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PER UNA CITTA’ PIU’ BELLA E MODERNA

Affideremo al più grande scultore vivente la realizzazione di un colosso di diverse decine di metri d’altezza, a imperitura memoria del nostro amato assessore Di Tullio, il più capace amministratore che la città di Savona abbia mai avuto nel corso della sua plurimillenaria storia

   Massimo Bianco

Risolviamo una volta per tutte i problemi di Savona. Per ogni problema c’è la soluzione pronta, basta vederla. Agiamo in maniera adeguata e alla fine avremo una città più bella e moderna.
Il vecchio ospedale San Paolo è in stato di abbandono da quasi vent’anni e non si riesce a intervenire? Demoliamolo! Cariche esplosive implodenti all’americana e il gioco è fatto. Cosa ce ne facciamo di quel brutto palazzaccio, vecchio e cadente? Se avessimo ancora tra i piedi la vecchia stazione ferroviaria staremmo ancora adesso a discutere su come utilizzarla e Savona sarebbe priva di posteggi. Bene, pure in questo caso lo spazio lasciato vuoto in pieno centro cittadino sarebbe assai ampio, per cui si potrebbe provvedere a innumerevoli interventi qualificanti:

1) Trasferire lì la progettata Torre Fuksas. Volete mettere quella bella e avveniristica torre di 130 metri come risulterebbe più strategica e fascinosa sita in pieno centro urbano, quasi equidistante tra Piazza Giulio II e il mare? Nel bel mezzo di una città non si verificherebbero danni ambientali né stonature. In cima alla torre suggerirei poi d’installare un faro. Da lassù probabilmente sarebbe visibile fino in Corsica e in Toscana e diverrebbe il nostro fiore all’occhiello.

2) Si potrebbero ampliare Piazza Giulio II e Corso Mazzini, dove verrebbero creati tre parcheggi nuovi, uno a ciascun estremo del vecchio edificio più uno sotterraneo, utilissimi per noi poveri cittadini che ogni giorno impazziamo per trovare dove lasciare l’auto. In piazza Giulio II magari si riuscirebbe pure a ricavare qualche aiuola, un po’ di verde è sempre benvenuto.

3) Inoltre avanzerebbe forse un pochino di spazio anche per ampliare Via Giachero e il primo tratto di Corso Italia, migliorando a questa maniera la viabilità.

Vogliamo poi mettere quanti altri spazi sprecati esistono nel centro cittadino? Il palazzo comunale, per esempio. Tre soli piani e neanche lungo tutta la sua planimetria nel bel mezzo di Savona, per forza che il Comune è costretto a distaccare servizi per ogni dove. Assurdo. Demoliamo il palazzo comunale e al suo posto costruiamo un più efficiente grattacielo.

Che dire poi dell’antiestetico plesso scolastico Colombo Pertini? Stona, in pieno centro storico, così dappresso al Duomo e alla Cappella Sistina. Smontiamolo, quindi acquistiamo dal comune di Parma il suo magnifico antico Battistero in marmo rosa e piazziamolo nello spazio così liberatosi. A noi un grande battistero manca e grazie alla sua presenza, unita a quella delle tante nostre bellezze originarie, Savona diverrebbe una della più importanti città d’arte d’Italia e dunque del mondo. Per riuscirci basterebbe che il nostro beneamato Sindaco sfoderasse le sue notorie arti diplomatiche per convincere i parmigiani che nella loro insulsa città un simile capolavoro è inutile. In cambio gli offriremo il plesso scolastico, che può sempre tornare utile.

L’abbellimento di Savona sarebbe poi completo spostando la splendida Fontana del Pesce in piazza Diaz, di fronte al teatro Chiabrera, dove ciascuna opera darebbe lustro all’altra. Idee geniale le mie, nevvero?

Infine si può risolvere una volta per tutte il problema veramente fastidioso dei continui intasamenti in Via Torino e Via Piave.
Non se ne può più di restare bloccati per dieci minuti ogni qual volta si cerca di attraversarle. Ecco dunque la semplice soluzione: abbattiamo tutti gli inutili, vecchi, antiestetici edifici posti sul lato destro di Via Piave e tagliamo il tratto di marciapiede conclusivo posto dinanzi all’unico palazzo moderno. Allargheremo così la via resterebbe spazio rimasto disponibile per innalzare l’ennesima avveniristica torre e soprattutto una nuova piazza, al centro della quale sarebbe doveroso realizzare un omaggio all’uomo che a suo tempo, cambiando la viabilità del quartiere, ha creato i presupposti per l’intera operazione edilizia:

L'assessore Di Tullio
il geniale assessore Livio Di Tullio. Affideremo al più grande scultore vivente la realizzazione di un colosso di diverse decine di metri d’altezza, a imperitura memoria del nostro amato assessore, il più capace amministratore che la città di Savona abbia mai avuto nel corso della sua plurimillenaria storia,  sull’esempio del San Carlone, l’enorme statua, dedicata a San Carlo Borromeo, innalzata presso le sponde del lago Maggiore. Lo chiameremo Il Livione.

E in cambio di idee tanto brillanti chiedo solo che Via Paleocapa mi venga intitolata. Tanto chi lo conosce ‘sto tal Paleocapa. Via Bianco. Suona bene, no? In fondo sono un tipo modesto. Saluti.

Massimo Bianco.