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Viene definito
HANDICAPPATO un
soggetto che presenta una menomazione
permanente: fisica, psichica o sensoriale;
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Tuttavia, per
comprendere appieno l’ origine del TERMINE HANDICAPPATO, occorre partire
dalla parola HANDICAP;
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è, questa, una voce
inglese, derivata da HAND IN CAP, vale a dire MANO NEL BERRETTO, antica
forma di scommessa, utilizzata in diversi tipi di Gare Sportive; ad
esempio:
o
nelle Corse Ippiche,
in cui i partecipanti, in base alla loro capacità, partono da posizioni
diverse (Trotto) o con pesi diversi (Galoppo);
o
in altri Sport
(Atletica, Leggera – Ciclismo), in cui i partecipanti
migliori, più quotati, concedono
un vantaggio a quelli meno quotati;
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di conseguenza, il
TERMINE HANDICAP è stato esteso, in senso figurato, a tutti coloro che,
nella competizione
quotidiana della vita, presentano uno SVANTAGGIO INIZIALE o una
CONDIZIONE SFAVOREVOLE DI INIZIO DELLA GARA ESISTENZIALE.
Ma è veramente così? O, forse, il
TERMINE HANDICAPPATO è utilizzato in forma
scorretta e non corrispondente alla verità o, addirittura viene a
travisare la verità stessa?
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Porto, a titolo di esempio, alcuni casi che ho potuto personalmente
constatare e conoscere durante la mia esperienza quotidiana e nel
contesto delle lunghe
ricerche sociologiche, abbinate
alla frequentazione di concerti e manifestazioni musicali:
1 - JEFFREY TATE
(ANNO DI NASCITA 1944): affetto
da una SPINA SIFIDA CONGENITA, è stato costretto, nella
sua vita, a lunghe degenze ed a muoversi, per anni, sulla sedia a
rotelle. Ma, è diventato un favoloso Direttore d’ Orchestra; sul
palcoscenico, si muove con un bastone e, da seduto, dirige le maggiori
orchestre del Mondo. Sono rimasto letteralmente affascinato dalla
sua arte, durante un Concerto da lui diretto all Auditorium Lingotto di
Torino, in data 27 Gennaio 2000, che aveva in programma l’ esecuzione de
“ La creazione" di Haydn ed, ancora, in data 22 Gennaio 2004, ascoltando
l’ Oratorio “Il Paradiso e la Peri” di Schumann; in particolare, mi ha
impressionato la sua straordinaria capacità di interpretare il pensiero
musicale degli Autori e di trasmetterlo, con estrema
naturalezza, agli ascoltatori.
2 - THOMAS QUASTHOFF
(ANNO DI NASCITA: 1959):
E’ affetto da FOCOMELIA, vale a dire da una Malformazione
Congenita, nella quale le
estremità corporee (superiori ed inferiori) sono cortissime e, per di
più, irregolari e deformi.
Malgrado questa infermità, egli
ha costantemente lottato, durante la sua vita, per far valere le sue
doti di grande Baritono, dalla voce duttile ed agilissima, capace
di spaziare dalla liederistica al jazz. Eppure, come dicevo
poc’anzi, al sua vita artistica non è stata certamente facile; infatti,
a causa della sua malformazione, non è stato ammesso al Conservatorio di
Hannover; ma la sua costanza e le sue grandi doti artistiche hanno
finito per prevalere; nel 1988, ha vinto un concorso a Monaco di
Baviera, durante il quale ha ottenuto l’ apprezzamento e la stima del
grande baritono Fischer-Dieskau; da lì, ha iniziato una strepitosa
carriera, che lo ha portato a vincere, tre volte, un Grammy Award
e ad incidere assieme a grandi
Direttori d’ Orchestra, come Simon Rattle e Claudio Abbado. Ricordo,
personalmente, una sua grande interpretazione avvenuta, durante l’
esecuzione del Requiem Tedesco di Brahms all’ Auditorium Lingotto di
Torino, in data 18 Novembre 2006;
desidero aggiungere che mi avevano particolarmente impressionato la
spontanea naturalezza della sua voce e la ineccepibile capacità
interpretativa, in specie nel Terzo Tempo di questa composizione

TOM HARRELL |
3 - TOM HARRELL
( ANNO DI NASCITA: 1946):
Quando egli era ventenne, gli venne diagnosticata una SINDROME
SCHIZOFRENICA. Ma, la malattia non ha minimamente influito
sulla sua vita artistica; anzi, l’ha ulteriormente arricchita,
rendendolo sensibilissimo ed originale SOLISTA DI TROMBA. |
Infatti, negli anni ’70, ha lavorato a New York, in gruppi Jazz
con Gerry Mulligan, Bill Evans, Mel Lewis, Charlie Haden e Lee
Konitz. Dal 1990 è giunto alla guida di proprie formazioni.
