TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni

 

L’ALBUM DEI RICORDI DEL PRIMARIO....

E UN  <GRAZIE DI CUORE AI SAVONESI>

Seconda intervista-testimonianza (ricca di nomi e aneddoti) al professor Luigi Bruni, primario emerito del San Paolo  

Nel lungo viaggio (“L’Intervista della settimana”) tra personaggi savonesi, spesso dimenticati dai media, dedichiamo una nuova puntata al medico Luigi Bruni. La prima intervista è possibile leggerla nell’archivio di Trucioli Savonesi. Al termine di questo servizio, segue una carrellata, attraverso i giornali dell’epoca, di alcune vicende che videro l’allora primario di dermatologia alla ribalta della cronaca nazionale. Nelle precedenti puntate abbiamo intervistato Gerry Delfino, mitico libraio di Albenga che con “Trucioli” si è tolto qualche sassolino dalle scarpe, andando giù duro, come si suole dire. Nessuno ha “potuto” smentirlo. Poi è toccato al decano del foro, Umberto Ramella, penalista, noto esponente del Psdi ligure e savonese ai tempi di Saragat.  Ramella è laiguegliese doc dai mille ricordi e ai vertici della massoneria ufficiale di Piazza del Gesù.   

Savona- <Vorrei esprimere la mia gratitudine ai savonesi. Con loro ho avuto ottimi rapporti e vorrei sfatare la leggenda del ligure chiuso e diffidente, dato che ho trovato solo gente aperta e disponibile. Il periodo trascorso a Savona è stato il più bello della mia vita, anche se il mio modo di essere “un libro aperto” può avere creato qualche incomprensione. Con me, i savonesi si sono sempre comportati bene e desidero subito ringraziare tutti i miei malati, ossia coloro che mi hanno dato la loro fiducia e gratitudine, cosa molto importante nella vita>.

Domanda- Professor Bruni, ci parli della sua attività scientifica.....

Risposta : <L’attività scientifica l’ho svolta prima all’Università di Pavia, poi ho continuato solo la ricerca clinica dato che l’ospedale è un centro di diagnosi e cura più che di sperimentazione. Ad esempio, ricordo il corso libero per studenti  dal titolo “ormoni e cute”, ossia lo studio dei rapporti tra sistema ormonale e malattie cutanee e le lezioni agli specializzandi>.

Domanda – A quando risale la sua prima sperimentazione clinica?

Risposta - <Al maggio 1956, per la prima volta in Europa e riguardava l’impiego dei derivati cortisonici prednisone e prednisolone nella terapia del pemfigo, malattia gravissima e mortale, che solo il cortisone riesce a dominare>.

Domanda – Perché lei fu il primo in Europa ad applicare questa sperimentazione?

<Sono stato il primo in Europa a far uso di cortisonici in terapia dato che io lavoravo contemporaneamente alla filiale italiana di Milano della Schering americana che ebbe il merito di sintetizzare, per prima, i derivati del cortisone atti ad essere impiegati in terapia, a differenza dell’ormone capostipite.

Il presidente della Schering americana era un italoamericano ed ha ritenuto di inviare le prime 2000 compresse a Milano, anziché negli altri stati europei. Ciò permise di salvare subito due vite che, senza i derivati cortisonici, si sarebbero estinte>.

DOMANDA – E la curiosa vicenda citata nella precedente puntata sull’uso all’ospedale San Paolo, ai suoi tempi, di farmaci non registrati e delle polemiche che ne seguirono anche sui giornali?

<Chiariamo che la legge esige che, per mettere in commercio in Italia, un farmaco in uso già in tutto il mondo, venga svolta una sperimentazione clinica presso un istituto italiano universitario o ospedaliero. Nel caso sollevato allora si trattava del Dycinone, un vasculoprotettore  da impiegare nelle sindromi post flebitiche e varicose. Ero quindi perfettamente in legge>.

DOMANDA – Altri tempi al San Paolo, ma la ricerca clinica effettuata nel suo reparto era un’eccellenza in Italia e all’estero, faceva notizia. Ricordarla non sarebbe male. Per non dimenticare...

<Non è facile rispondere in modo esauriente, ci provo. Devo rimarcare che si è potuta realizzare, concretizzare, grazie all’impegno dell’intera equipe, rappresentata dai dottori Cavaleri, Santoro, Spano, Tagliapietra e Bertolotto che ringrazio affettuosamente.

Tutti i lavori, soprattutto di natura clinica e di terapia, come si addice ad una struttura ospedaliera, hanno portato alla rilevanza di casi di non comune osservazione, come, ad esempio, un caso di Leshmaniosi palpebrale, non diagnosticata in altri istituti comprese cliniche universitarie d’Oltralpe, portato a guarigione nel nostro reparto.

Oltre a numerosi altri casi analoghi, che tralascio di ricordare per brevità.

L’attività della nostra divisione è stata pure documentata da tre congressi.

