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E' NATO PRIMA L’UOVO
O L’EMBRIONE?

Claudio Carrieri

 

Da un punto di vista etico non ho nulla da obiettare a chi ritiene che un essere umano sia da considerarsi tale fin dal primo istante di sviluppo della sua vita.

L’embrione è già un individuo ed ha diritto alla vita.

Il punto è: che cosa è l’embrione di un essere umano?

All’origine di esso c’è senz’altro la fecondazione di un ovocita da parte di uno spermatozoo, tuttavia né ovocita né spermatozoo sono embrione perché questo si forma con l’unione delle parti. La questione non è: “Quando accade?”, ma: “Dove accade?”, si vedrà che il quando è conseguente al dove. Infatti, la risposta non può che essere: “Nell’utero materno”.

L’embrione è inscindibile dalla madre: è, simultaneamente, parte di lei e vita in sé. Staccato dalla madre esso non è definibile embrione, ma potenziale embrione.

Creato artificialmente, fuori dal grembo materno, è solo un grumo di cellule che si moltiplicano alla maniera di un embrione, ma destinato a finire come mera operazione tecnologica, una specie di aborto alla rovescia; gli manca qualcosa cui fondersi per essere concepito, essere unico di un inscindibile tutto: nuova vita. Infatti, indispensabile alla generazione dell’embrione, c’è una terza parte: la madre.

Lo svarione etico che assimila una parte, il risultato di un ovocita fecondato, al tutto, cioè al bambino generato da una donna, è frutto culturale di una società che considera subordinato il ruolo della donna stessa.

Madre-embrione è un inseparabile tutto fino al momento in cui l’embrione acquisirà dal grembo materno una vita propria e sarà scindibile come corpo autonomo, diverrà persona. Purtroppo millenni di maschilismo hanno prodotto una distorsione della ragione. Si arriva al punto di appropriarsi di una parte della madre e di conferirle, dopo averla manipolata, uno status giuridico alieno, riducendo così la donna a puro contenitore per un essere che, senza madre, è già stato considerato: “Generato”!

Perciò, mentre si afferma di voler salvaguardare la natura umana, in realtà si legifera contro la nostra natura di mammiferi, al punto che, ormai, certi moralisti non riescono più a distinguere un embrione da un uovo di gallina.

Claudio Carrieri