FOGLI MOBILI

La rubrica di Gloria Bardi

DIVERSABILI???

 Non so bene da dove sia venuta fuori questa parola ma so che, malgrado le sue buone intenzioni, non mi piace affatto e so che piace ancor meno a diverse persone disabili con cui ho a che fare e con cui condivido alcuni interessi e percorsi di studio in ambito bioetico.

Si tratta di una delle varie ipocrisie di certo politically correct, che attribuisce ad alcuni un tratto che in realtà è dell'intera umanità: tutti siamo infatti  diversamente abili.

Molti disabili non si sentono rappresentati, si sentono irriconosciuti e sentono sminuito il loro disagio, che disagio è anche se vorremmo tanto sgravarcene la coscienza, chiamandolo divers-agio.

In fondo termini come i ben noti "operatore ecologico", involontariamente comica, o "non vedente", che a quanto so non piace a molti "ciechi", sono decisamente più innocui

A parere della mia amica Alessandra, "diversabile" suo malgrado, il termine cela un'insidia ancora più grande: deresponsabilizza e introduce false simmetrie, con possibili effetti su stanziamenti e strutture. Tende cioè a "risolvere" il problema dell'handicap negando che esso esista.

Invece di cancellare la disabilità con un colpo di vocabolario, sarebbe meglio se ci adoperassimo per l'abbattimento delle barriere architettoniche, ancora spesso insormontabili, come si rende conto ogni madre che spinga una carrozzina o un passeggino. Sarebbe meglio se disponessimo di insegnanti di sostegno reclutati e preparati con criterio e specificità, a partire dalla loro motivazione.  

GLORIA BARDI

L' ESORDIENTE IL PROF E L' EDITORE MANNARO

LUIGI MAIO legge il mio libro

www.gloriabardi.blogspot.com