N ei giorni scorsi è
deceduto, a Milano, Ennio Elena: un giornalista che, per decenni, aveva
rappresentato una delle firme “di punta” dell'Unità. Un abile polemista, dall'inesauribile vena caustica e dalla grande capacità di fare “inchiesta”(memorabili, in questo senso, alcune sue indagini sulla situazione della
sanità in Italia). Elena, residente a Bergeggi, era cresciuto,
giornalisticamente parlando, nella redazione savonese dell'Unità che,
all'epoca dell'immediato dopoguerra, aveva rappresentato una vera e propria
“officina d'arte” per giovani destinati a fare carriera. All'epoca, il quotidiano del PCI dava
grande importanza alle cronache locali e, nell'edizione genovese diretta
prima, dal leggendario comandante partigiano “Bini” (Bruno Serbandini) e,
successivamente, da Aldo Tortorella, c'era una intera pagina dedicata alla
cronaca savonese, nella quale si spaziava dalla cronaca, all'analisi
politica, allo sport, alla cultura. Erano tempi di grande fervore e, fra
quanti, si dedicavano alla compilazione di quella celebre pagina molti
rivelarono doti eccezionali: abbiamo già citato Ennio Elena, ma va ricordato
anche Mario Pallavicini, a lungo responsabile dell'edizione savonese
dell'Unità. Pallavicini, finissimo scrittore, era
stato in gioventù uno dei protagonisti della più originale “fronda” rivolta
contro il regime fascista: quella organizzata da Ruggero Zangrandi,
attraverso la formazione del MURI (Movimento Universale di Ricostruzione). Pallavicini fu, poi, chiamato a
Roma ed assunse a più riprese l'incarico di redattore capo, sia all'Unità,
edizione nazionale, sia a Paese Sera. |
Per tutti gli anni 60 -70, invece, il
responsabile della pagina savonese fu Fausto Buffarello, un giornalista
“anomalo”, perché per tutto quel periodo continuò a svolgere il suo lavoro
di maestro elementare, rifiutando di passare a “tempo pieno” all'attività di
redattore. Eppure Buffarello, persona modesta e
scrupolosa, aveva tutti i numeri del grande giornalista: basta scorrere la
collezione del tempo, per trovarvi i suoi scritti acuti, mai banali, in
grado di suscitare nel lettore l'indispensabile riflessione critica. Fausto Buffarello inoltre fu capace di
allevare intere generazioni di giornalisti che, nella pagina savonese
dell'Unità trovavano lo spazio per esordire, esercitarsi, apprendere il
mestiere che, lui, sapientemente insegnava, dispensando quella sua vocazione
di educatore che lo contraddistingue ancor oggi. Tra i giovani usciti dalla “scuola” di
Via Paleocapa ( la federazione del PCI, presso la cui sede si trovava la
redazione dell'Unità si trovava, all'epoca, esattamente di fronte
all'attuale sede dei DS), basterà citare Luciano Angelini, il giornalista
capace di lanciare all'inizio degli anni'70 le pagine locali del Secolo XIX,
giornale in cui compì, successivamente, tutta la sua carriera fino ad
assumerne la Direzione. Ancora un flash riguardante la redazione
dell'Unità savonese, a cavallo degli anni 40 -50, per citare due
collaboratori, dotati di grandi capacità giornalistiche, che, invece, alla
fine scelsero altre strade nella vita: Angelo Luciano Germano, poi diventato
uno dei migliori avvocati del nostro Foro e Stelio Rescio, avviato verso una
brillantissima attività di critico ed organizzatore artistico.
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