Savona sempre più vecchia solo il 35% in età da lavoro
l'annuario statistico del comune
Sproporzione netta tra le donne: per ogni ragazzina ci sono 3 anziane
IL SECOLOXIX
È UNA CITTÀ che invecchia (l'età media sfiora i 48 anni), Savona. Una città nella quale il carico della popolazione non attiva su quella che lavora è sempre più pesante (65 su 100) ed assume connotati addirittura drammatici se si prendono in considerazione le sole donne (72 su 100). Anche il tasso di crescita - dato dal differenziale tra natalità e mortalità - porta un segno fortemente negativo (meno 7). L'unico dato positivo, è la tenuta della popolazione dopo il minimo storico toccato nel 2001 (59 mila abitanti). Il dato assestato assoluto è di 61.735, sostanzialmente costante dal 2002, grazie soprattutto alla regolarizzazione degli immigrati. Sono questi alcuni dei dati più interessanti contenuti nell'Annuario statitisco appena elaborato dal Comune, con i dati relativi al 2006: una istantanea della città, da prendere con le molle, ma in grado di fornire alcuni spaccati su luci e ombre di una città in profonda trasformazione. I freddi numeri possono dare spunto per capire quale direzione prendere, dove orientare investimenti e spesa, dove intervenire per avere servizi sociali migliori e rispondenti alle effettive necessità, quale sviluppo immaginare.
indice di dipendenza. È sicuramente la voce più preoccupante e carica di incognite per il futuro. Dice che 64,7 savonesi su 100 sono a carico della colettività.. Ovvero, che su 100 savonesi, solo 35 sono attivi sul fronte del lavoro. Ma il dato è ancora più preoccupante se si scorporano uomini e donne. Se, tra i primi, il rapporto è quasi di uno a uno (56,6 non attivi su 100), tra le donne non sono attive 72,4 su 100.
indice di vecchiaia. Il dato precedente indica non solo una bassissima propensione al lavoro femminile (accompagnato probabilmente da un altrettanto basso grado di istruzione), ma non può essere totalmente compreso se non è accompagnato dall'indice di vecchiaia: 266,4%. Significa che ogni 100 giovani (0-14 anni) ci sono 266,4 ultrasessantacinquenni. Il solco si approfondisce ancora una volta se si scorporano uomini e donne: tra i primi la percentuale è del 206%, tra le donne sale al 330%. Appena cento ragazze ogni 330 anziane. Come dire, una niptinaogni tre nonne: il mondo che va alla rovescia. Sono numeri che, almeno in parte, contribuiscono a spiegare l'atteggiamento di ripiegamento sul passato e la difficoltà ad affrontare la trasformazione - difficile ma necessaria - che Savona mette in mostra nella fase storica che sta attraversando. Per una città capace di progettare il futuro, urge, dunque, una politica capace di attrarre giovani in città o - quantomeno - trattenere quelli che ci sono.
tasso di crescita. Il profilo di città"anziana", almeno in parte ripiegata su se stessa, alla ricerca di una scossa, è confermato anche dall'età media: 47,8 (45,4 per gli uomini, 47,8 per le donne). Il tasso di natalitàè del 7,19, quello di mortalità del 14,25. Il tasso di crescita - dato dal differenziale tra i due precedenti - è dunque negativo, pari al 14,25.
Residenti e stranieri. La ripresa del numero dei residenti è dovuta in gran parte al benefico apporto di cittadini stranieri. Passati dai 430 del 1993 ai 3.451 del 2006 (un incremento del 303% in 13 anni).La stragrande maggioranza (1.675) sono albanesi, seguiti a grande distanza da Ecuador (362), Cina (184), Romania (147), Marocco (131).
costo dei servizi. Nell'ottica di una città capace di attrarre giovani e famiglie, può essere interessante guardare il costo medio per abitante dei servizi comunali principali (sempre, sia chiaro, "fotografati" al 2006): 28, 43 euro per viabilità e illuminazione pubblica, 18,48 per fognatura e depurazione, 27,26 per l'ufficio tecnico, 18,69 per l'anagrafe. Poi le scuole: 2,23 per la materna, 1,25 per le elementari, 3,3 per il trasporto scolastico, 2,48 per le medie. E 70 euro per gli asili nido: la voce più onerosa, ma anche quella su cui è più importante investire.
An. Gran.