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Chi offende e chi difende

Nel frattempo godetevi la nuvoletta gialla della centrale di Vado, in questi giorni senza vento, sulle nostre spiagge prive di bandierine blu lambite da mari sempre meno abitati da pesci.

Nonna Abelarda

Non vorrei passare alla storia come un’agiografa di Grillo. Anche perché, come tutti coloro che in qualche modo seguono lui, il blog, i gruppi attivi nelle città, si cerca di mantenere una certa indipendenza di idee, non risparmiandogli critiche e perplessità quando occorre. Il personaggio è esuberante e tutt’altro che cauto e diplomatico quando pesta i piedi in giro.

In Italia, del resto, di seguaci acritici conosco solo i berlusconiani, non a caso i più attivi nel parlare di “grillini” con disprezzo, affermando che seguono il capo facendosi fare qualsiasi lavaggio del cervello. E certo, loro se ne intendono e applicano il loro metro.

Su, smentitemi, coraggio: provate a fare qualche critica al vostro capo, anche piccola… una criticuzza, suvvia, un affettuoso buffetto, cominciate per abituarvi da qualche termine innocuo come, che so, birbantello, monellino,  scavezzacollo…

Niente, eh? Eh lo so, è difficile.

 Comunque, senza voler difendere a spada tratta, mi dà fastidio quando l’informazione è particolarmente superficiale e ingiusta con Grillo (praticamente, sempre) e ancor più quando il vero argomento in ballo, usato strumentalmente, è la salute nostra e dell’ambiente.

Adesso all’ordine del giorno sono le critiche a Veronesi. Tutti si scandalizzano per gli insulti all’illustre professore salvatore di tante vite. Forse avranno ragione, forse Grillo esagera, ma cosa c’è dietro, per scatenare tanta rabbia?

 Tempo fa, di fronte a un compiacente e compiaciuto Fabio Fazio (il quale, di fronte a responsabilità del genere, un pochino dovrebbe vergognarsi, se non altro per l’ambiente che è anche suo e dei suoi figli), il luminare affermò con tranquillizzante chiarezza che le emissioni degli inceneritori sono a rischio zero.

 Zero, proprio così. Ora, ragioniamo: secondo pura logica, come può essere esatta e in buona fede una tale affermazione? Persino il più accanito difensore dell’incenerimento direbbe che sono trascurabili rispetto ad altre fonti di inquinamento, che sono un male necessario e inevitabile e inferiore ad altri sistemi, che sono controllate, che le moderne tecniche consentono di ridurre eccetera eccetera…

Ma affermare che il problema non esiste. Sa di semplificazione per il volgo becero, manca di qualsiasi rispetto nei nostri confronti.  In definitiva, è lui che offende e ci offende. Il professore ha approfittato chiaramente della sua fama e prestigio per spacciarci, proprio sull’argomento fondamentale della nostra salute,  una affermazione scorretta. Per la quale:

a) poteva essere in buona fede? Risulta che lui per anni, nella sua qualifica di scienziato internazionale, abbia fatto parte di commissioni mediche  anche statunitensi che studiavano le correlazioni fra inquinamento e tumori. Non ne è venuta fuori nessuna? Negli USA, sulla base di questi studi, e avendo alle spalle un lungo periodo di osservazione degli effetti, non si sono più autorizzati nuovi inceneritori dal 1995.


Umberto Veronesi

Ecco quanto afferma il chimico statunitense  premio Nobel Paul Connet, che segue per grandi città come Los Angeles il programma rifiuti zero: “Dr. Veronesi, secondo me, i suoi commenti sulle principali reti televisive dove ha sostenuto  che l’incenerazione e’ a RISCHIO ZERO per il cancro sono: senza una base scientifica, sconsiderati, irresponsabili, dovrebbe chiedere scusa al popolo italiano. “

Ma Connet non arriva al grande pubblico. Grillo sì, ed ecco che passa il messaggio “insulto” al luminare, al grande salvatore di vite umane. Ricordo, tra l’altro, che si attacca per l’invettiva, non per le informazioni, che quindi, a rigore, dovrebbero essere corrette.

b) può essere sincero, obiettivo e spassionato chi parla in aperto conflitto di interesse? Sul sito del professore campeggia, fra i loghi dei principali sponsor, quello della francese Veolia, grande costruttore di inceneritori.

Ma già, il conflitto d’interesse non è più di moda, da un bel pezzo, qui da noi. E’ trascurabile e irrilevante.

 L’associazione medici per l’Ambiente da tempo si batte perché i dati inequivocabili di correlazione fra inquinamento e aumento di malattie, tumori, malanni respiratori, allergie ecc., siano resi noti. Una loro esponente tempo fa ha scritto una lettera aperta sui giornali, proprio in risposta a dichiarazioni di Veronesi, per chiedere che nella lotta ai tumori non ci si concentri solo sulla cura (lucrosa per le case farmaceutiche) e sulla prevenzione a livello di stili di vita, ma anche sulla prevenzione intesa come studiare, combattere e ridurre le fonti di inquinamento e di contaminazione dell’ambiente.

Inutile fare attività fisica e mangiare verdurine, insomma, se poi si respira aria malsana e le verdurine hanno assorbito veleni dall’aria, dal terreno, dalle falde acquifere.

Non mi risultano risposte ufficiali a questi appelli.

Altri esponenti delle associazioni dei medici dell’Emilia Romagna, a fronte della richiesta di Bersani di costruire nuovi inceneritori, hanno espresso le loro perplessità legate a studi epidemiologici e chimici. Per tutta risposta il ministro ha chiesto ufficialmente alla sua collega Turco di “metterli in riga”, chiedendosi se avessero la competenza e l’autorità per esprimersi!

 Ma non preoccupatevi, adesso quelli sono andati via e sono arrivati gli altri. Ancora più fautori del carbone, dell’incenerimento, e, dulcis in fundo, del nucleare. Per i quali, almeno per il loro capo,  le nuove tecnologie non sono che trastulli infantili con cui baloccarsi in attesa che i problemi “veri” siano risolti con vere e virili soluzioni. Per i quali il ministero dell’ambiente è roba da donne, quelle che hanno tempo da perdere a difendere  animalini perseguitati, e la parola “ambientalista” indica una minoranza di irresponsabili, quelli del no a tutto, fanatici, arretrati, più detestabili e pericolosi e odiati di Al Quaeda.

 E in tutta coscienza, ancora qualcuno crede che il punto critico siano le disperate, impotenti invettive di Beppe Grillo, o non piuttosto una politica a senso unico, un parlamento piatto come l’olio, i milioni di cittadini non rappresentati da nessuno, l’informazione completamente imbavagliata e lo scadimento morale, culturale, economico e politico del paese?

 La prossima volta fornirò qualche informazione recente, documentata da studi universitari, su incenerimento e diossine.

Nel frattempo, per tornare a noi, godetevi la nuvoletta gialla della centrale di Vado, in questi giorni senza vento, sulle nostre spiagge prive di bandierine blu lambite da mari sempre meno abitati da pesci. E non preoccupatevi, il raddoppio si farà, hanno già deciso e stanno già lavorando per noi.

Nonna Abelarda alias Milena De benedetti