La
sua più recente incisione è il celebre brano “ Humanity”, in duo
con Dado Moroni
4 - MICHEL
PETRUCCIANI
(1962-1999):
affetto da OSTEOGENESI IMPERFETTA (altrimenti
denominata: SINDROME DELLE OSSA DI CRISTALLO). Geniale
PIANISTA JAZZ, dal tocco inconfondibile, raggiungeva i
pedali del pianoforte, con un apposito sistema, creato
appositamente per lui. Tuttavia, la capacità di dominare la
tastiera non è mai stata offuscata dalla malattia, che, al
contrario, Egli considerava un regalo, perché lo aveva quasi
costretto ad occuparsi soltanto di musica.
Tra le sue incisioni
capolavoro, desidero ricordare THE POWER OF THREE (con Jim Hall
e Wayne Shorter a Montreux nel 1987).
- Ma, anche, quando noi rivolgiamo la nostra mente nel
passato, ritroviamo, anche a questo livello, un
SINGOLARE
ACCOSTAMENTO TRA DISABILITA’ E TALENTO e, di seguito, tra l’
INVENTIVA ARTISTICA E L’ ELEVATEZZA SPIRITUALE;
ritornano, quasi inconsciamente, alla nostra memoria, il Nanismo
di Toulouse-Lautrec, l’ Artrite Reumatoide di Renoir, la Follia
di Van Gogh e le immortali opere pittoriche che questi disabili
ci hanno lasciato. |

MICHEL PETRUCCIANI |
-Dobbiamo, quindi, sentire il dovere di abbandonare il
termine HANDICAPPATO e, contestualmente, introdurre il
CONCETTO DI DIVERA ABILITA’, il quale, con maggiore
rigore scientifico e diversa sensibilità umanitaria, porta
il Problema della Disabilità alle sue giuste e corrette
dimensioni. |
Qualche amico lettore potrà osservare, a questo punto, che i
casi, precedentemente citati, riguardano individui assolutamente
eccezionali e che, di conseguenza, essi non possono essere
portati ad esempio e, quindi, non possono rappresentare
(singolarmente o nel
loro
complesso) la realtà esistenziale della grande
maggioranza dei soggetti disabili; questa osservazione è
accettabile e condivisibile, se rapportata alla situazione
attuale della nostra società.
Ma, io mi permetto di aggiungere che la
DIVERSA ABILITA’
va raggiunta non soltanto attraverso l’ impegno fisico e mentale
dell’ individuo colpito dalla disabilità, ma, anche, attraverso
un costante ed intelligente impegno di tutte le nostre
Istituzioni (a partire dagli Asili Nido per giungere alle
Università e, successivamente, agli Ambienti di Lavoro) e,
soprattutto, mediante un Diverso Modo di Essere e di Operare della Nostra Intera
Società, comportante una sostanziale revisione dei rapporti
interpersonali ed intersocietari.
Sottolineo, in proposito, che, già oggi, molti disabili sono
impegnati in questa direzione, per raggiungere, appunto, l’
OBBIETIVO DELLA DIVERSA ABILITA’.
