Centrodestra avanti del 10%
 
[FIRMA]ERMANNO BRANCA  LA STAMPA
SAVONA
La provincia di Savona svolta con decisione a destra e il Pdl guarda con rinnovate ambizioni al confronto del prossimo anno per la conquista di Palazzo Nervi. Il Pdl ha scavato un divario di 10 punti e oltre 10 mila voti sui rivali del Pd che in questo momento metterebbe a repentaglio la conferma del presidente uscente Marco Bertolotto. Il centrodestra ha vinto quasi ovunque, doppiando spesso il centrosinistra nel Ponente e rimontando voti e posizioni anche nelle zone meno favorevoli come Savona e la Valbormida. Un discorso a parte meritano Quiliano e Vado, dove il Pd ha raggiunto il 50%, superando il trauma della separazione dalla sinistra massimalista senza troppe conseguenze. Un risultato che ha fatto passare in secondo piano anche la «scoppola» autunnale subita dalla giunta di Vado in occasione della referendum sulla Maesrk. La consultazione sui contenitori, insomma, è rimasta un caso isolato e il Pd a Vado ha conservato forza e coesione, senza far pagare sul piano politico le scelte dell’amministrazione. Il sindaco Giacobbe ieri si è tolto qualche soddisfazione: «Chi faceva della demagogia pensando di guadagnare facile consensi è servito. Comunque le amministrative del prossimo anno saranno ancora un’altrea partita».
Il presidente della Provincia Marco Bertolotto però ostenta sicurezza e non ritiene che l’esito delle Politiche verrà ribaltato sulle Provinciali del 2009: «Sono situazioni completamente diverse. Alle Amministrative il centrosinistra recupererà come è sempre avvenuto perchè gli elettori sanno valutare come vengono amministrati».
I numeri dimostrano che l’accoppiata Pd-Italia dei valori orfana della sinistra radicale ha perso circa il 7% dei suffragi, mentre Pdl-Lega pur dovendo fare a meno dell’Udc, hanno guadagnato circa 4 punti. Un dato su cui da un lato ha influito il risultato dell’Udc di Casini che in provincia di Savona vale il 3,5%, svuotato dall’opera di demolizione ai fianchi di Claudio Scajola. Insomma anche la provincia di Savona sta assumendo connotati sempre più simili a quella di Imperia. Drammatico il calo della sinistra radicale: Verdi e Rifondazione quando facevano parte dell’Unione di Prodi in provincia valevano l’11%, mentre oggi la Sinistra arcobaleno supera appena il 3%. In due anni una perdita dell’80% dei consensi. Clamoroso il successo della Lega Nord, salita dal 4,8% al 7,8%. In termini di consensi, il movimento di Bossi è passato da 8 mila 800 a a 13 mila 500 suffragi.
Precipita anche il Partito socialista, penalizzato oltre misura dall’esclusione dal Pd: in due anni i socialisti sono sull’orlo dell’estinzione, passando dal 2,68% a uno 0,7%. Persino il nuovo partito comunista dei lavoratori del savonese Marco Ferrando è davanti con lo 0,9%.
Curioso il confronto fra Camera e Senato. Il senso generale del voto non cambia ma si verifica comunque un leggero scostamento fra i due schieramenti. Alla Camera il Pdl e Lega Nord superano di poco il 48%, perdendo uno 0,5% rispetto ai dati del Senato. Il Pdl ritiene che a fare la differenza sia stata la candidatura di Franco Orsi che correva al Senato con l’obbligo di fare risultato per entrare in Parlamento.