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Provocazione di un ex sindaco contro l’edilizia selvaggia

IL MINISTRO MATTEOLI, LE PROCURE

I CONDONI, I DISASTRI AMBIENTALI

Carlo Gambetta

 


Altero Matteoli

Ho letto su La Stampa di lunedì, 2 giugno, l’intervista del ministro delle Infrastrutture, Matteoli (Popolo della Libertà).

<Non ci sono i soldi per la sicurezza>. <Ci aiutino i privati a difendere il territorio>.

Due sintesi dell’intervistatore: la prevenzione, le aree sono troppe. Non possiamo illudere la gente. I responsabili . Colpa dell’uomo. Spesso si costruisce troppo.

Se i lettori di queste mie semplici riflessioni non hanno avuto modo di leggere l’intervista di Marco Neirotti, consiglio loro di procurarsela.

Alle due domande-risposta finali, ministro cosa succedere in questi giorni, Matteoli assicura: <Ci stiamo movendo con interventi>. Il giornalista osserva: palliativi? Il ministro replica: <I palliativi servono mentre si prepara il progetto. Se ci sono idee migliori, sono felice di ascoltarle>.

Mi permetto, signor ministro Matteoli, ma anche cari parlamentari liguri e del Popolo della Libertà che, come annunciato, avete deciso di riunirvi a tavola nel ristorante Alfredo, a Roma, il primo martedì di ogni mese,  di suggerire una proposta esecutiva, semplice, semplice. La sensibilità, inoltre, del senatore savonese  Franco Orsi verso l’ambiente, la renderà più urgente.

Si proponga e si faccia votare un decreto legge interministeriale nel quale si precisi che lo Stato, per legge, non permetterà mai più condoni edilizi, per nessun motivo.

Due righe, senza “se” e senza “pacatamente”. Intendo dire: basta indulti, basta prescrizioni dei reati, basta legalizzazione dell’illegalità edilizia sempre più diffusa in Italia, alla stregua del Burundi.


Il senatore Orsi

Vede, signor ministro e parlamentari liguri, questa volta voglio chiamare in causa gli onorevoli leghisti; nel lontano venerdì 24 gennaio 1997, sul settimanale della diocesi di Savona – Noli, il Letimbro, a proposito dell’alluvione di Napoli (oggi siamo al clou dell’emergenza rifiuti e della prese di posizione, sacrosante della Lega Nord), veniva pubblicata una mia lettera dal titolo “Inadempienze ambientali”.  Insomma non c’è solo la spazzatura.

Nel prendere atto, allora, che le varie Procure della Repubblica della zona Campana annunciavano inchieste sulle responsabilità degli eventi, anche luttuosi,  dimostravo come pure sul territorio di Noli certi omessi o non interventi possono creare danni, pericoli per l’incolumità dei cittadini.

Terminavo l’articolo su il Letimbro scrivendo: “Se i procuratori  della Repubblica italiana valuteranno attentamente da dove provengono le cause che hanno legittimato disastri ecologici ed ambientali, con danni economici e sovente irreparabili morti umane, facilmente dovranno spesso risalire ad inadempienze di diritto costituzionale, ad interpretazioni di leggi vigenti che non tengono in debito conto la preminente salvaguardia  dell’interesse pubblico>.

Aggiornata ai nostri giorni e a quanto sta accadendo – vedi intervento La Stampa-ministro Matteoli – la presa in giro appare sempre più spregiudicata. Parole, parole, parole.

Carlo Gambetta