TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni |
DEMOCRATICAMENTE SCHIAVI
Che cosa prova un cittadino, nato prima della guerra, dopo aver creduto
nella nascita della democrazia sulle ceneri di una dittatura, poi nella
pulizia morale della sinistra “DOC” dopo la corruzione del
centro-sinistra, per poi ripiegare sulla presunta sincerità di anchormen
come Santoro, Travaglio e Beppe Grillo, e infine apprendere che
anch’essi farebbero parte della grande famiglia massonica, quindi
fratelli dei grandi banchieri, di uomini che entrano ed escono
attraverso le porte intercomunicanti della finanza e dello Stato, che
pur dovrebbero imparzialmente guidare?
Che cosa prova quel cittadino a constatare che non si può più fidare di
nessuno, e che il vero potere non sta nello Stato, nella Repubblica che
i suoi padri hanno fondato al prezzo spesso della vita, ma nelle logge
di un’associazione segreta, contraria agli interessi della nazione, che
occultamente dirige?
Che cosa prova quel cittadino a scoprire, come in un’improvvisa
illuminazione, i motivi che vietano a tutti i personaggi pubblici, dal
politico al giornalista, dal magistrato allo sceneggiatore, di
affrontare i temi che stanno veramente alla radice di tutti i nostri
mali, per discettare su cose cui danno importanza solo loro, a dispetto
dei problemi reali della gente, che essi non solo non risolvono, ma
neppure affrontano?
Che cosa prova il cittadino a scoprire che Illuminato crede di esserlo
un gruppo di oligarchi, che si ritrovano in consessi internazionali a
cadenze fisse, nei quali, lungi dall’affrontare i problemi del mondo,
discutono dei propri affari, ossia delle cause di quei problemi, non già
per risolverli, ma per accentuarli, con nuovi saccheggi, nuove
invasioni, nuove guerre?
Che cosa prova il cittadino a scoprire che quegli oligarchi fanno parte
di una potente associazione trasversale, cui aderiscono le più potenti
figure della politica, della finanza e dell’imprenditoria, che ha sue
proprie leggi, cui devono rigorosa osservanza
tutti gli adepti, al di sopra e spesso in contrasto con le leggi
della Repubblica?
Che cosa prova il cittadino ad ascoltare i retorici ed elusivi discorsi
del Capo del suo Stato, che si limita ad indicare gli effetti, senza mai
sfiorare le cause, in quanto in tal caso ben difficilmente i “fratelli”
l’avrebbero posto al vertice della piramide?
Che cosa prova il cittadino ad accorgersi che nulla potrà mai cambiare
finché esisterà questa inveterata organizzazione che sempre proporrà
insignificanti riforme pur di tener lontana dal loro odioso giogo la
riscossa popolare?
Eppure, egli apprende anche che le principali rivoluzioni furono
caldeggiate proprio dagli antenati di questa organizzazione, sempre
comunque per fini che in sostanza gli sfuggono: perché fare rivoluzioni
in Francia, in Russia, in Germania, se gli esiti, alla lunga, sono
quelli di miseria, sconvolgimenti ambientali e guerre perpetue? O forse
erano proprio questi i fini di quelle rivoluzioni, pur fatte in nome del
popolo e per il popolo?
Quel cittadino conclude che il dominio massonico ad altro non tendeva
che all’accrescimento delle proprie ricchezze attraverso l’acquisizione
di tutte le funzioni degli Stati, in primis quello della sovranità
monetaria, madre di tutte le altre, per soggiogare totalmente la gran
massa dei “non illuminati”, schiavi del lavoro e sudditi di una cricca
così poco illuminata che non è neppur dato di vederla: pochi ne
conoscono i nomi e nessuno i volti. Questa è la democrazia per cui i
nostri padri si sono giocati la vita.
Nel 1946 abbiamo votato per
Un Re travicello cui fa da contraltare un presunto capo dell’esecutivo,
che ha consegnato la laurea honoris causa a certo Soros, ossia a colui
che ha sferrato l’attacco speculativo alla lira nel 1992, per piegare
l’Italia al Trattato di Maastricht e all’ingresso nell’euro, di cui
tutti siamo oggi vittime; e che ha inviato i suoi saluti al Grande
Oriente d’Italia (GOI), ossia alla massoneria, in questi termini:
“La
repubblica e il Governo vi salutano,
Non che ci sia da auspicare un ritorno di Berlusconi al vertice
del governo, appurata la sua iscrizione alla massoneria, anzi alla
loggia P2, con tanto di tessera # 1816. E non sto a fare qui l’elenco
dei personaggi, noti o notissimi, nei posti chiavi del Paese, affiliati
ad una associazione segreta le cui regole sono in aperto contrasto e
spesso in violazione delle leggi e della Costituzione italiana. Tutti
costoro sono tenuti, per giuramento, a rispettare le regole del GOI, al
di sopra di quelle della Repubblica.
Se tutto questo vi lascia indifferenti, significa che 60 anni di
pseudo-democrazia hanno sviluppato sulla nostra coscienza un callo tale
da farcela meritare.
A chi volesse approfondire questi argomenti con dati puntuali
quanto orripilanti sulla natura dei poteri di cui siamo sudditi perlopiù
ignari, consiglio il libro “Fratelli d’Italia” di Ferruccio Pinotti
(che, non a caso, non ha avuto la strepitosa eco mediatica de “
A lettura ultimata vien proprio fatto di chiedersi: “Ma
in che mani siamo!?”.
Marco Giacinto Pellifroni
13 gennaio 2008
(*) V. in particolare: “Chiarezza sulla massoneria”, di Paolo
Franceschetti e Solange Manfredi, 30/12/2007. L’articolo non lascia
dubbi sull’incompatibilità deontologica tra regole massoniche e doveri
cui ogni servitore dello Stato ed ogni militare giurano fedeltà.
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