Il primo ad Albisola Marina, nel 1972,  della sezione ligure-lombardo-piemontese della società di Dermatologia  e Sifilografia.

Il secondo a Spotorno, nel 1975, congresso nazionale con 500 partecipanti dell’Associazione dermatologici ospedalieri italiani.

Il terzo e ultimo, nel 1989, a Sanremo. Congresso nazionale con 800 partecipanti provenienti da tutta Italia. Ma numerosi anche gli appartenenti alle nazioni mediterranee, mitteleuropee e del Regno Unito.

I temi del congresso di Sanremo furono 3.  a) La dermatite atopica. b) Le reazioni cutaneo-mucose da farmaci. c) Il controllo delle malattie sessualmente trasmesse.

Il primo tema trattava soprattutto la terapia locale, di fondamentale importanza per il benessere del bambino eczematoso.

Il secondo tema destò molto interesse in quanto le reazioni cutaneo-mucose da farmaci sono sempre più d’attualità per l’uso e l’abuso di farmaci assai frequente.

Tra le reazioni più gravi, di mortalità elevata (70-80 per cento), per la totale compromissione dell’organo cutaneo e delle mucose, c’è la “necrolisi epidermica tossica” o “toxi-epidermal necrolysis”, come la definì il dottor Lyell, dermatologo scozzese, ad indicare il quadro clinico ed anatomopatologico ad un tempo.

La malattia consiste nel distacco improvviso e, nei casi gravi, totale (su tutta la superficie cutanea) dell’epidermide dal derma, con messa a nudo del derma stesso, il più delle volte sanguinante ed insorge dopo l’assunzione di uno o più farmaci.

La necrolisi riguarda però anche le mucose in tutte le localizzazioni (orali, congiuntivale e genito-anale).

Il distacco avviene a livello della giunzione dermoepidermica, ove ha luogo la reazione immunitaria, un vero “conflitto” immunologico che può considerarsi del 4° tipo, seconde Gells e Coombs, con anticorpi IGg che legano cellule “naturalkiller”, linfociti T citotossici e macrofagi.

La patogenesi rimane comunque molto complessa con punti oscuri e discutibili in cui, in definitiva, l’ipersensibilità individuale rimane determinante, specie nei casi in cui il farmaco individuato come responsabile resta unico (la vecchia idiosincrasia?).

Per ulteriori dettagli consultare www.sindromedilyell.com, ove viene descritta pure la terapia effettuata nei dieci casi venuti alla nostra osservazione, tutti sopravissuti senza reliquati.

Soprattutto la terapia locale (accanto a quella generale) realizzata dai nostri infermieri con impegno ed eccezionale  perizia fu, in ogni caso determinante per in successo.

Per le altre forme di reazioni da farmaci come l’eritema polimorfo, l’eritema fisso da medicamenti, la sindrome di Stevens Jhonson (dermatomucosite), consultare www.reazionicutaneedafarmaci.com

DOMANDA -  Oltre al San Paolo, dove si praticava la sua scuola?

<In merito all’espansione o meglio la diffusione dell’attività del nostro reparto nella Liguria, è opportuno ricordare la nascita di una dependence della dermatologia savonese nella città di Imperia presso la clinica Sant’Anna, allora convenzionata con le mutue, ove sorse un reparto dapprima di 20 letti lievitato in tre mesi a 40 letti.

In questo reparto ha operato come medico-specialista il dottor Sandro Bertolotto, con grande perizia. Era solo, con una  bonaria supervisione del sottoscritto, fino a quando la clinica Sant’Anna non fu perseguitata dai politici di turno e conseguente sospensione coatta della convenzione. Un fenomeno esecrabile, esclusivamente ligure, rispetto ad altre regioni come Lombardia e Piemonte, che richiederebbe, di per sé, un’intervista-memoriale.

Fortunatamente, soprattutto per gli imperiesi, il dottor Bertolotto fu poi assunto all’ospedale. Qui la sua preparazione e cultura medica fu apprezzata per oltre 10 anni durante i quali lavorò, solo, in un reparto di 25 letti, con l’aiuto esclusivo del personale infermieristico.

DOMANDA – Quali i ricordi, che non si possono dimenticare, della sua lunga vita non solo professionale, ma anche di uomo, e affettiva?

<Rispondo davvero volentieri. Comincio ricordando gli amici della musica. Innazitutto Aristide Sicco, compositore, amico e mio coautore di canzoni e brani musicali vari. Il prof. Aloise Vecchiato di Finale Ligure, ora scomparso, creatore del concorso mondiale di musica da camera Palma D’Oro che ho seguito fin dal suo esordio, oltre 30 anni fa. La signora Maria Grazia Ghedini, figlia del grande compositore del Novecento, Giorgio Federico Ghedini. Il Maestro Franco Giacosa e la pianista Cinzia Bartoli, affettuosamente seguiti passo passo nella loro ascesa artistica. E Pino Briasco, finissimo chitarrista.

