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C A P I T A N I   D I   V E N T U R A

Gianni Gigliotti

 

Come facilmente prevedibile e, per alcuni aspetti, anche

peggio: sta di fatto che le ultime elezioni politiche verranno ricordate non tanto per i risultati ottenuti dai due maggiori opposti schieramenti, oggi interpreti di un bipolarismo tutto italiano e ancora da verificare, quanto dall'avere spazzato, realisticamente annullato, tutti i partiti minori.

Traumatica e senza appello la caduta della sinistra radicale, annunciato e compiuto il suicidio del Partito Socialista che ha pagato a caro prezzo scelte sbagliate e presuntuose.

 

Auspicate o temute, nel bene e nel male, queste elezioni hanno sancito la vera fine della Seconda Repubblica.

 

In questi (ex?) partiti, oggi riaffiorano e si acuiscono discriminazioni e vecchi rancori, con capitani di ventura l'un contro l'altro armati in attesa della resa dei conti sui campi di battaglia dei congressi.

 

Un "mea culpa" sarebbe opportuno, coerente, comunque dovuto:

ma si sa, chi non possiede limpidezza di pensiero, non può certo darsela e, allora, via con i ragli delle dimissioni proposte e subito dopo ritirate, della difesa senza pudore di privilegi oggi traballanti.

 

Molti lettori di sinistra, delusi da una situazione nebulosa, senza prospettive, con la forza della disperazione di chi non ha più nulla da perdere, poco  da sperare, hanno dolorosamente, ma  chiaramente ,indicato l'urgente necessità di una svolta sociale non più rimandabile per un Paese sul ciglio di un baratro: una scelta drammatica, in antitesi con gli ideali di chi ha sempre creduto e sostenuto coloro che avrebbero dovuto essere gli alfieri, i difensori ad oltranza dei lavoratori, dei precari, dei giovani senza un percorso di vita, degli anziani, dei poveri,  dei malati.

 

I cittadini italiani hanno subito il peso opprimente di un governo nebuloso, a  tratti astioso: un peso non sopportabile in una democrazia europea e libera, percependo il rischio di un prosieguo che, al di la delle solite dichiarazioni, avrebbe inerosabilmente relegato L'Italia al ruolo di cenerentola.

 

Gli elettori hanno conseguentemente votato con cognizione di causa, molti certamente "tappandosi il naso", favorendo così la vittoria del meno (?) peggio: oltretutto dimostrando, se mai ce ne fosse stato bisogno, di non lasciarsi condizionare, di non essere allocchi e di non dimenticare.

 

Gianni Gigliotti   per "Azione Riformista - l'Europa dei

Cittadini"

                   www.azioneriformista.it