Il porto di Vado "ponte"tra Oriente e Nord Europa IL SECOLOXIX
l'ambizioso progetto di "evergreen"
Nello scalo savonese previsto il transito di oltre 50 mila container all'anno
NON C'ERANO soltanto container, ma anche un progetto ambizioso, a bordo della "Ever Unicorn", la nave della flotta Evergreen che giovedì sera ha attraccato per la prima volta nel terminal del Gf Group di Portovado. Nei piani dei manager della compagnia di navigazione taiwanese c'è infatti la volontà di servirsi dello scalo savonese come ponte tra l'Estremo Oriente e il Nord Europa.
L'arrivo della più grande unità mai approdata a Vado (con una capienza massima di 5600 teu) ha rappresentato una prova generale delle capacità dello scalo in vista dell'avvio di una nuova linea che dovrebbe collegare i grandi centri della logistica in Svizzera e Germania, da dove vengono smistate in tutta Europa milioni di tonnellate di merci.
Sulla scrivania di Cristoforo Canavese, il presidente dall'Autorità portuale di Savona, ci sono le proiezioni di un business da oltre 50mila container all'anno. Il porto di Savona-Vado gestisce già un traffico di quasi 250mila teu e le prospettive sono ovviamente "appetitose", soprattutto perché la nuova linea, se dovesse partire a pieno regime, assegnerebbe al porto di Vado un ruolo strategico nello scacchiere del Mediterraneo.
Evergreen ha infatti in progetto l'avvio di un collegamento settimanale dall'Estremo Oriente al Nord Europa utilizzando gli scali di Taranto, Trieste e Vado. La compagnia di navigazione che ha sede a Taiwan ha ricevuto da parte di un gruppo di spedizionieri tedeschi ed elvetici l'espressa richiesta di utilizzare Vado e Trieste per far arrivare i container dai paesi delle "tigri asiatiche". Secondo i piani di Evergreen, in parte ancora ufficiosi, il collegamento dovrebbe partire entro questo mese, o al più tardi a marzo. I container arriverebbero al Taranto Container Terminal sulle navi madri per effettuare il "transhipment" sulle unità in servizio nel Mediterraneo. Una parte dei carichi risalirebbe l'Adriatico verso il Trieste Marine Terminal (gestito dal gruppo Maneschi) per puntare verso l'Europa dell'Est; un'altra quota dei carichi arriverebbe invece al Reefer Terminal di Vado. Non solo, i due porti potrebbero assumere anche una struttura "gemellare", con la possibilità di interagire in modo da scambiarsi i ruoli e supportarsi in caso di necessità. E non è escluso che possano arrivare direttamente anche le navi madri, saltando la fase del "feeder", come testimonia l'approdo della "Ever Unicorn".
Nel porto di Savona-Vado si prevede l'arrivo di circa 50mila nuovi teu all'anno. Nel 2007 vi sono già transitati 243.653 teu (+5% rispetto al 2006), in buona parte con il marchio Hamburg Sud. L'esperimento avviato con l'approdo della "Ever Unicorn" (che giovedì ha scaricato 640 container) proseguirà con altri quattro arrivi, il primo dei quali fra il 13 ed il 14 febbraio con la "Ever Union". Evergreen li sfrutterà per valutare la funzionalità dei servizi portuali e dei collegamenti ferroviari. Sulle banchine il primo esame è già stato superato a pieni voti: l'agenzia marittima Romanelli di Livorno ha già esternato l'apprezzamento per la rapidità del servizio nel terminal del Gf Group, tanto che la nave è addirittura ripartita in anticipo. Per quanto riguarda il sistema ferroviario, le trattative hanno interessato Trenitalia, Serfer, Crossrail e Hupac.
Giovanni Vaccaro