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Gli oscuri complotti ambientalisti

Nonna Abelarda

 

Da quando gli argomenti sui  danni provocati dall’inquinamento e dalle attività umane al clima e all’ambiente sono diventati di pubblico dominio, i dati sempre più diffusi ed enfatizzati, i primi risultati drammatici sotto gli occhi di tutti, i possibili rimedi fatti oggetto di congressi controversi con alcune grandi potenze impegnate a nicchiare, i soliti cialtroni (leggi, Italia) a promettere solennemente senza mantenere, e altri a tentare più o meno con buona volontà di invertire la tendenza… da quando certi discorsi nati già negli anni ’60 non sono più stati filosofie di hippie fumati  ma serie e condivise teorie scientifiche amplificate in modo forse anche troppo spettacolare e catastrofista dai media, è nata contemporaneamente una nuova corrente.

Anche qui, come per l’olocausto i negazionisti, come contro l’evoluzione i creazionisti, abbiamo i nostri bravi e fieri oppositori.

Non metterebbe conto parlarne, come per tutte le altre sciocchezze di cui sopra, se non che  purtroppo i nostri riescono ad arruolare anche nomi conosciuti e a fare proseliti, tanto  che spesso persone ignoranti, superficiali e/o in malafede prestano loro ascolto, creandosi  stupendi alibi morali per continuare questo insostenibile ritmo di crescita e distruggere irreversibilmente il pianeta.

Persino scrittori che vorrebbero essere seri e competenti, come Crichton, siti che pretenderebbero di essere informativi, come diffusi notiziari meteorologici, riprendono ogni tanto, pericolosamente, queste notizie, spacciandole per autorevoli.

Di che si tratterebbe? Riepilogando e semplificando molto, si afferma che sarebbe in atto una specie di complotto mondiale, che diffonde queste notizie sull’effetto serra, sul riscaldamento globale, sui nefasti mutamenti climatici, in modo distorto e a scopo “terroristico” per annichilire la popolazione e costringerla a piegarsi a dettami ambientalisti che tanto penalizzerebbero il tenore di vita dell’occidente, e impedirebbero ai meschini del terzo mondo, poverini, il diritto di crescere un domani pari pari a noi, SUV e telefonini e fumi e ingorghi e tutto. Sinistri personaggi come Al Gore e oscure combriccole di scienziati manovrerebbero per dare l’ostracismo e ridurre al silenzio  chiunque proponga teorie diverse o riporti dati documentati in contrasto con l’opinione che si vuole prevalente. Si tratta di studi che dimostrerebbero come i cambi del clima siano del tutto casuali, una delle tante oscillazioni periodiche o spostamenti dell’asse terrestre o cose così, che hanno portato nei millenni ad alternarsi ere glaciali e periodi di riscaldamento. Come in qualche caso si preveda raffreddamento, anziché riscaldamento. Come le attività antropiche siano del tutto ininfluenti, e quindi assurde tutte le limitazioni imposte alle emissioni di CO2 e quant’altro. Alcuni si spingono a dire che in realtà tutta questa CO2 fa bene, rallentando i cambiamenti negativi.

Allora, come dicevo, non metterebbe conto occuparsi di simili deliri, che a buon senso non tornano proprio. Ma visto che non ho certo le conoscenze e i titoli per contestare studi di climatologia, proverò, per una volta, a prendere il tutto sul serio e a discuterne in termini di logica spicciola. Mi sforzerò, dicevo: ma non prometto di riuscirci sino in fondo senza schiumare.
Proviamo comunque.

 

Punto primo: le due tendenze.

Chi sarebbero gli autori del complotto e quali ragioni oscure li muoverebbero? In qualche caso visibilità e potere all’interno delle organizzazioni accademiche, fondi dai governi per le loro associazioni, ma soprattutto questa ostinazione di piegare il mondo a una minaccia inesistente, per puro fanatismo ambientalista. Disposti a tutto, a mentire, a terrorizzare, a soffocare i dissidenti, a nascondere o distorcere la verità.

