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ZUNINO, RUGGERI  E CLEMENTE “SENIOR”

TRA CRACK, TRICOLORE E “SOTTOZERO”

 

 

 

Savona – A volte le fotografie, senza bisogno di fotomontaggi, giocano un brutto scherzo. E per una volta mettiamo in disparte meriti e demeriti di due personaggi pubblici (il senatore Zunino e l’ex sindaco, oggi assessore regionale, Ruggeri) ai quali diamo atto di non essere allergici alle critiche, rimproveri e chi più ne ha, più ne metta. Personaggi pubblici di lungo corso, collaudati a ben più dure battaglie, accuse insinuanti, anche se forse, qualche volta, se le vanno a cercare.

Mentre gli attacchi a Ruggeri per la NUOVA “legge sugli alberghi”, sono di gran lunga immeritati, illogici, proprio da una categoria che non ha mai saputo imporsi, pur avendo ragioni ed argomenti da vendere. Cominciando ad affrontare a muso duro quei comuni che, in quanto a tasse comunali e strumenti urbanistici, considerano da sempre gli alberghi che creano occupazione fissa ed un ampio indotto, alla stregua di ogni altra attività commerciale. Con rarissime eccezioni.

Di fronte all’emergenza sfratti e trasformazione in più che redditizi alloggi-seconde case, gli stessi comuni anziché dotarsi di strumenti efficaci ed immediati (perché non copiare il successo, pur tra polemiche, delle legge e delle misure attuate in Alto Adige) hanno preferito scaricare sulla Regione le loro corresponsabilità colossali.

A partire da sindaci-progettisti o con parenti costruttori, o con amici degli amici nel mondo immobiliare, delle professioni legate a progetti e calcoli di cementi armati, consulenze geologiche, che da una parte urlano per la chiusura di alberghi e dall’altra (magari col socio di studio) avallano progetti di ristrutturazione, oppure iniziative di compravendita.

Meglio scaricare su quel “cattivo”, “pazzo” di Ruggeri, colpevole di suonare la campana a morto di un turismo che una selvaggia speculazione immobiliare ed ambientale ha di fatto condannato a “vacanze affollate, “mordi e fuggi”, ai fine settimana”, “perdita di turismo qualificato”. Ad allontanare gli investitori. Incoraggiare gli speculatori.

A far aprire (l’eccezione non fa la regola) alberghi a 5- 4 stelle, spararli sui giornali, osannare alla svolta, per poi vederli subito chiusi e non per gioco, in pieno inverno (Natale e Capodanno compresi).

Oppure assistere che un quattro stelle di una “rinomata”, si dice ancora cosi?, località turistica, la cui proprietaria è stata gentilmente assistita da...a trasformare in alloggi sul mare una catena di negozi, finisca in affitto ad un’agenzia di viaggi e poi? Che punta soprattutto sui numeri e a non far passivo. Cosi può accadere che un diffuso giornale tedesco (pensate) riporti la lettera di un lettore che segnala un “quattro stelle” sulla Riviera savonese dove alla reception non ha trovato un impiegato in grado di parlare tedesco, con un bar aperto solo alcune ore. Con un suo reclamo all’ufficio turistico per sentirsi rispondere: <Scusi, lei potrebbe parlare in inglese...>. E poi <Non si può pretendere che il bar ...>.

Più semplice fare di Ruggeri, neo inquilino della Regione, il capro espiatorio di turno. Per dimenticare le cause vere, all’origine dello sfascio, del non ritorno al turismo degno di questo nome, che assicuri una “stagione lunga”, il tornaconto dell’investimento. Già c’era un tale Carlo Buccelli, molto tenace e testardo, senza peli sulla lingua, che per anni metteva in guardia da ciò che poi è successo. Tacciato da cassandra disfattista e “sbeffeggiato” per certi conti in rosso che in associazione di categoria non tornavano.

 Un allarmante sfascio dell’occupazione nel settore alberghiero (almeno sei mila posti) alla quale anche il sindacato (quasi senza iscritti nella categoria) ha preferito mettere la sordina.

In cambio ha ottenuto....Lo documenteremo in un prossimo servizio. Unitamente a 10-15 anni di dichiarazioni, prese di posizione, articoli su turismo&alberghi, ricerche ed analisi di mercato, convegni, tavole rotonde, di concertazione, della Camera di Commercio che ha finito per fare da “becchino” a decine e decine di esercizi alberghieri. C’è da divertirsi, anzi da piangere, da vergognarsi. Altro che mettere sotto accusa....

Tornando alla fotografia, si parlava di “scherzi” che possono giocare certe foto.  Salvatore Gallo aveva fatto lo scatto del “trio”, il 20 marzo 1999.  Occasione l’esposizione (Expo Savona). C’era un curioso tazebao sfuggito ai più, non a Gallo. Ricordava che il 19 agosto 1992, il tribunale di Savona, sezione fallimentare, decretava con sentenza il fallimento di “Studio di Due di Clemente Salvatore E C. Sas, con sede in piazza Galilei 7/4B di Albisola Superiore. Giudice delegato Massimo Caiazzo, curatore, rag. Simone Nuti. Su istanza  di “Ars Grafica snc, assistita dall’avvocato Giorgio Finocchio e di T.L.T. Spa, assistita dall’avvocato Di Cerbo>.

Lo “Studio di Due...”, dice la ragione sociale, è specializzato in manifestazioni pubblicitarie, consulenza promozionale, ricerche di mercato>. Che sia lo stesso “sponsor” dei successi elettorali di...? Noi tifiamo affinché l’amorfa Savona continui a sostenere l’Expo e non solo chi vende e promoziona alloggi per ricchi (sempre benvenuti), grattacieli, torri, mostri e mostriciattoli. Per quanto affascinanti, attraenti e molto generosi con chi investe. Paghi tre e ricevi cento. Che vincite!

Luciano Corrado