Il boom dei terreni agricoli richieste e prezzi alle stelle IL SECOLOXIX
i più ambiti sono a levante
Quotazioni di 80 euro a metro quadro. Alberto (Cia) teme speculazioni
Albenga. È partita la caccia ai terreni agricoli, e i più richiesti sono quelli del levante albenganese (San Giorgio e zona mare) che hanno raggiunto quotazioni record, vicine agli ottanta euro al metro quadrato. Diversi agricoltori si sono visti recapitare offerte sostanziose anche per piccoli lotti di terreno, talvolta da parte di impresari edili, in altri casi da intermediari. La cosa non ha mancato di destare una certa preoccupazione tra chi teme l'ennesimo assalto del mattone all'agricoltura.
«Ci sono aziende agricole che negli anni scorsi hanno investito molto nelle serre - spiega Marco Bregoli, consigliere comunale delegato all'agricoltura - e che oggi con il caro gasolio faticano a far rendere questi impianti e ad ammortizzare gli investimenti. È chiaro che questi agricoltori sono un anello debole della catena e sono quindi facilmente "attaccabili" da parte di chi è interessato ad acquistare terreni».
Terreni che possono servire semplicemente per raggiungere il lotto minimo di tremila metri quadrati per poter costruire magari altrove, oppure interessano in vista di possibili cambi di destinazione d'uso che consentano in futuro edificazioni residenziali in loco.
«Ci batteremo con tutte le nostre forze contro un'eventualità del genere - afferma Aldo Alberto, presidente Cia - Neanche un metro di territorio agricolo deve essere sottratto alla sua destinazione più naturale ed economicamente più importante per la realtà albenganese. È di questi giorni l'apertura di una nuova banca ad Albenga, ma vorrei dire che senza l'agricoltura nella nostra città non ci sarebbe un'economia in grado di reggere ventitrè banche. Capisco che gli impresari edili facciano il loro lavoro, che quindi cerchino di costruire più possibile, e capisco che ci siano agricoltori in difficoltà, oppure vicini alla pensione che desiderano vendere o abbiano necessità di farlo. Tocca alle amministrazioni fissare regole che tutelino i settori economici portanti, come quello agricolo. Oggi ci sono anche aziende che cercano di espandersi per darsi dimensioni più adeguate alle esigenze del momento, quindi non manca certo la richiesta di terreni agricoli. L'importante è che ci sia la garanzia che restino tali. È quello che abbiamo chiesto ai tecnici incaricati del puc e che andremo a ribadire nei prossimi incontri. Entro fine mese faremo un'assemblea con tutti gli associati proprio per parlare di questi temi, mi auguro che fin dall'indomani noi e le altre associazioni di categoria potremo ripresentare le nostre opinioni e le nostre richieste ancora con maggiore forza proprio in virtù del mandato di tutti gli agricoltori».
«Non sarò io a scrivere il puc, ma i tecnici - replica il vicesindaco e assessore all'urbanistica Franco Vazio - ma tra le linee programmatiche di questa amministrazione c'è la difesa della fascia agricola tra viale 8 Marzo e Ceriale. Da parte nostra c'è piena disponibilità al dialogo con le categorie economiche e mi pare che dai primi contatti con queste sia emersa chiaramente e unanimemente l'esigenza di difendere le aree agricole. È anche per questo che non abbiamo preso in considerazione l'ipotesi di realizzare il porto turistico a levante».
Luca Rebagliati