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I PROBLEMI SOCIALI
DEL FUTURO

DICIOTTESIMA PUNTATA

L' UNIVERSITA'
E LA SCIENZA

 

Ho letto, nei giorni scorsi, con grande attenzione, i dati riportati dall' ANNUARIO "SCIENZA E SOCIETA'", il quale, ogni anno, fotografa la SITUAZIONE DELLA SCIENZA nella nostra piccola Italia, rispetto a quanto avviene nel Resto del Mondo.
Debbo dire subito che sono rimasto sorpreso dalla lettura di questi dati, ma, nel mio animo, si sono accentuati quei sentimenti di amarezza e delusione che, da tempo, mi accompagnano, allorquando vengo a riflettere sul tema dei difficili rapporti intercorrenti tra SCIENZA E PROGRESSO DELLA NOSTRA CIVILTA'.
Penso, infatti, che l' IDEA DI PROGRESSO sia fondamentale per giungere ad una Società Globale più giusta e più equilibrata; ma, a sua volta, il PROGRESSO non può prescindere da un' ALTA EVOLUZIONE SCIENTIFICA, collegata a profondi presupposti Etici e Culturali.
Ma, dove possiamo costruire una tale Evoluzione, se non partendo dalle nostre Università e dai nostri Istituti Scientifici?
La mia grande amarezza nasce dalla constatazione dell' arretrata situazione esistente nelle nostre Università, perchè tale situazione non può concorrere a fornire una risposta positiva al quesito sopra formulato.
- Esaminiamo, a tal proposito, i dati pubblicati dall' ANNUARIO:


LAUREATI IN:


- SETTORI SOCIALE, ECONOMICO E GIURIDICO: 36    per cento
- SETTORE URBANISTICO:                                         23    per cento
- INGEGNERIA:                                                             15    per cento
- MEDICINA:                                                                  15    per cento
- DISCIPLINE  SCIENTIFICHE:                                      8,3 per cento
- INFORMATICA:                                                             1,2 per cento
- ALTRE:                                                                            1,5 per cento

L' Italia è, quindi, al Sedicesimo posto in Europa, relativamente al numero di Laureati in Discipline Scientifiche, propriamente dette. Tra i Paesi che ci precedono troviamo Francia, Belgio e Germania, ma, anche, Spagna, Grecia, Turchia, Repubblica Slovacca e Repubblica Ceca.

- IL LIVELLO DELLA SPESA IN RICERCA E SVILUPPO, sostenuto dal SETTORE PUBBLICO (INCLUSE LE UNIVERSITA') è, in Italia, attorno al 48 PER CENTO DEL P.I.L., mentre la media dell' Unione Europea è del 63 PER CENTO. (FONTE: MENSILE APRILE-DICEMBRE 2007)  

- Ma, i dati negativi non si arrestano ai punti sopra citati.
Andiamo a verificare un altro SETTORE, altrettanto importante, vale a dire il RAPPORTO STUDIO/LAVORO:

SETTORI CHE GARANTISCONO L' IMPIEGO, UN ANNO DOPO LA LAUREA

- DISCIPLINE MEDICHE:                                            96,9 per cento
- EDUCAZIONE FISICA:                                              62,6 per cento
- INSEGNAMENTO:                                                      61,6 per cento
- INGEGNERIA:                                                             34,5 per cento
- GIURISPRUDENZA:                                                    27,5 per cento
- GEOLOGIA, BIOLOGIA, ED ALTRE DISCIPLINE SCIENTIFICHE:                                                              26,4 per cento
(FONTE: PARTNERS-LA STAMPA -29-102007)

I numeri, sopra riportati, dicono chiaramente che un Laureato in Discipline Scientifiche assai difficilmente trova occupazione, dopo un anno dal conseguimento della Laurea.
Inoltre, se si prende in considerazione soltanto la SITUAZIONE DEL LAVORO STABILE, l' esame assume connotati ancora più deprimenti; ad esempio:
- I contatti a tempo indeterminato sono scesi, dal 2004 al 2005, di otto punti: dal 40 al 32 per cento;

- Sebbene le Lauree Femminili siano in aumento, le giovani che lavorano sono soltanto 49 contro 57 maschi;

- Le retribuzioni medie, al Nord, sono 200 Euro  più alte che al Sud.

