I PROBLEMI SOCIALI gli incidenti stradali Aldo Pastore
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- Correva l' anno 1890: a Londra, un' elegante Signora si stava recando a teatro. Non poteva certamente immaginare che, entro pochi istanti, sarebbe passata alla Storia, come prima vittima di una tipologia infortunistica assolutamente nuova; | |||||||||||||||||||||
infatti, stava per essere investita ed uccisa da una delle prime vetture in circolazione. Era , dunque, il primo caso di una lunga e drammatica sequenza. - Non a caso, all' inizio di questo Secolo, una COMMISSIONE EUROPEA, avvertendo le notevoli dimensioni che il dramma degli incidenti stradali stava assumendo, ha pubblicato un LIBRO BIANCO, avente per Titolo: "LA POLITICA EUROPEA DEI TRASPORTI FINO AL 2010 - IL TEMPO DELLE SCELTE"; attraverso l'indicazione di alcune serie proposte operative, la Commissione aveva invitato i Paesi Europei a predisporre ed attuare un' innovativa strategia, rivolta a ridurre almeno della metà le vittime delle strade, entro i primi dieci anni del Secolo, che stiamo attualmente attraversando. Molte Nazioni (Svezia, Olanda, Gran Bretagna, in particolare) hanno varato un idoneo programma di interventi, per raggiungere gli obiettivi prospettati dal Libro Bianco; la tipologia degli interventi attuati si può così riassumere:
Questa strategia, correttamente attuata, ha consentito alle Nazioni del Nord Europa di collocarsi in una posizione di grande prestigio umanitario e sociale, potendo vantare, attualmente, un dato di 60 MPM (ovvero 60 MORTI PER MILIONE DI ABITANTI), RICONDUCIBILI AGLI INCIDENTI STRADALI. - Purtroppo, l' ITALIA non si è adeguata alle regole di questo innovativo percorso; i risultati sono, di conseguenza, drammatici se non addirittura allarmanti: abbiamo, infatti, raggiunto la QUOTA DI 100 MPM. Secondo i dati più recenti dell' ISTAT, diffusi il 7 Novembre 2006 e riferiti all' ANNO 2005 abbiamo potuto riscontrare la seguente situazione:
I dati ufficiosi, riferiti all' ANNO 2007, evidenziano un ulteriore aumento: vale a dire, circa 6.000 MORTI ed OLTRE 300.000 FERITI ALL' ANNO, prevalentemente nella FASCIA DI ETA' COMPRESA TRA I 25 ED I 29 ANNI; per inciso, occorre doverosamente segnalare che gli incidenti stradali rappresentano, in Italia, la principale causa di mortalità per i giovani: IN DIECI ANNI, HANNO LASCIATO LA VITA SULLE STRADE CIRCA 25.000 RAGAZZI. Passando ad un tema forse più banale, ma assai importante per l’economia nazionale, desidero aggiungere che il costo pagato dall’ intera collettività nazionale per queste tragedie equivale al 2,5 per Cento del Prodotto Interno Lordo, vale a dire un ammontare di oltre 30 MILIARDI DI EURO, equivalente ad una Tassa Supplementare di 540 EURO ALL’ ANNO PER OGNI ITALIANO (STIME DELL’ ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’). - Rimanendo sempre in ambito statistico, ritengo sia importante fare un cenno anche alla SITUAZIONE LIGURE. | |||||||||||||||||||||
NEL 2004, nella nostra Regione, si sono verificate 9.133 Incidenti Stradali (i quali hanno provocato 119 Morti ed 11.851 Feriti) corrispondenti al 4,1 per Cento del Totale degli incidenti stradali, verificatisi in Italia, in quell’ anno. | |||||||||||||||||||||
La Provincia Ligure, ove si è verificato il maggior numero di incidenti, è stata quella di Genova (5.257), seguita da quella di Savona (1.798), di Imperia (1.127) e di La Spezia (951). (DATI DIFFUSI DURANTE IL 91° CONGRESSO DELLA SOCIETA’ ITALIANA DI ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA, SVOLTOSI AL PALAZZO DEI CONGRESSI DI ROMA). I dati, riferiti all’ ANNO 2006 e riportati da ACI-ISTAT di mostrano un accentuarsi degli incidenti sulle nostre strade. Infatti, analizzando il fenomeno dell’ incidentalità stradale dal punto di vista del RAPPORTO TRA INCIDENTI E PARCO CIRCOLANTE IN AMBITO NAZIONALE, troviamo la PROVINCIA DI GENOVA al QUARTO POSTO con la Percentuale dell’ 8,74 per Mille e la PROVINCIA DI SAVONA