Per ottenere cosa? Ridurre le emissioni di CO2, frenando i consumi, lo spreco di risorse, la produzione di energia con fonti fossili non rinnovabili, l’uso dell’auto, i processi combustivi in genere, tutta la rete di trasporti inquinanti e spesso inutili, stradali, marittimi, aerei, con i container che viaggiano freneticamente mezzi vuoti o con merci superflue o fasulle.

Sciagurati criminali irresponsabili e nemici dello sviluppo. Folli. Terroristi. Infamia li colga.

Viceversa, proviamo a pensare ai complottisti. Quali ragioni avrebbero? Idealistiche, per aiutare l’umanità a continuare un luminoso cammino di progresso inarrestabile, o non piuttosto lucrose prebende e finanziamenti interessati dal   settore del carbone e del petrolio, dell’automobile, della logistica, della finanza?

Quale fra le due verità è più plausibile? L’idea dell’ecologista estremo disposto a tutto, fanatico, senza scrupoli, un po’ scienziato pazzo da fumetto, un po’ Poison Ivy di Batman, quella che avvelenava gli uomini per difendere i fiorellini? Oppure l’idea di politici, scrittori, giornalisti e scienziati ben inseriti in sistemi di potere ramificato e consolidato, che avendone sostegno e finanziamenti ne difendono a spada tratta gli interessi?

La lobby degli ambientalisti estremi (che mi devono ancora dimostrare esista come tale e di per sé mi pare un concetto fumoso), o la lobby delle multinazionali e dell’economia globale?

A voi la risposta che suona più credibile. A me pare che, a cercare le ragioni vere dove gira più denaro, non si sbagli di molto.

 

Punto secondo: effetti e risultati

 

 Veniamo ora al lato pratico.

Supponiamo che abbiano ragione i complottisti, e che i cambiamenti climatici abbiano poco a che vedere con le nostre attività. Tralasciamo la teoria estrema della CO2 “positiva”: in ogni caso, se cambiamenti epocali naturali fossero comunque in atto, avrebbe poco senso e poco risultato, anzi, effetti controproducenti,  rallentarli  affumicando sempre di più il pianeta.

Passiamo a teorie più ragionevoli: quand’anche l’effetto umano sul clima incidesse per un 10, 20 per cento al massimo, non varrebbe la pena comunque di sforzarsi, per quel poco che si può, di non peggiorare le cose? E non dimentichiamo che rallentare certi processi incontrollati, razionalizzare, evitare gli sprechi anche energetici, incrementare e accelerare gli studi su energie alternative, ridiscutere l’economia globale su basi più sane e ragionevoli, comporta una serie di ricadute altamente positive, sul piano sociale, tecnologico e senz’altro ambientale. Perché è chiaro che l’inquinamento e lo sfruttamento e  il degrado dell’ambiente, mari, fiumi, terre, aria, il depredare risorse sempre più scarse e non ripristinabili, hanno effetti terribili anche al di là della semplice emissione di CO2. Questo penso che nessuno possa in coscienza negarlo.

Ora, se invece i complottisti avessero torto. Il tempo che fanno perdere e i dubbi che insinuano hanno effetti deleteri sulle già dubbiose e riluttanti tendenze “virtuose”, rallentando ulteriormente un processo già troppo lento per invertire la tendenza.

E se poi, ascoltandoli, non facessimo niente di niente e continuassimo così? Ve lo immaginate quale futuro attenderebbe  il nostro pianeta e i nostri figli? Prepariamoci a sempre più guerre per l’energia, e un domani, per l’acqua stessa, in un mondo invivibile. Di elementi positivi non ne vedo neanche uno, in questo caso.

 

Insomma, in generale a me sembra che questa teoria del complotto dal punto di vista puramente logico non regga proprio e abbia effetti solo disastrosi. Poi vedete un po’ voi.

Nonna Abelarda alias Milena De benedetti