IL SECOLOXIX |
CALA il gradimento del sindaco della città capoluogo,
Federico Berruti, e del presidente della Provincia, Marco
Bertolotto. A dirlo è l'inchiesta annuale del Sole 24Ore "governance
poll": il primo cittadino si colloca all'ottantesimo posto
tra i 106 colleghi della città capoluogo e vede il suo
consenso scendere di quattro punti rispetto al 2006. Peggio
ancora fa Bertolotto, che si colloca quart'ultimo, al
novantanovesimo posto tra i suoi colleghi, e con un'erosione
del consenso di 3,8 punti percentuali. Il sondaggio è stato
effettuato tra settembre e novembre su un campione di 800
savonesi (600 per il Comune), "pesati" per età, sesso e area
di residenza.
La crisi di credibilità del governo Prodi e, più in
generale, i fremiti di antipolitica che attraversano la
"pancia" del Paese sicuramente hanno avuto un peso in un
risultato che ha penalizzato molti sindaci e presidenti, in
particolare del centrosinistra. Resta poi il dubbio sul peso
specifico da assegnare a sondaggi di questa fatta. Ma è
sufficiente, tutto ciò, per liquidare piazzamenti così
deludenti? I temi locali - a partire dalla crisi di
trasformazione della città capoluogo, alle prese con una
fase di conflitto sociale nella costruzione della nuova
identità postmoderna - che peso hanno?
Il sindaco Federico Berruti non si nasconde dietro un dito.
«Sono segnali - dice - che vanno valutati n modo
equilibrato, senza esasperarli, ma anche senza
sottovalutarli». Poi aggiunge: «Pur nella difficoltà di
interpretarne le cause, penso che ci siano alcuni elementi
di fondo e alcuni elementi con"tingenti». Prosegue il primo
cittadino: «Nella prima categoria metterei le contraddizioni
e le divisioni su alcune scelte di trasformazione che sono
fondamentali per la città. Contraddizioni e divisioni che
attraversano anche la mia coalizione. Cito la Margonara e
l'Aurelia bis come esempi di ciò che nell'arcipelago sociale
che ha votato la mia coalizione produce sia elementi di
dissenso, sia elementi di consenso». Aggiunge Berruti: «Tra
gli elementi contingenti metterei invece i lavori in corso
in termine di modifiche della viabilità e anche di
repressione di alcuni comportamenti irregolari, da parte
degli automobilisti, precepita come più pressante».
Conclude: «Non c'è dubbio che dovremo comunicare l'attività
e le motivazioni delle decisioni in modo ancora più
attento». Il presidente provinciale Bertolotto la prende con
filosofia: «Partivamo da un dato di partenza già basso.
Scendere è facile. Io credo che molto dipenda da un dato
nazionale, da un centrosinistra in crisi, da un governo
impopolare». Prosegue: «Uno come il sindaco di Torino
Chiamparino è in cima alla classifica, ma ha avuto un sacco
di soldi per le Olimpiadi. Per gli altri è dura: devono
mettere nuove tasse, ridurre i servizi, ridurre il
personale. E la gente si arrabbia». Prosegue Bertolotto: «In
ogni caso, le elezioni, per la Provincia, sono ormai a poco
più di un anno: lì vedremo qual è il risultato vero».
An. Gran.
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