UNA CATTIVA ABITUDINE
Emma Marcegaglia |
quella di essere attento, sebbene vecchio, a ciò che
accade intorno, di voler ascoltare, capire, ma mai in modo interattivo,
perché si soloneggia a senso unico e mai, mai che si possa esprimere una
nostra opinione. C’è di che arrabbiarsi e si rischia quel che Esiodo dice
càpiti al polpo d’inverno, quando non trova cibo e finisce per rosicchiare
il proprio piede!
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Per nulla spaventata (ci mancherebbe! E’ un
piccolo inconveniente come la cacca dei cavalli del Palio di Siena in pista,
subito rimossa da solertissimi e sempre fuor di telecamera) dalla morte per
incidente di un lavoratore della sua fabbrica il giorno prima,ha parlato di
“occasione irripetibile” per l’economia italiana il fatto che esista ora una
maggioranza di voto essenzialmente brontolone, egoista e protestatario,
ignorante come una teletrasmissione in ore di massimo ascolto e volutamente
piallato a due dimensioni piatte. Proposte nessuna (ah! L’esercito!), scenografia da miss
Italia, problemi che si avvicinano come aerei Alitalia in caduta libera
e..oplà! Attenzione all’equivoco in cui rischia di cadere questa
sinistra! Riconoscere i problemi è affare bipartisan; avviarne le soluzioni
in ottica bidimensionale no. |
Luigi Abete |
Per cattiva abitudine sto ascoltando il ras del
bancario, Luigi Abete, ad “omnibus” della Sette e lo vedo gioire,
ammiccare fuor di schermo: Ora sì, con questo voto ci liberiamo di
partiti che non siano “liquidi”, di statali e di sindacati. Occorre
far presto, non a risolvere…ma a sfrattare! Capito? Prima si buttano
via bambini ed acque sporche. Poi…si chiamerà l’idraulico!
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Occorre (occorrerebbe?) avviare un risanamento
concreto, condiviso (ma intendiamoci sul significato del termine!)
ed esperto. Non ci sono, né ci possono essere, risposte dietro
l’angolo, tenacemente avversate dal governo Prodi per politiche
pressioni ed ora, finalmente, scatenate come i venti dagli otri di
Eolo! Meno chiacchiere, meno look e, soprattutto, meno superficiali
“trionfi” mediatici. Come diceva un cartello su un cumulo di
immondizia a Napoli: “’A Berlusco’…e mo’ so’ cazzi tuoi!” e
giustamente il saggio Bertolaso ha parlato di…due, tre anni. Non
basta la passerella in Piazza Plebiscito. Se, da quello che era un “popolo”, si è venuta
creando, abbiamo creato una “plebe”, bisogna fare i conti con la sua
smania distruttiva, istintiva: Guai a distruggere per continuare a
riceverne i favori!
Sergio Giuliani |