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Più diossina per tutti Nonna Abelarda |
Milena De Benedetti alias Nonna Abelarda |
Mi scuso con i truciolanti, se ho saltato un giro. Non è che non abbia temi su cui dibattere e dibattermi, anzi, ne avrei troppi, locali e nazionali, e per ciascuno mi si affaccerebbero una serie interminabile di argomenti e considerazioni, alle dita pistolanti sulla tastiera e alle scarse meningi. La foga mi sommergerebbe, mi ingolferebbe la scrittura come un motore mal carburato. |
Ecco come mi sento. E mentre tossicchio sputando benzina penso che non c’è niente di peggio che prevedere problemi e guai, accorgersi che non si viene ascoltati o comunque si è in pochi, troppo pochi a denunciarli, e poi vederli puntualmente accadere, avverarsi, uno per uno, precisi nelle cause, nell’evolversi come nelle conseguenze nefaste, e non poter farci proprio niente. Una sensazione che ultimamente in Italia credo provino in tanti, anche solo chi fa il confronto fra le informazioni in rete e quelle dei media tradizionali. Ci sono novità, come può constatare chiunque vada a leggerle al sito:http://www.beppegrillo.it/2008/05/una_lettera_di_2.html#comments |
Il professor Veronesi |
Il professor Veronesi, con un gesto signorile e conciliante, anziché querelare o minacciare Grillo per gli insulti ricevuti gli ha inviato una lettera, dicendosi offeso e rivendicando i suoi molti e giusti meriti nella ricerca contro il cancro, meriti che, peraltro, nessuno, neppure Grillo intendeva togliergli. Il professore ribadisce che come Grillo ha i suoi esperti contrari all’incenerimento, anche lui, a suo tempo, quando era ministro, aveva personalità scientifiche che al contrario lo rassicuravano in proposito. Peraltro, non fa i nomi e rimane sul generico. |
Ah, tra l’altro, scusate se mi bullo con la mia succitata preveggenza, ma nello scorso Trucioli, a proposito della frase incriminata dell’intervista da Fazio, “rischi zero”, protestavo: “Persino il più accanito difensore dell’incenerimento direbbe che sono trascurabili rispetto ad altre fonti di inquinamento,” Infine chiede rispetto per le sue opinioni come lui rispetta quelle di Grillo. Al che il buon Beppe, entusiasta, propone subito un dibattito in rete fra i “suoi” esperti (Pallante, Connet, la dott.ssa Gentilini, quella di Medici per l’Ambiente che citavo l’altra volta) e i non meglio identificati esperti termo-fan di parte Veronesi. A dimostrazione che Grillo non rifugge affatto il confronto e non è che protesti e insulti solo, ma ha anche documentazione concreta e proposte. Vedremo se avrà risposta. Eccola GENOVA (23 maggio) - «Non mi interessa, non replico alla proposta di incontro di Beppe Grillo », così il professor Umberto Veronesi, oggi a Genova per un convegno europeo di oncologia, ha risposto ai cronisti che lo hanno interrogato sulla richiesta di un confronto pubblico sugli effetti degli inceneritori sull'uomo fatta dal comico sul suo blog. Il neoletto senatore del Pd, accusato da Beppe Grillo per le sue posizioni a favore degli inceneritori e per i finanziamenti ricevuti dalla sua fondazione da parte di un'azienda francese produttrice di termovalorizzatori, il 14 maggio scorso aveva inviato una lettera a Grillo invitandolo «sospendere gli insulti e ripristinare un clima di dibattito civile». Intanto, a ribadire che non si fanno solo chiacchiere e che non esiste la fantomatica figura del fanatico irresponsabile emotivo ambientalista, ma solo il cittadino preoccupato che cerca pareri e informazioni, riporto i dati di cui parlavo l’altra volta e alcune precisazioni. |
il prof. Federico Valerio |
Come spiega il prof. Federico Valerio (un altro di quei “fanatici” scienziati grillisti …), l'ing. Mario Grosso e altri suoi colleghi del Politecnico di Milano, su Chemosphere, pubblicato nel 2007 ( volume 67, pagine s118-s124) in uno studio campione su inceneritori rappresentativi dei più moderni ed efficienti operanti in Europa (lo stato dell'arte), hanno misurato che per ogni tonnellata di rifiuto urbano incenerito, si rilasciano nell'ambiente circa 45 microgrammi di diossine. |
Rischio “trascurabile”?
La maggior parte si trovano nelle cosiddette
polveri volanti (24 microgrammi
), e vengono trattenute dagli efficienti sistemi di smaltimento fumi. E
meno male. Infatti
rimangono le ceneri pesanti, e i fanghi
prodotti dai sistemi di depurazione dei fumi. Perché mica vi illudete
che sparisca, eh, la diossina che non va nell’aria! Da qualche parte
dobbiamo pur metterla. E sono 11 microgrammi
per tonnellata. Rimane il
dubbio che una parte di diossine fossero già presenti nei rifiuti, e non
siano dovute all’incenerimento. Avrete sentito parlare di nuova generazione, di eliminazione del problema delle ceneri… E certo, si sono trovati sistemi per rendere inerti le ceneri vetrificandole, e usandole poi per asfalti e cementi.
Per sistemarli, si sostiene che sia assolutamente necessario inserirli in un contesto di brutti palazzoni da dieci piani, di cui non esistono ancora neppure i progetti, in una zona di parco naturale. Tempo minimo, tre anni. A chiunque protesta o chiede vengano esaminate altre soluzioni, si risponde indignati se non lo vedono il dramma di questa povera gente all’addiaccio, e che dovrebbero vergognarsi a mettere ostacoli, e che inquina molto di più la loro presenza in piazza rispetto ai nuovi palazzi. A chi chiede almeno di ristrutturare dei palazzi già esistenti, si dice che senza i ricavi del progetto globale non ci sono i soldi. A chi obietta che quella scelta è zona sismica, franosa, alluvionale, si risponde pianificando mostruose spese aggiuntive per la messa in sicurezza. E intanto gli sfrattati sono decimati dalla polmonite.
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