Porto, in tal senso, i luminosi esempi di due cittadini
Savonesi, i quali, in silenzio, ma
con un costante impegno giornaliero, operano non soltanto
in favore
degli
altri disabili, ma, soprattutto, nel superiore interesse della
nostra collettività, apportando
uno splendido messaggio
di onestà e solidarietà civica.
I° ESEMPIO:
ANTONELLA
REBAGLIATI
(ANNO DI NASCITA: 1969)
Il 9 Dicembre del 1980, a seguito di un tuffo in piscina, ha
subito un trauma alla colonna vertebrale, che ha leso il midollo
spinale: è residuata una irreversibile paraplegia agli arti
inferiori. Di conseguenza, è costretta a muoversi, utilizzando
una sedia a rotelle.
Tuttavia, con grande forza d’animo e tenace perseveranza, ha
continuato gli studi, ottenendo il Diploma di Maturità
Linguistica.
E’ riuscita ad ottenere un Posto
di Lavoro presso la
Segreteria di Mare Forza Dieci (Provincia di Savona);
collabora alla realizzazione del Sito Internet “Savona
Provincia per tutti”, che si occupa di
TEMPO SENZA BARRIERE.
Si è, inoltre, avvicinata alla pratica della
VELA, presso
il “Polo Nautico per tutti” della Lega Navale di Savona.
E’ impegnata, da anni, nel Direttivo AIAS (Associazione Italiana
Assistenza Spastici) e, dall’ anno 2007, fa parte del Direttivo
del CESAVO (Centro Savonese del Volontariato).
II° ESEMPIO:
ENZO VAGLINI
( ANNO DI NASCITA: 1936)
Nel 1943 (all’ età di 7 anni), a causa di una bomba bellica, è
diventato totalmente CIECO.
Con eccezionali
volontà e
bravura, ha frequentato le Scuole Elementari
e, successivamente, le
Medie (insieme ai vedenti) presso i Padri Scolopi di Savona.
Inoltre, a partire dall’ anno 1954, si è dedicato allo studio
della Musica presso
un musicista non vedente di Varazze, superando il Quinto Anno di
Pianoforte.
Successivamente, ha frequentato, per tre anni, le Scuole
Superiori presso l’ Istituto per Ciechi di Genova, acquisendo il
Diploma di CENTRALINISTA TELEFONICO E DI INTERPRETE DI LINGUA
FRANCESE E INGLESE.
Ha impiegato la sua attività lavorativa presso l’Ospedale San
Paolo di Savona, con la qualifica di CENTRALINISTA TELEFONICO.
Tutto il suo impegno extra-lavorativo è stato dedicato (oltre
alla famiglia) a scopi civili ed umanitari; in particolare, in
campo nazionale, regionale e locale, alle benemerite attività
dell’ UNIONE ITALIANA CIECHI, dell’ ASSOCIAZIONE ITALIANA CIECHI
DI GUERRA ed, inoltre, della CONSULTA PROVINCIALE SAVONESE DELL’
HANDICAP ed, infine, della CROCE BIANCA DI SAVONA.
Di splendido e grandioso significato, è stato il suo apporto
per la Prevenzione delle
Malattie Oculari e della Cecità nelle Scuole Elementari e Medie
Inferiori di tutti i Comuni, facenti parte del Comprensorio
Savonese ed, infine, per l’ Abbattimento non solo delle Barriere
Fisiche, ma, soprattutto, di quelle Mentali, perché, riportando
una sua costante affermazione, l’ uomo cosiddetto “abile non
conosce le vere risorse che hanno gli “altrimenti abili”.
Ecco: carissimi amici di “Trucioli Savonesi”: occorre partire da
queste persone, dai loro ideali e da i loro sogni, perché
citando Karl Popper:
“ I NOSTRI SOGNI E DESIDERI CAMBIANO IL MONDO”
1 Maggio 2008
Aldo
Pastore
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