SAVONA GLI ABITANTI CHIEDONO AIUTO AL COMUNE
Aurelia bis, cresce la protesta in via Scotto e via Mignone
Il progetto prevede anche la costruzione di un tunnel
ROBERTO PAVANELLO  LA STAMPA
SAVONA
È un misto di preoccupazione, paura e perplessità il sentimento che stanno vivendo le cinquantina di famiglie che abitano in via Scotto, numeri 1 e 3, e in via Mignone 18. L’Aurelia bis passerà (con un tunnel) letteralmente sotto casa, trasformando il loro futuro prossimo in un incognita.
«Dicono che forse dovremo lasciare casa nostra per qualche tempo. Sì, ma per quanto? Cosa vuol dire a tempo indeterminato? Tre mesi? Di più? Perché nessuno ci dà una comunicazione ufficiale?» chiede Patrizia Carretto che, con Ilaria Bazzano, prova a coordinare gli abitanti interessati dal disagio. Carla Roncallo dell’Anas ha detto loro che tra quindici giorni avranno una risposta, ma Bazzano teme che così non sarà: «Non c’è un solo ente che voglia esporsi. Io credo che fin dopo le elezioni resteremo nel dubbio». Dubbio che riguarda anche le rassicurazioni, nel caso in cui non sia necessario lasciare le case, sui sistemi di scavo: «Voglio ancora vederli scavare sotto gli edifici senza che le vibrazioni non interessino gli appartamenti. Sempre che non ci siano rischi di crolli come dicono». I controlli sono stati fatti: «Ma noi recentemente non abbiamo visto nessuno».
Ieri sera gli abitanti degli stabili interessati si sono incontrati nell’androne di via Scotto 3 per trovare una linea comune con la quale fare delle specifiche richieste a Comune, Regione ed Anas: «Siamo in una situazione paradossale. Anche se volessimo vendere casa, vista la situazione che ce la comprerebbe? A che prezzo?» dice Carretto. «Forse, a questo punto, - è l’amaro commento della Bazzano -, sarebbe meglio l’ipotesi, prima ventilata e poi negata, dell’esproprio. Almeno ci pagano la casa per il suo reale valore e poi facciano quello che vogliono».
Il timore di queste famiglie savonesi è anche quello di essere abbandonate al loro destino: «Purtroppo, quando il problema non interessa da vicino, nessuno se ne cura. Manca il senso della comunità, temo». Le rassicurazioni, almeno quelle che ci sono state, non li lasciano tranquilli: «Abbiamo letto su La Stampa che di noi si occuperanno i Servizi sociali, ma in che modo? E come faremo con i bimbi e gli anziani?».
L’assessore ai Lavori pubblici Rosario Tuvè sta seguendo la vicenda del progetto Aurelia bis: «Siamo consapevoli dei problemi e delle preoccupazioni dei cittadini e posso assicurare che sia il ministero, sia l’Anas, così come la Regione e il Comune faranno tutto il possibile per alleviare i disagi». Entro aprile è in programma anche una riunione in cui l’Anas dovrebbe fornire i dettagli tecnici del progetto.