Termino con due chirurghi musicisti: Filippo Falchero, ottimo pianista e Carlo Folco, brillante violinista, fan entusiasta, come il sottoscritto, dell’orchestra sinfonica di Savona>.

DOMANDA: E il suo amore verso gli amici a quattrozampe?

<Certo, voglio ricordare anche l’ingegner  G.B. Buzzi, presidente dell’ente protezione animali della provincia di Savona di cui sono socio da oltre 30 anni.

Approfitto per condannare fermamente la sperimentazione dei farmaci sull’animale, in quanto diverso biologicamente dall’animale-uomo. E quindi i risultati delle sperimentazioni sono poco attendibili nella maggior parte dei casi. Un esempio, la penicillina: provvidenziale per l’uomo, è mortale per il topo>.

DOMANDA -  Il professor Bruni, primario, e cittadino savonese. Ci sono persone, savonesi, ai quali lei deve qualcosa....in termini di stima?

<Ricordo con stima il procuratore della Repubblica, Renato Acquarone; con simpatia il clan dei Vanara, dei Gavotti, Rocco Peluffo, anima e forza motrice della Campanassa, Vincenzo Delfino, orafo insigne, Aldo Pastore, medico, musicologo e pubblicista e Luciano Angelini, brillante giornalista del Secolo XIX che allora leggevo abitualmente. E poi il poeta Bonino, sindaco di Albissola Mare, ai tempi del mio primo congresso ed il pittore Rossello, entrambi albissolesi, ed entrambi scomparsi. Nel campo automobilistico vorrei ricordare Carlo Falco, mio affezionato e valido fornitore di auto da più di trentanni ed il mio carrozziere Stefano Baglietto, tipico esempio del ligure aperto, generoso ed entusiasta, precocemente scomparso.

DOMANDA – La società del terzo millennio da più spazio all’effimero che alla meritocrazia. Il denaro resta la ruota che fa girare il mondo, così dicono. Nella vita ci sono altri valori, come la vera amicizia, la stima? Dica una sua parolina...

<Non desidero fare prediche, e non è mio compito fare del moralismo, ma, a coronamento di questa cordiale chiacchierata, il mio pensiero, unito ad un particolare ringraziamento, affettuosissimo, va ai mei medici curanti: agli allievi del leggendario Seitun, i cardiologi Martinengo, Becchi, Buscaglia, amabili controllori del mio “cuore matto”. Grazie veramente... di cuore!

Un grazie a Nicola Vacca, controllore del mio respiro. Di Pierino Buscaglia, anestesista, voglio ricordare invece, oltre alla simpatia, la sua pronta disponibilità senza remore, ad addormentarmi i malati di Aids, bisognosi di interventi.

Restando sempre nell’ambito del nostro San Paolo voglio cordialmente ricordare i colleghi ed amici Cavaliere, Mezzano, Viglierchio, oltre a Tomasina, neurologo sempre disponibile, Mario Rossello, ligure distinto ed Anselmo, attore brillante. Di Luciano Siccardi, ottimo medico dotato di spirito arguto, un commosso rimpianto.

DOMANDA - E il suo lavoro nelle cliniche private? Le serate benefiche...i collaboratori.

Desidero inviare un cordialissimo saluto ai colleghi, amici e collaboratori della Clinica Riviera (rammento ancora i bei tempi di Battezzati). Un particolare ricordo anche del dottor Lazzaro Maria Craviotto, creatore della Clinica Salus di Albenga, purtroppo ora in disarmo.

A questo punto non può mancare un saluto al dottor Cortese, presidente della Croce Rossa ed all’uomo Renato Giusto al posto giusto, ossia l’ex presidente dell’Ordine dei medici, oltre si intende all’attuale presidente dottor Trucco.

Un pensiero agli amici del Medical Mistery Tour, espressione della versatilità del “Sanpaolini”, scapigliati goliardi e bravi sammaritani ad un tempo, connubio che, a mio avviso, non guasta.

Non posso non rinnovare il ricordo dell’avvocato Angelo Luciano Germano equilibratore disinteressato dei miei “esploit” esistenziali ed il prof. Aldo Scalfi, senza il quale, forse, non sarei mai arrivato a Savona.

Il commosso pensiero, infine, di coloro che per tanti anni mi sono stati vicini con la loro preziosa collaborazione ed oggi non sono più tra noi: il dottor Elio Zunino, di cui conobbi, appena arrivato, il garbo e la signorilità, seguiti da un’intelligente e leale collaborazione per anni, fino alla sua scomparsa.

Ed i miei infermieri: Angela, Enrico, Romeo, Rigoletto, Sergio ed Oreste, prematuramente scomparsi, la cui dedizione per il bene del malato e l’orgoglio per il buon nome del reparto, furono, insieme a tutta l’equipe, assolutamente determinanti per i successi conseguiti, in tanti anni di lavoro comune.

E’ passata una vita: Grazie, Savona.>

 

Luciano Corrado