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SAVONA SENZA AUTO: NON TENTATIVO, MA SCOMMESSA PER IL FUTURO
 

di ANTONIA BRIUGLIA

 


L'assessore Di Tullio

La recente proposta dell’amministrazione savonese che, per riconquistare una credibilità ambientalista, persa ormai da anni con le ripetute, inutili, indiscriminate e impattanti colate di cemento, progetta una vasta area pedonale nel centro città  mi trova tuttavia favorevole.

Favorevole, perché Savona si è rivelata più volte, nelle inadeguate proposte dei diversi assessori alla viabilità, una città difficile nella risoluzione dei problemi legati al traffico cittadino, che molte città d’Italia sembra abbiano risolto da anni.

Savona: difficile per la sua conformazione urbana e la sua densità territoriale in quanto, depauperati gli ultimi spazi liberi a fronte di volumetrie abitative, ha perso tutte le potenzialità per ricavare le soluzioni urbanistiche alla circolarità veicolare.

Difficile perché i savonesi, mai messi in condizione di poter abbandonare l’auto privata, non hanno acquisito una sana cultura civica alla pedonalità e al servizio pubblico, soprattutto per la cronica assenza di piste ciclabili e di forti politiche dei mezzi pubblici cittadini.

 

UNA SCELTA TARDIVA, MA OPPORTUNA

 

Ora che Savona si attesta agli ultimi posti (delle città del nord), nelle politiche ambientali, con problemi ancor più gravi come l’inquinamento atmosferico e acustico, si pensa di correre ai ripari con una proposta che potrebbe apparire a dir poco “coraggiosa”, ma degna di essere presa in seria considerazione!

Da un modo tipicamente politico di comunicarla sui mezzi d’informazione, apprendiamo che sarà, in un primo tempo, solo una prova. Il timore dell’impopolarità che potrebbe provocare negative ripercussioni elettoralistiche, a Savona, è sempre troppo forte!

E’ comunque scontato che se questo progetto, non sarà accompagnato da una serie di provvedimenti e di operazioni collaterali, resterà un triste inutile tentativo che lascerà ai savonesi  la falsa certezza della sua inattuabilità.

 

          PROVVEDIMENTI COLLATERALI

 

Il traffico dei mezzi pesanti, in arrivo dall’Aurelia lato Albissola, dovrà essere eliminato, proprio per non creare imbottigliamenti e strozzature a ridosso della zona pedonale.

Ciò potrà, finalmente, dare risposte concrete ai cittadini albissolesi, assillati dall’inquinamento atmosferico dovuto al forte transito e dalle pessime condizioni del manto stradale in condizione di degrado.   

Dovranno prevedersi ampie zone di parcheggio fuori dal centro cittadino, in modo da agevolare gli spostamenti su mezzi pubblici che andranno ottimizzati e diversificati. (in contrasto con la previsione di ricavarne ancora migliaia, magari mascherati da parco, nel pieno centro di Savona).

Dovranno prevedersi, inoltre, percorsi ciclabili nel centro cittadino,

per agevolare questo tipo di spostamento così ecologico e diffuso nelle altre città europee.

Anche se le prime sperimentazioni partiranno in giornate festive, sarà necessario attrezzarsi per tempo, proprio per non far fallire un cambiamento epocale che dovrà necessariamente passare attraverso la condivisione dei cittadini che lo devono sperimentare.

 

USCIRE DALL’IDEOLOGIA DELL’AUTOMOBILE

 

L’automobile è, da tempo, lo strumento fondamentale della concezione economicistica del mondo. Anche se tutti conosciamo i danni prodotti dall’uso indiscriminato dell’auto, non vogliamo sentirne parlare. Non vogliamo accettare l’idea di dover mettere in discussione quest’oggetto di “piacere”, questo status simbol che ostentiamo e usiamo anche quando potremmo farne a meno.

Nei paesi industrializzati l’economia sembra impossibile che non possa appoggiarsi alla produzione automobilistica, convincendoci che questo è lo strumento più importante dello sviluppo economico.

L’abbandono dell’ideologia dell’automobile è, invece, urgente e necessaria per ridurre i consumi materiali ed energetici, diminuire i flussi di trasporto, riorganizzare le nostre società, rimettendo in discussione i nostri obbiettivi e stili di vita.

L’AUTO PUZZA, UCCIDE, E INQUINA eppure la gente non vuole accettarlo.

 

Anche a Savona, come nelle altre città, l’eccessivo numero di auto provoca inquinamento visivo, acustico, atmosferico e sociale, facendo della città, in alcune ore della giornata, un inferno meccanico, sporco e maleodorante.

 

Le auto degradano la città e lo spazio pubblico a spese dei poveri pedoni, dei coraggiosi ciclisti e di chi si ostina a utilizzare i mezzi pubblici. Con questa proposta, potrebbe avere la straordinaria occasione di essere percorsa, osservata e goduta con una qualità diversa e un nuovo stile di vita.

    ANTONIA BRIUGLIA