- Per di più, entrando nella disamina dei COMPENSI RETRIBUITI, possiamo constatare che il GUADAGNO MENSILE NETTO DI UN GIOVANE LAUREATO, UN ANNO DOPO IL CONSEGUIMENTO DEL DIPLOMA, E' PASSATO, IN MEDIA DAI:


- 1042 EURO DELL' ANNO 2004
AI
969 EURO DELL' ANNO 2005 

 

Non a caso, molti studiosi, esperti in Sociologia, hanno inquadrato il tema della sottovalutazione dei compensi, dovuti ai neo-laureati, con la lapidaria definizione:
GENERAZIONE MILLE EURO
-Non stupiamoci, quindi, dell' emigrazione in Terre lontane dei nostri giovani, potenziali scienziati.
Tuttavia, l' argomento della DIVARICAZIONE TRA UNIVERSITA' E SCIENZA non può limitarsi soltanto alla genesi di un nuovo Disagio Giovanile, ma deve, obbligatoriamente, coinvolgere anche l' AVVENIRE ECONOMICO DELL' INTERA NAZIONE.
Non è frutto del caso il fatto che il nostro sistema produttivo continui ad essere piuttosto statico (con rare eccezioni e punti di eccellenza in alcuni settori e zone, prevalentemente nel Centro Nord); infatti, più di un Terzo delle Imprese Italiane si è dotato di strutture organizzative e di modelli di comportamento che mirano alla realizzazione di un reddito stabile, ritenuto adeguato; pochissime di esse sono, tuttavia, sensibili ad esigenze e ad incentivi tecnico-scientifici, miranti alla modernizzazione, all' investimento in innovazione, all' aggiornamento del modello tradizionale di produzione.
Nella grande maggioranza delle aziende italiane di medie dimensioni, gli utili di impresa vengono orientati, prevalentemente, su investimenti esterni, di natura speculativa (finanziari o immobiliari), invece che reinvestimenti produttivi o in beni capitali, rivolti non soltanto a produrre maggiormente, ma, soprattutto, a dare maggiore dignità e sicurezza al lavoro e, quindi, a favorire la creazione  di ricchezza reale per l'intera comunità nazionale.
Non vi è dubbio che, alla base di questo negativo indirizzo vi è l' ottusità mentale e l' arretratezza culturale di molti nostri imprenditori; è, tuttavia, altrettanto certo che la Divaricazione tra Università e Scienza ha contribuito e contribuisce tuttora, in misura determinante e decisiva, ad approfondire ulteriormente questo deficit imprenditoriale, perchè la preparazione scientifica e la tecnologia, ad essa applicata, risultano essere insufficienti ed inadeguate per realizzare un' innovativa politica produttiva.
E' necessario, dunque, nel settore pubblico, INCENTIVARE NELLE UNIVERSITA'  la Ricerca per l' Innovazione e COLLEGARE IL SISTEMA UNIVERSITARIO AL MONDO PRODUTTIVO, al fine di rendere concrete le scoperte scientifiche realizzate e nel settore privato favorire gli incentivi e gli investimenti, rivolti all' innovazione tecnologica, detassando (per esempio) i profitti reinvestiti, all' interno delle aziende, in beni strumentali.

-  Queste considerazioni, di carattere generale, valgono, ovviamente anche per il CAMPUS UNIVERSITARIO DI LEGINO e per gli ENTI LOCALI ED IMPRENDITORIALI SAVONESI; il nostro sistema produttivo si trova, infatti, in una condizione di crisi esistenziale e, quindi, di inedita trasformazione.
Per questa elementare ragione, è necessario individuare un percorso attuativo (e, possibilmente, condiviso), sostenuto culturalmente e scientificamente dal Campus, il quale, attraverso l' impegno dei suoi Docenti e Studenti, può suggerire l' individuazione e la realizzazione dei necessari interventi di insediamento e di modernizzazione.
In tal senso, mi permetto di riproporre, ancora una volta, TRE SETTORI DI INTERVENTO, per i quali sono necessarie  tempestive, ma, soprattutto, corrette scelte operative:

1) CREAZIONE, SUL NOSTRO TERRITORIO, DI AZIENDE SPECIALIZZATE NEL RICICLO E NELLA TRASFORMAZIONE DEL MATERIALE RICAVATO DAI RIFIUTI SOLIDI URBANI (CARTA-VETRO-PLASTICA-METALLI ECC.), CON CONSEGUENTE CREAZIONE DELLE MATERIE SECONDE.

2)  CREAZIONE DI UN IMPIANTO INDUSTRIALE PER LA PRODUZIONE DEL COMPOST DI QUALITA' (RICAVATO DALLA FRAZIONE ORGANICA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI) E PER LA DIFFUSIONE DEL SUO IMPIEGO NELLE AZIENDE AGRICOLE (ORTOFRUTTICOLE E FLOREALI) DELLA NOSTRA RIVIERA.

3) STUDIO ANALITICO SULLE CONDIZIONI DEI NOSTRI LITORALI E SUGGERIMENTI ATTUATIVI PER COMBATTERE L' EROSIONE E LA DEVASTAZIONE COSTIERA.

26 Febbraio 2008                                               Aldo Pastore