla costa. A causa delle chiusure imposte alla circolazione di persone e merci, da alcuni mesi nella Striscia di Gaza scarseggia il carburante con gravi difficoltà anche per i 3000 pescatori di Gaza che necessitano di 40.000 lt di carburante e 40.000 lt di gas naturale per essere operativi nella stagione di pesca che va marzo a maggio.

                                                                  Donne in Nero Savona