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I PROBLEMI SOCIALI
DEL FUTURO

SEDICESIMA PUNTATA

L' INTEGRAZIONE NELLA SCUOLA MULTIETNICA

 

Come pervenire ad una  reale e concreta INTEGRAZIONE degli alunni stranieri nell’ attuale SCUOLA MULTIETNICA?

La risposta a questo fondamentale quesito sembra difficile, ad un primo e superficiale impatto, perché condizionata da tutta una serie di eccezionali

difficoltà, insite, da un lato, nel nostro tradizionale modo di intendere la funzione della Scuola, che mal si concilia con le inedite novità sociali intervenute e, dall’ altro lato, con le inesplorate, ma reali, difficoltà, che derivano ai nostri insegnanti, dal dover affrontare tematiche mai vissute in passato e per la soluzione delle quali, molto spesso, si sentono impreparati o scarsamente sostenuti.

Ma, io tenterò di rispondere alla domanda iniziale, perché nella precedente Puntata, mi ero ripromesso di svolgere  alcune proposte in merito; desidero precisare, tuttavia, che queste mie idee vogliono rappresentare un semplice contributo alla discussione ed alla soluzione dei complessi problemi che abbiamo di fronte e sono, pertanto, opinabili e non certamente apportatrici della Verità Assoluta   ed Incontestabile, per la semplice ragione che questa, in effetti, non esiste.

Premetto, allora, che il PROBLEMA DELL’ INTEGRAZIONE  va affrontato e discusso non soltanto nell’ ambito della Scuola, ma va visto anche a livello di altre Istituzioni e della Società, nel suo intero complesso.

Incomincerò, tuttavia, dal Settore della Pubblica Istruzione, perché, in esso, risiede la parte fondamentale e decisiva per affrontare razionalmente l’argomento.

1. Desidero evidenziare, in primo luogo, che esistono le LINEE GUIDA PER L’ ACCOGLIENZA E  L’ INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI (inserite nella Circolare N° 24 del Ministero della Pubblica Istruzione, redatta in data 1 Marzo 2006) e che è, altresì, operante l’ OSSERVATORIO NAZIONALE PER L’INTEGRAZIONE E L’EDUCAZIONE INTERCULTURALE (istituito in data 6 Dicembre 2006). Si tratta di provvedimenti normativi  e di scelte operative di notevole rilevanza, perché si ripromettono di fornire a tutti gli Insegnanti, operanti nel nostro Territorio Nazionale, delle METODOLOGIE CONDIVISE ED UNIFORMI, rispondenti a presupposti etici e culturali ben identificati e definiti.

E’ necessario, dunque, che l’intero nostro complesso educativo (dalle Scuole Materne alle Scuole Medie Superiori) venga, in primo luogo, a conoscere queste Linee-Guida ed attui, di conseguenza, metodologie rispondenti  ai PRESUPPOSTI, in esse contenuti,  e che possono essere sintetizzati nel Concetto di EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA, CHE VENGA A COMPRENDERE LA DIMENSIONE INTERCULTURALE ED ABBIA, COME OBIETTIVI, L’ APERTURA, L’EGUGLIANZA E LA COESIONE SOCIALE.


Wilfried  Gruhn

Questo non significa affatto schematizzare ed irrigidire la complessa tematica della INTEGRAZIONE SCOLASTICA  in modelli prefissati, ma vuole semplicemente ricondurre il  Metodo Educativo a ben definiti presupposti, lasciando, tuttavia, alla libera iniziativa degli Insegnanti, la scelta didattica ritenuta più idonea  per dare concreta attuazione ai presupposti stessi.
 

2. In questo contesto, desidero mettere in rilievo un FONDAMENTALE CONCETTO, che può essere così sintetizzato: IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE VA, POSSIBILMENTE, ATTUATO INIZIANDO DALLA SCUOLA MATERNA, per la semplice ragione che, a questo livello didattico, le DIFFERENZE LIGUISTICHE SONO MENO ACCENTUATE rispetto a quelle che possono verificarsi nelle età successive; inoltre , è estremamente importante evidenziare che, nei loro primi anni di vita, i minori non conoscono i negativi preconcetti  della Differenza  e della Discriminazione Razziale; i Pregiudizi, le Opinioni e gli Atteggiamenti Precostituiti sono insiti, soltanto, negli Adulti e vanno superati, sin dalla prima infanzia, con la logica  dell’ EDUCAZIONE INTERCULTURALE, che deve comprendere, al suo interno, anche la Dimensione dell’ ANTIRAZZISMO.

 

3. Per quanto concerne l ‘EDUCAZIONE LINGUISTICA, va ribadito il concetto che l’ INTEGRAZIONE  non significa soltanto far conoscere agli alunni stranieri la nostra Lingua, la nostra Storia, le nostre Tradizioni, il nostro Modo di Vivere, ma , anche, conoscere e comprendere la loro Civiltà e la loro Lingua ; per questa ragione, è fondamentale affiancare ai nostri Insegnanti i cosiddetti MEDIATORI LINGUISTICI, vale a dire ESPERTI IN BILINGUISMO  e, come tali, in condizione di poter dialogare, con grande naturalezza e spontaneità, con tutti gli Alunni, indipendentemente dalla loro origine territoriale.

