Elezioni è caos sui nomi IL SECOLOXIX
candidature in alto mare
In Forza Italia duello Nan-OrsiNel Pd Zunino non ha conferme
 
REGNA IL CAOS nei due poli sulle candidature alle elezioni politiche fissate per il 13 ed il 14 aprile prossimi.
La sortita del presidente provinciale Marco Bertolotto - la cui autocandidatura, in quanto tale, sembra tramontata sul nascere - ha avuto un effetto dirompente sugli equilibri già precari del Partito democratico. Sembrava fatta per Massimo Zunino, ma ora i giochi sono tutti aperti, anche se il deputato uscente resta in pole position. Le acque non sono meno agitate sul fronte opposto, in Forza Italia, dove in due reclamano un posto al sole: il parlamentare uscente Enrico Nan e il vicepresidente del consiglio regionale Franco Orsi, eterni avversari.
La fibrillazione è tale da rendere evidente almeno un elemento, comune ad entrambi gli schieramenti: la politica savonese è entrata in una fase nella quale le candidature non possono essere scelte nel chiuso delle segreterie. Oggi, almeno formalmente, entrambi gli schieramenti si sentono spinti a dare alle candidature una parvenza di legittimazione "popolare". Inoltre le scelte che si configureranno vanno ad intersecarsi in modo complicatissimo con i giochi per la Provincia (elezioni fissate per il 2009, salvo dimissioni di Bertolotto entro una settimana) e per la Regione (dove l'elezione di alcuni consiglieri in Parlamento lascerebbe il posto libero ad altri savonesi, alterando gli attuali equilibri di potere).
Partito Democratico. Massimo Zunino è al secondo mandato in Parlamento, ma la legislatura non ha raggiunto la fatidica soglia dei 2 anni e 6 mesi e, inoltre, le regole del nuovo Pd fissano il limite nei tre mandati (anziché nei due dello statuto Ds). L'establishment del partito, inoltre, sembrava pronto a dare il disco verde perché i possibili contendenti di primo piano, per vari motivi, non sono pronti a giocarsene l'eredità. Spiazzati dalla fine anticipata della legislatura. Oggi si terrà un vertice a Genova al quale parteciperà il coordinatore provinciale Giovanni Lunardon e, probabilmente, si saprà qualcosa di più.
Ma in molti si sono già accorti che il vecchio "centralismo democratico"è finito e pure gli schemi ancora validi nei Ds non sono più applicabili al Pd: «Facciamo le primarie per eleggere i circoli e pensiamo di calare dall'alto il candidato al Parlamento?», si chiedeva ieri un autorevole esponente del Partito. Risultato? Fare le primarie sarà difficile (mancano i tempi tecnici), ma un'ampia consultazione, almeno formale, sembra inevitabile. E a quel punto, dentro agli organismi del Pd - dove non c'è al momento un gruppo di potere consolidato e vincente - tutto può succedere. Tanto più ora che la sortita di Marco Bertolotto (nel frattempo partito per il Sudan) ha fatto saltare il tappo e che in una certa area del nuovo partito Zunino non è amatissimo (Un esempio? L'area di opinione sbarcata nella dirigenza dei circoli savonesi, critica verso la politica urbanistica condotta in città dai Ds nell'ultimo decennio). Tra i nomi noti, una candidatura "istituzionale" potrebbe essere giocata, oltre che da Zunino e Bertolotto, dall'assessore regionale Carlo Ruggeri, dallo stesso coordinatore Giovanni Lunardon, dal sindaco di Savona Federico Berruti. Ma, visto che il partito chiederà di indicare donne tra i papabili c'è anche la vicepresidente della Provincia Lorena Rambaudi. Se invece Veltroni chiedesse di sparigliare i giochi, il Pd potrebbe pescare tra coloro che sono appena approdati nel gruppo dirigente.
Forza Italia. Qui c'era un accordo per portare il consigliere regionale Franco Orsi in Parlamento e il coordinatore provinciale Angelo Vaccarezza in Regione. I giochi sono saltati con la fine anticipata della legislatura. Enrico Nan ha ribadito ieri di essere certo «di tornare ancora in Parlamento». Orsi non è da meno: «Ho fatto presente a Scajola - ha detto - la mia disponibilità ad essere candidato in un collegio "eleggibile". Aspetto notizie, fiducioso. Se i posti per noi fossero due si risolverebbero molti problemi. Ma la situazione è ancora molto confusa». Gli azzurri savonesi sperano, in effetti, di avere due posti, dal momento che secondo i calcoli del partito, in Liguria Forza Italia avrà nove parlamentari. Ma più realisticamente, il posto sarà uno soltanto. In corsa ci sono anche Angelo Vaccarezza e il sindaco di Alassio Marco Melgrati. Vaccarezza, come coordinatore provinciale, si limita ad osservare: «Se il partito darà due posti a Savona, lo riterrò un riconoscimento al lavoro fatto sul territorio. Ben contento se saranno Nan e Orsi».
Cosa rossa. Qui le trattative non sono ancora iniziate. Candidato di bandiera, secondo i boatos interni, potrebbe essere, tuttavia, l'assessore regionale Franco Zunino (Prc).
Antonella Granero
08/02/2008


'08/02/2008
le ambizionidei giovaniHo fatto presente a Scajola la mia disponibilità a essere candidato in un collegio eleggibile
franco orsiconsigliere regionale

08/02/2008
Il sindaco di Alassio chiede più spazio per chi ha voglia di lavorare per il territorio in cui è stato eletto

08/02/2008
NEPPURE il tempo di cominciare davvero la campagna elettorale e subito Marco Melgrati parte all'attacco. Non contro il centrosinistra o i comunisti, ma contro i "notabili" del suo partito, cioè Forza Italia, che vanno a caccia di una buona candidatura (quindi dell'elezione garantita, visto il sistema elettorale senza preferenze) per l'ennesimo mandato parlamentare.
Il sindaco di Alassio ha preso carta e penna ed ha scritto al presidente azzurro Silvio Berlusconi una lettera che in realtàè una filippica contro i "baroni" della politica, che Melgrati non cita per nome ma che è facile individuare in Enrico Nan, Alfredo Biondi e gli altri parlamentari "storici" di Forza Italia, ad eccezione di Claudio Scajola, indicato invece come «esempio per come ha saputo nel passato e nel presente essere vicino ai bisogni delle realtà locali». A scatenare gli strali di Melgrati è proprio la scarsa attenzione al territorio da parte degli esponenti azzurri .
«Quello che la gente oggi sente e pretende, in un momento di forte distacco dalla politica, dai suoi attori e dai suoi valori - scrive Melgrati -, è una forte esigenza di rinnovamento della classe politica nazionale ingessata oggi sui privilegi di una casta che si autorinnova ad ogni elezione. Assistiamo oggi come ieri, e questa legge elettorale lo permette, alla riproposizione sterile di personaggi che non hanno alcun contatto con le realtà locali, che una volta eletti vivono la loro carica non come dovrebbe essere, cioè come una sorta di autocelebrazione, avulsa dalla vita del proprio territorio di elezione».
Melgrati spera di essere candidato? «L'importante - dice - è che si mettano in lista persone con voglia di fare e di fare bene per il proprio territorio. Non sono l'unico a pensarla così, ma sono l'unico ad avere il coraggio di dirlo».
Luca Rebagliati