al SESTO POSTO con il dato dell’ 8,08 per Mille. Addirittura, prendendo in considerazione i Dati relativi al RAPPORTO TRA INCIDENTI E DENSITA’ DELLA POPOLAZIONE, la PROVINCIA DI SAVONA viene a collocarsi al Quarto Posto Assoluto in Italia (dopo Rimini, Ravenna e Firenze) con una Percentuale del 7,13 per Mille e quella di GENOVA al Sesto Posto, con un tasso pari al 6,70 per Mille. - Il problema degli incidenti stradali va, quindi, profondamente analizzato e studiato, non soltanto sotto il Profilo Urbanistico e della Viabilità Cittadina (come correttamente indicato dalla Commissione Europa, precedentemente citata), ma anche sotto l’ aspetto delle notevoli modifiche che si stanno verificando nella TIPOLOGIA VEICOLARE. Stiamo assistendo, infatti, particolarmente nel traffico urbano, ad una notevole crescita del numero di motocicli in circolazione; in Italia, attualmente, abbiamo raggiunto la cifra di circa DIECI MILIONI, vale a dire il numero più alto esistente in ambito Europeo. Anche su questo aspetto, dovremmo riflettere alquanto; in realtà, la politica di disincentivazione del traffico automobilistico nei grandi centri urbani non è stata rivolta al POTENZIAMENTO DEL TRASPORTO PUBBLICO, bensì ad un suo accentuato depotenziamento; conseguenza di questa errata impostazione politica è stata, da parte dei cittadini, la scelta verso soluzioni assolutamente individualistiche, che hanno condotto alla sostituzione di molte auto con veicoli a due ruote, scooter in testa. Sono soprattutto i GIOVANI che, per ragioni economiche ed utilitaristiche, sono ricorsi e sempre più rincorrono ai Motocicli. Ma questa scelta spiega il PERCHE’ dell’ alto numero di Incidenti e di Morti in età giovanile; anche su questo particolare argomento, parlano molto chiaramente le cifre fornite dal CENTAURO (SU DATI ISTAT): INCREMENTO DELLE VITTIME SU MOTO E SCOOTER NEGLI ULTIMI ANNI IN ITALIA FERITI: ANNO 1995: 62.381 ANNO 1998: 72.086 ANNO 2000: 79.949 ANNO 2002: 87.425 ANNO 2004: 90.035 MORTI: ANNO 1995: 1.178 ANNO 1998: 1.213 ANNO 2000: 1378 ANNO 2002: 1.446 ANNO 2004: 1.534 ANNO2006: 1.552
CLASSIFICA DELLE VITTIME ANNUALI SU MOTO E SCOOTER NEI MAGGIORI PAESI EUROPEI ITALIA: 1.552 FRANCIA: 1.253 GERMANIA: 1.080 SPAGNA: 758 GRAN BRETAGNA: 715 Chiediamoci a questo punto: -Perché tanti incidenti con i motocicli? - Perché tante vittime? Qualcuno potrà far osservare che le cause sono molteplici e che ogni caso fa storia a sé. Tutto questo potrà corrispondere a verità; ma, a mio modo di vedere, esiste una Causa Comune in questa tragica storia e questa Causa consiste nel fatto che MOLTI GIOVANI NON SONO PREPARATI ALLA GUIDA E NON CONOSCONO I RISCHI CHE QUESTA COMPORTA. Molti di essi aspirano alla guida "più veloce possibile", ma non sanno che le probabilità di uscire vivi da un incidente sono inversamente proporzionali alla velocità del veicolo che guidano. La cosiddetta “ Curva di Morte” lascia, infatti, sempre meno speranze all’ individuo con l’ aumentare della velocità. Molti, inoltre, guidano in condizioni di ebbrezza da alcool o da sostanze stupefacenti e psicotrope. Con esplicita chiarezza, il Sindaco di Savona Federico Berruti, durante un intervento tenuto in Consiglio Comunale in data 23 Novembre 2007, ha affermato: “Questa Amministrazione vuole rispondere alla grave situazione con un approccio attivo di Prevenzione; è una importante iniziativa che mira a sensibilizzare gli studenti ed a formare giovani guidatori più capaci, maturi e responsabili nella circolazione stradale.” Al Sindaco ed all’ intera Amministrazione Comunale, chiedo, semplicemente, di passare dalle giuste affermazioni di principio ai fatti ed, in particolare, su due Temi di decisiva importanza: - - UN PIANO DELLA MOBILITA’ URBANA, coerente ed armonico con il Piano Urbanistico Comunale; - - UN PIANO DI LOTTA AL DISAGIO MINORILE E GIOVANILE E DI ATTIVA PROMOZIONE DELLE GRANDI POTENZIALITA’ DELLE NOSTRE RAGAZZE E DEI NOSTRI RAGAZZI. 13 Marzo 2008 ALDO PASTORE |