Per questa ragione, sento il dovere di segnalare, con grande piacere, le recenti dichiarazioni del Dirigente Scolastico della nostra Provincia Savonese, il Prof. Arturo Ivaldi, perché le Sue parole sono coerenti  con la metodologia  sopra citata:

“ L’ Integrazione è il nostro obiettivo principale, non senza qualche problema. Quest’ anno, abbiamo potenziato gli spazi di “ LINGUA 2”, un programma permanente di Alfabetizzazione intensa, per venire incontro ai bambini arrivati da poco e che, a volte, non sanno pronunciare neanche una parola di “Italiano”.

Inoltre,  abbiamo aggiunto due pomeriggi, a quelli già previsti, destinati ad attività di Alfabetizzazione Bilinguistica e di Accoglienza”.

4        Infine, in ambito scolastico, occorre aprire, sempre di più, la nostra attenzione verso tutti i Campi del Sapere (dalla Aritmetica-Geometria alla Geografia, dalle Arti Figurative alla Musica), ove il Linguaggio è, per intrinseca natura di queste discipline, essenzialmente Universale e, come tale, può essere portato alla conoscenza di tutti gli Alunni con spontaneità  e, quindi, con relativa facilità e, soprattutto, può diventare uno Strumento Intercomunicativo di straordinaria importanza ed interesse per tutti.

Nascono da queste ultime considerazioni, le riflessioni sulla necessità di coinvolgere nell’ opera di Integrazione, assieme alla Scuola, anche ALTRE COMPONENTI DELLA SOCIETA’, ove noi viviamo ed operiamo (dai circoli creativi e culturali alle parrocchie, alle associazioni inter-familiari).

E’ molto importante, ad esempio, far assistere tutti gli Alunni (indipendentemente dalla loro origine nazionale e linguistica) a spettacoli teatrali rivolti ai bambini, a trasmissioni TV (specie, con cartoni animati) a gag con attori comici, imitatori e saltimbanchi: ” tutte queste rappresentazioni servono, in maniera diversa, ma pur sempre importante, per non far dimenticare a casa, quanto appreso, con fatica, all’ interno della Scuola. “

Infine, deve riprendere, anche nella nostra Italia, il coinvolgimento dei  bambini, sin dalla loro più tenera età, nel  MONDO DELLA MUSICA E DEL CANTO, in particolare.

Già Darwin sosteneva che, a livello evolutivo, l’ apprendimento musicale avrebbe potuto precedere la nascita del linguaggio.

Ricerche più recenti effettuate da Wilfried  Gruhn dell’ Università  di Friburgo hanno dimostrato che i bambini, con cognizioni musicali, mostrano un vantaggio intellettivo da sei mesi a  due anni rispetto ai loro coetanei e forniscono un punteggio sopra la media nei test d’ intelligenza: “talento musicale ed abilità cognitive sembrano andare di pari passo”, spiega lo studioso.

Ancora più recentemente, una Ricercatrice Canadese Jenny Saffran dell’ Università di  Toronto ha individuato i meccanismi che permettono di superare singole parole all’ interno di una frase pronunciata o cantata ad alta voce, anche prima di conoscerne il reale significato: sembra trattarsi di una capacità di analizzare statisticamente il linguaggio ed il suo ritmo, arrivando a prevedere, più precocemente della norma, le combinazioni delle lettere, costituenti il nostro alfabeto.

Si  tratta, quindi, di un meccanismo didattico veramente straordinario, che consente, attraverso l’ apprendimento del linguaggio musicale, di poter imparare, con maggiori  velocità e facilità, una lingua sconosciuta e, di conseguenza, anche della nostra singolare parlata italiana.

Anche per questa ragione, va profondamente apprezzato e sostenuto, nella nostra città, il Progetto  “Giovani Stars”, promosso dall’ Orchestra Sinfonica di Savona e dall’ Accademia Musicale Ferrato-Cilea, con il sostegno dell’ Assessorato alla Cultura del Comune, sotto la guida del Maestro Carlo Chiddemi; si tratta di una metodologia di approccio alla musica di tipo ludico, che permetterà ai giovani alunni (italiani e stranieri) di procedere lungo un percorso formativo che li metterà a contatto  con i diversi generi musicali, con il ritmo, con l’articolazione melodica, con lo sviluppo armonico e con la specificità sonora di tutti gli strumenti musicali (compresa, ovviamente, la voce umana).

In questo contesto, mi auguro che, anche nella nostra piccola città, nascano e fioriscano CORI DI VOCI INFANTILI (O BIANCHE, che dir si voglia), apportatrici, assai meglio delle parole declamate dagli adulti, di un Canto Puro ed altamente spiritualizzato, simbolo di un MONDO NUOVO, rivolto alla PACE ed alla FRATELLANZA INTERNAZIONALE.

 

14 Febbraio  2008                                   ALDO PASTORE