TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni

FOGLI MOBILI

La rubrica di Gloria Bardi

   

LA TRAVE

 

Non voglio entrare nelle questioni tecniche che francamente in questo momento dovrei ricostruire, per argomentare una scelta pro o contro inceneritori ecc. Uno dei grandi problemi della società ad alto tasso di complessità tecnologica, come la nostra, è  l’insufficiente disponibilità di quelle conoscenze che davvero ci porterebbero a fare scelte consapevoli, a dare orientamenti politici fondati su cognizioni e non sull’affidamento a chi conosce e giudica per conto nostro.

Su queste cose, come su molte altre, spesso si delinea lo spaccato manicheo tra “apocalittici” e “iper-ottimisti”, che piega e seleziona in senso ideologico le informazioni.

Tanto per intenderci, non dimenticherò mai (e cercherò di ricordarlo anche ad altri) che i verdi hanno intrapreso una battaglia a favore della fecondazione assistita, dopo averla avversata per molto tempo, assieme ai cattolici, in nome della natura.

Magari fosse semplice distinguere tra i bene e il male. Il problema è che dovremmo mettere sulla bilancia tutte le alternative e le conseguenze, ovvero il rapporto complesso cosi-benefici a breve, medio e lungo periodo eccetera eccetera eccetera…

Quindi, non affronterò qui, anche perché non mi ritengo in grado, il discorso pro o contro impianti, inceneritori, centrali ecc. ma mi limiterò ad affrontare una trave tutta italiana che vale anche se (e sottolineo il SE) fosse legittimato un relativo ottimismo, ovvero l’ottimismo del male minore.

Il problema è che in Italia non ci fidiamo di chi dovrebbe gestire queste diavolerie! Non ci fidiamo dei tecnici, dei funzionari, dei burocrati, dei controllori, dei politici.

Sappiamo bene che da noi tutto si definisce a tarallucci, vino, tangenti e mobbing; tutto si “fa in famiglia” e giustamente non ci fidiamo. Sappiamo bene come funzionano le cose in casa, come le belle leggi che abbiamo restino belle solo sulla carta.

Sappiamo bene che  con la privatizzazione di casa nostra i treni riescono ad arrivare ancora più in ritardo e le strade ad essere ancora più sporche. Sappiamo che, seppure possa esistere un capitalismo positivamente orientato, il nostro è comunque un “capitalismo all’amatriciana”, fondato sull’irresponsabilità collettiva che ci attanaglia, sui pochi maledetti e subito.

Sappiamo bene che votiamo chi votiamo per inerzia, amicizia, convenienza, disperazione ma quasi mai per provata stima: e non gli affideremmo mai l’amministrazione e l’educazione dei nostri figli. Come se votandoli, non lo facessimo!

Sappiamo che noi siamo democratici per caso e borbonici per vocazione.

E soprattutto non ci fidiamo di noi stessi, della nostra personale attitudine, volontà, capacità di agire per modificare le cose.

Siamo senza energia, euforici e depressi: non ci vogliamo bene e forse la spazzatura di Napoli più che responsabilizzarci ci crea un diversivo e potremmo perfino arrivare a chiudere il tourbillon natalizio brindandoci su!

Gloria Bardi