«Il turismo non è in crisi deve recuperare terreno»
Angelo berlangieri, direttore dell'agenzia "In Liguria"
Numero degli arrivi come lo scorso anno ma la gente si ferma meno
IL SECOLOXIX
IL TURISMO savonese è in crisi? Certamente non passa un buon momento ma sicuramente non è il caso di fasciarsi al testa. Molto meglio rimboccarsi le maniche e lavorare per recuperare il tempo perduto. È questa, in estrema sintesi, l'analisi di Angelo Berlangieri, direttore dell'agenzia "In Liguria", strumento fondamentale per il rilancio del settore.
«Stiamo attraversando _ spiega Berlangieri - una fase di stasi; il turismo savonese, e ligure, non è in buona salute ma non può dirsi neppure malato. Come altri settori risente di una crisi congiunturale che investe anche l'estero e determina una riduzione dei giorni di soggiorno. Il numero degli arrivi è in linea con l'anno precedente ma diminuiscono le presenze». Ovvero, la gente viene ma si ferma meno. E questo perchè i soldi a disposizione sono pochi.
«Bisogna però riqualificare l'offerta - aggiunge Berlangieri - in base alla domanda. E su questo punto la provincia di Savona, come il resto della Liguria, è in ritardo».
Il settore-turismo è visto essenzialmente come un settore ludico e non viene considerato un sistema economico vero e proprio.
«Invece - dice il direttore dell'agenzia regionale - il nostro è un sistema ad alta densità di occupazione. Il turismo è il fenomeno della "vacanza-emozione" che ti colpisce e ti porti dentro. E per questo è indispensabile uno staff preparato, il personale è imprescindibile. Investire nel turismo significa favorire un indotto straordinario; Nel settore si creano occasioni di lavoro e non parlo solo di quelli diretti. Pensate al commercio, dagli alimentari alla farmacia. E gli stessi liberi professionisti, come ad esempio i commercialisti. Il turismo crea valore aggiunto ma di questo non c'è consapevolezza. Ma non è un problema savonese o ligure, è così in tutta Italia».
Ma quale strada deve seguire il settore per tornare ai fasti del passato?
«In questi anni ha preso piede la vacanza massificata del "non luogo". Noi dobbiamo invece puntare sulla vacanza delle emozioni e per questo, oltre allo staff qualificato di cui dicevo prima, è determinate il territorio. Bisogna creare prodotti di piccola e media nicchia, come ad esempio per le famiglie. Diversificare prodotti unici. Su questo fronte abbiamo accumulato ritardo ma le cose si stanno muovendo».
Salvo poi scontrarsi con una frana che blocca l'Aurelia sino al prossimo mese di giugno.
«La fruibilità del territorio - sottolinea Berlangieri - è importante: chi va in vacanza non vuole trovare i problemi che lo assillano durante l'anno. Non può cioè restare in coda per ore sull'Autostrada o sull'Aurelia; non può cercare per delle ore un posto dove parcheggiare l'auto. Il rischio è che la prossima volta non torni più. Ma sono casi che evidenziano difetti strutturali che gli enti locali non hanno gli strumenti per affrontare. Un nodo importante è quello delle ferrovie. In questi ultimi anni sono spariti servizi molti utili al turismo come ad esempio i treni diretti che dal nord Europa giungevano sino alla nostra Riviera».
R. Sang.